martedì 31 ottobre 2023
Una delle stelle di David dipinte sui muri delle case in Francia nei giorni scorsi

Una delle stelle di David dipinte sui muri delle case in Francia nei giorni scorsi - Ansa

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La guerra in Medio Oriente e l'infezione dell'antisemitismo

Le stelle di David sui muri della case in Francia, il cimitero violato a Vienna, le pietre d'inciampo oltraggiate a Roma: la guerra in Medio Oriente, oltre a sconvolgere gli equilibri globali, sta ridisegnando la geografia dell'odio nel nostro continente, sempre più intollerante nei confronti delle minoranze (non solo di quella ebraica). E così, come scrive Marco Impagliazzo nel suo editoriale su Avvenire, «la logica dello scontro all'ultimo sangue» che scommette sulla morte dei “propri” e quella dei “loro” «finisce per portare all'estremo la non accettazione dell'altro, in un baratro di atrocità che nega ogni forma di riconoscimento a un popolo diverso dal proprio», respingendo in radice la condizione della convivenza e della pace. «Vivere insieme» è invece la soluzione invocata nuovamente da Papa Francesco, che sulla sconfitta della guerra è tornato a insistere in una lunga intervista rilasciata al Tg1, in cui ha raccontato le sue telefonate quotidiane alla parrocchia di Gaza: «Li chiamo tutti i giorni, c'è anche una suora argentina lì e il parroco era a Betlemme ad acquistare medicine nel momento che è scoppiato tutto questo e non è riuscito a tornare». Francesco parla col viceparroco egiziano, padre Yussuf. Sul fronte del conflitto, dove si sta muovendo tra reportage e video la nostra inviata Lucia Capuzzi, si contano ormai oltre 9mila vittime civili tra i palestinesi: ciò che l'Onu non esita a definire «un genocidio».

La storia di Indi, a cui Londra nega le cure in Italia

La storia si ripete e dopo le drammatiche vicende di Charlie Gard e Alfie Evans, è toccato alla piccola Indi Gregory - una bambina di 8 mesi affetta da una malattia rara dei mitocondri e ricoverata da tempo al Queen's Medical Centre di Nottingham - vedersi negare la possibilità d'essere trasferita all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che nei giorni scorsi si era reso disponibile ad accoglierla per rivalutare il suo caso, su cui i medici inglesi avevano già concluso decidendo il distacco dei supporti vitali. La commovente battaglia dei suoi genitori, Claire e Dean, si infrange così nuovamente contro il criterio con cui le istituzioni britanniche intendono il best interest delle persone all'interno del loro sistema sanitario. E con la violenza di chi si vuole arrogare il diritto a decidere quando farle morire. Per la piccola resta ancora uno spiraglio di speranza, come spiega qui Angela Napoletano.

Il Papa con i bambini il 6 novembre

Un incontro per manifestare il sogno di tutti noi: tornare ad avere dei sentimenti puri come bambini. Perché chi è puro come un bambino appartiene al Regno di Dio. E perché i bambini sono l'alternativa alla guerra. «Ci insegnano la limpidezza delle relazioni, l’accoglienza spontanea di chi è forestiero e il rispetto per tutto il Creato. Cari bambini, vi aspetto per imparare anch’io da voi!». Sono le parole che il Papa ha rivolto ai piccoli all'Angelus dello scorso 1 ottobre invitandoli nell’Aula Paolo VI, il 6 novembre, all'evento “Impariamo dai bambini e dalle bambine”, organizzato dalla comunità di Sant'Egidio, da Cooperativa Auxilium insieme agli Uffici scolastici regionali e con il patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. «Alcuni arrivano dalle zone più difficili, povere e significative del pianeta» spiega padre Enzo Fortunato, che è il coordinatore dell'iniziativa. Tra gli oltre 8mila che parteciperanno all'incontro, e che hanno già preparato le loro domande per il Papa (c'è anche quella sul perché sia sempre vestito di bianco), l’elenco dei Paesi di provenienza comprende realtà come Marocco, Siria, Ucraina, Israele e Palestina.

