mercoledì 16 novembre 2022
Bombe anche sulla città di Leopoli

Bombe anche sulla città di Leopoli - Ansa

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La notte folle della guerra totale e il mondo più "amico" dopo il G20

A quasi nove mesi dall’invasione russa dell’Ucraina, questa settimana abbiamo vissuto la notte più lunga, quella in cui si è materializzato il rischio del coinvolgimento diretto della Nato nel conflitto e, quindi, dello scoppio della Terza guerra mondiale. Il missile caduto in Polonia si è rivelato un incidente dovuto a un colpo fuori bersaglio della contraerea di Kiev, ma per alcune ore si erano levate voci che volevano l’Alleanza atlantica impegnata nei combattimenti. Perché, come ha scritto il direttore Tarquinio, «le armi tradiscono sempre».

Nelle stesse ore, al G20 di Bali, in assenza di Putin, il presidente americano Biden ha incontrato il leader cinese Xi Jinping avviando un disgelo che ha favorito il riallineamento delle principali potenze nella condanna dell’aggressione di Mosca, pur con qualche distinguo da parte di Cina e India.

Il comunicato finale del summit indonesiano ha riaffermato che è inaccettabile l’uso delle armi nucleari. Subito dopo il Cremlino ha fatto sapere di non avere mai considerato questa eventualità. Forse un piccolo passo avanti, nella consapevolezza che la guerra sarà ancora lunga, mentre i canali di dialogo con gli Stati Uniti restano aperti a diversi livelli. È ormai chiaro che, nel momento in cui si è dato un rapido e terrorizzante sguardo all’abisso, il ricorso al negoziato si fa più urgente e chiede i migliori sforzi di ciascuno. (Andrea Lavazza)

QUI I COMMENTI DI MARCO TARQUINIO, ANDREA LAVAZZA, PIO D'EMILIA E MARINA CORRADI

Lotta agli abusi: il primo Report della Cei. 89 segnalazioni, 68 presunti responsabili

Si definiscono i contorni della rete di tutela dei minori stesa dalla Chiesa in Italia per prevenire e contrastare il triste fenomeno degli abusi sui minori in ambienti ecclesiali. Tutte le regioni ecclesiastiche e tutte le diocesi hanno istituito un servizio regionale o diocesano a tale scopo. E in 90 Chiese locali funziona anche un centro di ascolto al quale ci si può rivolgere per la segnalazione di casi di abuso. Questi e altri dati sono contenuti nel primo Report nazionale sulla rete territoriale per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, presentato giovedì dalla Cei alla vigilia della Giornata dedicata alle vittime e ai sopravvissuti agli abusi sessuali. Dei 90 Centri di ascolto, 30 hanno ricevuto segnalazioni di eventuali abusi, mentre negli altri 60 non ci sono state notizie di questo genere. I casi segnalati, anche per fatti riferiti al passato, riguardano 89 persone. Giovedì è stato anche confermato che la Cei sta avviando un'indagine sui 613 fascicoli depositati dalle diocesi italiane presso lo stesso Dicastero dal 2000 a oggi relativi ad accuse di abuso a carico di chierici. Cosa vuol dire (e cosa no) lo spiega Mimmo Muolo.

Padre Giuseppe Ambrosoli è beato: il «grande dottore» dell'Uganda

Festa grande nelle diocesi di Gulu, nel nord dell'Uganda, e anche in quella di Como per la beatificazione, domenica in Africa, di padre Giuseppe Ambrosoli, grandissima figura di medico missionario. Il comboniano, nativo di Ronago, tra il 1957 e il 1959 fondò a Kalongo un ospedale che porta il suo nome e la scuola di Ostetricia "St. Mary". Ed ecco il miracolo, avvenuto nel 2008: una giovane ugandese, Lucia Lomokol, 20 anni, stava per morire di setticemia dopo aver perso il figlio che portava in grembo. Il medico,senza più armi, le mise sotto il cuscino l’immagine di padre Giuseppe, invitando i familiari a invocare il "grande dottore". La donna guarì in modo «scientificamente inspiegabile». Padre Ambrosoli, classe 1923, figlio del fondatore della famosa industria del miele, visse in Uganda per trent'anni, dal 1956 al 1987.

