giovedì 15 dicembre 2022
Un'anziana passa davanti alla Cattedrale ortodossa di Kiev

Un'anziana passa davanti alla Cattedrale ortodossa di Kiev - EPA PHOTO EPA/SERGEI SUPINSKY/ANSA

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Un Natale più sobrio, con gli ucraini nel cuore (e un regalo per loro)

E così il freddo è arrivato: pungente, accompagnato da sud a nord della penisola da nevicate e pioggia. Ma le nostre case sono riscaldate, forse un po' meno del solito, ma pur sempre confortevoli. A duemila chilometri da noi, però, c'è un popolo che letteralmente batte i denti: per il gran gelo, certo, ma anche per i tormenti della guerra. È alla loro sofferenza che pensava papa Francesco quando a margine dell'udienza di mercoledì ha chiesto ai fedeli di vivere un Natale più sobrio, con regali più umili, "abbassando il livello delle spese". E poi inviamo quello che risparmiamo al popolo ucraino, "che ha bisogno". Le parrocchie, le diocesi o gli enti caritatevoli che raccolgono beni o denaro per l'Ucraina sono tanti. Noi qui ne segnaliamo due: la Caritas italiana, che dal febbraio scorso sta portando avanti decine di progetti di aiuto e di accoglienza, e la raccolta di maglie termiche organizzata dall'elemosiniere del Papa, cardinale Konrad Krajewsky. Dunque, se il presidente russo Putin ha chiuso tutte le porte alla possibilità di una tregua per Natale e Capodanno, l'augurio del Papa per ognuno di noi è che possiamo vivere la festa "in pace con il Signore, con gli ucraini nel cuore". L'auspicio è anche della Chiesa italiana, che mercoledì prossimo, 21 dicembre, ha in programma a Bari una veglia di preghiera per la pace, in unità con tutti i cristiani di Ucraina e Russia, guidata dal cardinale Matteo Zuppi.

Bonus per i 18enni: un regalo non più per tutti. Il dibattito è aperto

Non sarà cancellato, ma "rimodulato". Il regalo di 500 euro a chi compie la maggiore età (App18) e da spendere in "cultura" non sarà più erogato a tutti, ma solo a chi non supera un certo livello di reddito. Una misura pensata come universale, cioè valida per tutti, sarà quindi soggetta a regole e restrizioni. La preoccupazione del governo è di contrastare truffe e utilizzi poco coerenti, ma il dibattito è aperto: è giusto che un regalo di benvenuto pensato per tutti ora sia negato ad alcuni? No, secondo il direttore Marco Tarquinio che nella risposta a un lettore spiega che App18 è «un regalo pensato come universale e intelligentemente collegato alla ricchezza più grande e distintiva della nostra Italia: la cultura». Inoltre - ed è un discorso più generale - si nota una certa diffidenza, tutta italiana, a "concepire e mantenere" misure di carattere universale (vedi anche l'Assegno per i figli).

Il Qatargate: e se fosse solo l'inizio di una Tangentopoli europea?

Un ex eurodeputato e il suo ex assistente (italiani) in carcere; stessa sorte per una vicepresidente (greca) del Parlamento Europeo e per il segretario (italiano) di una ong che si occupa di giustizia internazionale; un fiume di soldi ricevuti illegalmente da potenze straniere dalla dubbia reputazione interessate ad ingraziarsi le istituzioni... Il Qatargate - ma ora si comincia a parlare anche di Marocco - rischia di allargarsi, e già ora se ne contano i danni. Intanto, come scrive Danilo Paolini, viene la tentazione di «pensare che in fondo De Gasperi, Schuman e Adenauer fossero poco più che dei visionari», e che quella di un'Europa unita, solidale, giusta, schierata in difesa dei diritti umani fosse solo un'utopia. Impossibile non farsi prendere almeno un po’ dallo sconforto, «soprattutto a causa della spiacevole ma persistente sensazione che sia solo l’inizio di qualcosa di gigantesco e di molto maleodorante». Insomma, un inizio di Tangentopoli... Pulizia va fatta, subito, dall'interno delle istituzioni europee, altrimenti il contraccolpo potrebbe risultare devastante in termini di credibilità e di autorevolezza. «Non si deve rischiare - conclude Paolini - che l’Europa unita, capace di reagire agli attentati terroristici dei nemici della democrazia e della libertà, di sopravvivere alle speculazioni degli squali della finanza, cada vittima del più moderno dei cavalli di Troia: il vil denaro».