Insegnanti a rischio “usura psicofisica”. Cento suicidi in dieci anni

«Se rinasco faccio l’insegnante: quattro ore di lavoro al giorno e tre mesi di vacanza d’estate». La realtà è ben diversa dagli stereotipi e racconta di una categoria, quella di maestri e professori, fortemente a rischio burnout e “usura psicofisica”. E tanti non ce la fanno proprio più a sopportare la pressione, arrivando anche a farla finita. Negli ultimi dieci anni, in Italia, si sono contati cento suicidi tra insegnanti: praticamente uno al mese, escludendo luglio e agosto. Il dato, drammatico e rivelatore dello stato di salute di un’intera categoria professionale, composta da quasi un milione di persone, è contenuto in una ricerca di Vittorio Lodolo D’Oria, medico esperto di Stress lavoro correlato, che da anni studia gli effetti della scuola sulla psiche dei docenti. Qui l'articolo di Paolo Ferrario.

I nuraghi com'erano veramente: la scoperta a Mont'e Prama a Cabras

Dal sito archeologico di Mont’e Prama a Cabras, in provincia di Oristano, noto per le statue dei Giganti rinvenute nel 1974, sono riemersi tre nuovi reperti che potrebbero aiutare a ricostruire l’aspetto originale dei nuraghi. La maggior parte dei resti giunti fino a noi, infatti, corrisponde alla sola parte inferiore della struttura, senza traccia delle coperture. Nell’area meridionale della necropoli, dove le ricerche erano state interrotte a giugno 2022, gli archeologi hanno riportato alla luce tombe a pozzetto semplice e un ulteriore tratto della cosiddetta “discarica”, l’accumulo di pietre in cui si trovano anche i resti delle sculture nuragiche in calcare. Tra questi sono stati rinvenuti alcuni frammenti riconducibili a due modelli di nuraghi a nove torri scoperti in occasione dei saggi esplorativi del 2016 ed esposti nel Museo civico di Cabras. A questi reperti se ne aggiunge un terzo, un raro modello di nuraghe a terrazzo quadrato, parzialmente integro. Spiega bene la novità Erica Vailati.

Medio Oriente e Sinodo: 3 domande (e 3 risposte) per capire... I video di Avvenire

Alla guerra in Medio Oriente è dedicato il primo dei video "Tre domande (e tre risposte) per capire" di Avvenire. Hanno risposto l'inviata a Gerusalemme Lucia Capuzzi, l'editorialista Andrea Lavazza e l'inviato Nello Scavo. Il secondo video invece chiarisce alcuni aspetti essenziali del Sinodo dei vescovi, che si è concluso con la Messa di papa Francesco domenica 29 ottobre. In questo caso le risposte arrivano dal vaticanista Mimmo Muolo e dal caporedattore Riccardo Maccioni.

Quali regole per l'intelligenza artificiale?

Una due giorni di confronto fra governi, società specializzate ed esperti, nella suggestiva location di Bletchley Park, la tenuta a 80 chilometri da Londra, dove scienziati e intelligence britannici decifrarono il codice Enigma dei nazisti. Da cui 28 Paesi sono usciti firmando una prima, storica dichiarazione congiunta con l'obiettivo di padroneggiare i rischi dell'intelligenza artificiale, che nessuno può più contrastare da solo pure a fronte delle sue enormi, potenziali opportunità. È un passaggio decisivo quello registrato in questi giorni sul tema discusso delle nuove tecnologie: il mondo prende coscienza della necessità di regolarle, possibilmente con un codice comune. Ma le leggi basteranno? Che cosa può fare ciascuno di noi (visto che questi strumenti sono alla portata di tutti, utilizzabili e modificabili anche) per applicarle e renderle efficaci nella realtà? E in un mondo sempre più digitale c'è lo spazio per restare analogici? Le risposte in questa analisi di Andrea Lavazza.

Il Vangelo di domenica 5 novembre commentato da padre Ermes Ronchi

È agli ipocriti, a chi si finge qualcuno che non è, credendosi superiore agli altri, che Gesù rivolge le sue dure parole nel Vangelo: «Non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare guide, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». Leggi qui o ascolta il podcast.

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