«Le navi delle ong incoraggiano gli sbarchi». Ecco perché non è vero

“La presenza delle navi delle Ong fa aumentare gli sbarchi sulle coste italiane”. Lo ha sostenuto anche il ministro dell'Interno Piantedosi parlando di “un fattore di attrazione” durante la sua informativa alle Camere, mercoledì. Ma i dati dicono una cosa diversa, anzi l'esatto contrario, come documenta Antonio Maria Mira. Dall’1 al 24 ottobre, giorno in cui le navi delle Ong sono state bloccate, sono sbarcate 7.244 persone. Dal 25 ottobre al 15 novembre 13.703., quasi il doppio. Nel 2021 i migranti soccorsi e trasbordati in Italia sono stati il 14% del totale e nel 2022 l’11%. Dunque addirittura un calo, mentre cresce il totale degli sbarchi. Ma sono sbarchi autonomi o soccorsi da Guardia costiera, Guardia di Finanza e navi mercantili di varie nazionalità. I veri taxi del mare non sono le imbarcazioni delle Ong, ma quelle delle varie mafie, come quella italo-tunisina smantellata giovedì dalla polizia di Caltanissetta.

Stop alle polemiche: l'abete di Natale per piazza San Pietro arriva da un vivaio

Sarà un abete bianco alto 26 metri l’albero di Natale di piazza San Pietro. A donarlo quest’anno è il comune abruzzese di Rosello, in provincia di Chieti. L’abete non arriva da un bosco bensì dal vivaio forestale regionale di Palena. All’origine della scelta c’è la querelle che ha visto contrapposti il comune donatore e un gruppo di ambientalisti. L’esemplare che era stato individuato in un primo momento si trova in un’abetaia sul confine con il Molise e da un’attenta verifica era risultato in territorio molisano, per cui sarebbero servite ulteriori autorizzazioni per il taglio. Oltretutto la specie è sottoposta a stretti vincoli ambientali. Così si è optato per un esemplare coltivato. Nel pieno rispetto dei confini regionali, della natura e anche della tradizione natalizia.

Bene la serie-tv di Bellocchio, ma Moro resta sempre prigioniero. E la sua eredità?

Si è chiusa giovedì sera la mini-serie tv "Esterno notte", film in sei atti sul caso Moro diventato fiction tv in tre puntate su Rai1. L’opera dell’83enne Marco Bellocchio tornato sul "luogo del delitto" a 19 anni da "Buongiorno notte" ha registrato anche in tv ascolti considerevoli - intorno ai 3 milioni a serata, oltre il 15% di share. A dimostrazione dell’interesse del grande pubblico anche per temi "difficili" che riguardano la nostra memoria collettiva. Un lavoro accurato, imponente, con un cast di eccezione. E tuttavia resta l’amarezza per i riflettori che restano sempre puntati su quei 55 giorni, come a tenere ancora Moro prigioniero della sua tragica fine, mentre il suo pensiero e le sue politica tanto avrebbero da dire oggi su temi di stretta attualità. Basti solo pensare al tema dell’ergastolo e della giustizia riparativa e a quello della pace, sui quali Moro, con intuizioni in grande anticipo sui tempi, è stato l’interprete più autorevole della storia repubblicana. L'analisi completa su Avvenire in edicola oggi. (Angelo Picariello)

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Il Signore è dentro il nostro dolore: il Vangelo di domani commentato da padre Ermes Ronchi
(In quel tempo) il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».(...) Uno dei malfattori appesi alla croce... ASCOLTALO QUI (gratuito con registrazione)

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