Il sequel di Avatar regala la stessa meraviglia del primo. Ma la forza è nella famiglia

Tredici anni fa James Cameron ha segnato un punto di non ritorno nella storia del cinema lasciando lo spettatore a bocca aperta con il suo Avatar, che raccontava in 3D l’avidità di uomini malvagi decisi a mettere le mani sul pianeta Pandora, e di pacifiche creature blu pronte a preservare la loro terra e una vita spesa in armonia con la natura. Con quasi tre miliardi di incasso in tutto il mondo, è stato il film più visto della storia del cinema. Questa settimana è uscito nella sale il primo sequel, Avatar – La via dell’acqua, regalando agli spettatori la stessa meraviglia. La vera forza del film sta nella storia e nei personaggi che la animano: la parola chiave di questa nuova avventura infatti è “famiglia” – «i Sully restano insieme» è il grande mantra del film – e tutto ruota intorno a questo concetto tanto semplice quando efficace e universale. Ne parla lo stesso Cameron ad Alessandra de Luca.

Doppiamente vittime: violentate da Boko Haram e poi costrette ad abortire dall'esercito. Accade in Nigeria

Una storia agghiacciante arriva dalla Nigeria, raccontata dal nostro collaboratore Matteo Fraschini Koffi: il conflitto in corso tra l'esercito e i terroristi islamici di Boko Haram ha provocato migliaia di vittime e tra loro ci sono anche almeno 10mila bambini mai nati. L'agenzia britannica Reuters, dopo una lunga inchiesta, ha rivelato che l'esercito nigeriano ha forzato migliaia di donne, spesso giovanissime, ad abortire. Un "programma segreto" iniziato nel 2013 e rivolto alle ragazze rapite e violentate dai terroristi nelle loro scorribande nei villaggi del nord-est del Paese. Alle ragazze, doppiamente vittime, non veniva nemmeno chiesto il consenso. Secondo i testimoni citati dalla Reuters, era diffusa convinzione che i figli dei jihadisti sarebbero stati predestinati "a prendere un giorno a loro volta le armi contro il governo nigeriano". I militari avrebbero così interrotto tra le 10mila e le 12mila gravidanze. L'inchiesta della Reuters è stata respinta dall'esercito, ma il segretario dell'Onu Guterres ha chiesto alle autorità nigeriane di avviare un'inchiesta indipendente.

Le chiese più antiche dell'Africa Subsahariana: tracce precoci di cristianesimo al di fuori dell'Impero romano

Importante scoperta archeologica sulla diffusione del cristianesimo nel Regno di Aksum, una grande antica potenza dell’Africa nord-orientale (l'attuale Eritrea). Grazie agli studi di Gabriele Castiglia, del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, due resti di chiese portati alla luce oltre un secolo fa - una cattedrale e un anello di colonne con cupola - ora hanno una datazione: tra il 400 e il 535 dopo Cristo. Questo dimostra, come scrive Luigi Bignami, una diffusione relativamente rapida del cristianesimo attraverso il Regno di Aksum. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista "Antiquity".

Quattro generazioni sotto "La Campana": così una comunità di famiglie ripopola il borgo

Ventinove persone, appartenenti a 4 generazioni, condividono da più di quarant'anni un casolare nelle campagne di Montefiore dell'Aso, in provincia di Ascoli Piceno. È la comunità "La Campana", creata da alcune famiglie in fuga da Milano per ricreare un modo solidale ed ecosostenibile di abitare la Terra. Insieme si lavorano i campi e si trasformano i prodotti, insieme si gestisce un agriturismo, insieme si crescono i figli e si curano i più fragili. E si ripopola il borgo. Una storia italiana tutta da leggere raccontata da Silvia Serafini.

Il Vangelo di domenica commentato da padre Ermes Ronchi

I sogni di Giuseppe sono quelli di Dio: il Vangelo di domenica 18 dicembre commentato da padre Ermes Ronchi

IV Domenica d'Avvento: "Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo... " LEGGI QUI
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