giovedì 20 aprile 2023
La pubblicità della Gravidanza per altri nella metropolitana di Tblisi

La pubblicità della Gravidanza per altri nella metropolitana di Tblisi - Nino Tarchnishvili di Radio Free Europe / Radio Liberty

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Utero in affitto: non è "dono" ma costrizione. Ecco cosa succede in Georgia

Finalmente Elly Schlein ha spiegato qual è la sua posizione sulla Gravidanza per altri, la pratica, vietata in Italia, che consente a una coppia (benestante) di stipulare un contratto all'estero con una donna, più povera o comunque priva di mezzi, perché porti in grembo un figlio che dovrà cedere loro subito dopo il parto. Ebbene, la segretaria del Pd nella sua prima conferenza stampa ha precisato di essere sostanzialmente favorevole alla Gpa, ma di non avere voluto inserire questo tema nel programma perché nel partito esistono "sensibilità" diverse. Quelle dei cattolici, ad esempio, ma non solo: anche gran parte delle femministe è del tutto contraria a una pratica che si basa sulla diseguaglianza (di ceto e di censo), che riduce il bambino a merce e il corpo di una donna a luogo di lavoro. Per capire che non di "dono" si tratta ma di costrizione, è sufficiente leggere l'articolo di Antonella Mariani su ciò che accade in Georgia, il Paese ex sovietico che ha preso il posto dell'Ucraina come meta del turismo procreativo. Non c'è dubbio, le madri surrogate accettano di portare avanti una gravidanza per altri perché povere, spesso senza lavoro e senza casa. Alcune si prestano anche per tre volte, e a brevissima distanza di tempo tra un parto e l'altro. È vera libertà?

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Decreto Cutro: la protezione speciale per i migranti limitata a pochi casi

Il giro di vite, seppur con la correzione in extremis che ha rimesso la norma nella cornice di rispetto dei trattati internazionali, c’è stato. Il cosiddetto decreto Cutro infatti, nella versione approvata giovedì dal Senato e destinata ora al vaglio della Camera, pur mantenendo i permessi di soggiorno per protezione speciale, li limita a poche fattispecie, eliminando inoltre la possibilità di convertirli in permessi di soggiorno per ragioni lavorative, finora concessa nei casi in cui il beneficiario straniero riusciva a trovare un impiego. La stretta riguarda anche la malattia: si elimina cioè il divieto di espulsione per persone in "gravi condizioni psicofisiche" e si elimina la possibilità di trasformare il permesso speciale in uno per lavoro. Vincenzo R. Spagnolo spiega nel dettaglio cosa cambierà, se il decreto verrà convertito in legge prima del 10 maggio.

Putin accusato di crimini di guerra, ma nessuno gli dà la caccia. Il mistero dell'Interpol

Il mandato di cattura per Vladimir Putin è un mistero. La Corte penale internazionale, con sede all'Aja, lo ha firmato il 17 marzo, ma l’Interpol non ha mai ricevuto l’ordine di dargli la caccia. E nessuna task force è stata incaricata di tenersi pronta a catturarlo. Lo rivela il nostro inviato Nello Scavo. Dall’Aja non arrivano chiarimenti. Davanti alle insistenze di Avvenire un portavoce ha detto: «Non possiamo commentare questo procedimento». Putin è accusato per crimini di guerra a danno dei bambini ucraini trasferiti in Russia, in alcuni casi con vere deportazioni, dove poi sono stati dati in adozione. Tuttavia, senza il mandato all'Interpol, il presidente russo potrebbeviaggiare pressoché privo di intralci. Per i bambini ucraini rapiti è ancora troppo lontana la speranza di avere giustizia.

L'anarchico Cospito sospende il digiuno. Tre motivi (più uno) perché è una bella notizia

La notizia che l'anarchico Alfredo Cospito ha interrotto lo sciopero della fame, a seguito della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale l’impossibilità di concedere attenuanti prevalenti sulla recidiva, è una bella notizia. Lo spiega in un editoriale Paolo Borgna, già magistrato a Torino. Primo, perché viene salvata la vita di una persona duramente provata da un lungo digiuno. Secondo, perché il buon senso ha prevalso sul senso comune cattivo, sul sentimento del “buttiamo via la chiave”. Terzo, perché la decisione della Consulta è un messaggio di fiducia a tutti cittadini. Un messaggio che dice come una ventata di aria pura che la giustizia è “bendata” perché imparziale e incorruttibile; non perché, nella sua folle astrattezza, è cieca di fronte al dolore dell’uomo. Infine, l’esito fausto di questa tormentata vicenda va salutato con gioia da chi, da tanti fronti (tra cui Avvenire) per mesi ha ingaggiato e combattuto una battaglia che abbiamo ritenuto essere di civiltà.

Droga, così la Comunità Shalom è diventata un caso

Cos’è (e anche: cos’è diventata) una comunità di recupero per tossicodipendenti? Con quali metodi si cura e si “guarisce” un ragazzo dalla droga, dalle pasticche, dai disturbi comportamentali? Sono le questioni riportate sotto i riflettori dall’inchiesta “choc” condotta da Fanpage e trasmessa dal programma di La7 PiazzaPulita sulla Comunità Shalom di Palazzolo (Brescia) e sulla sua fondatrice, suor Rosalina Ravasio. Una giornalista si è infiltrata nella comunità sotto le mentite spoglie di una volontaria, e ha scoperto che i ragazzi verrebbero insultati e maltrattati, duramente puniti e costretti alla preghiera. La Procura di Brescia, come spiega la nostra Viviana Daloiso, ha aperto un'inchiesta contro ignoti per presunti maltrattamenti, che fa seguito a quella condotta nel 2013 e sfociata nel processo che poi ha portato all’assoluzione dei 42 imputati. Suor Rosalina si difende, spiega i suoi metodi e sostiene che i video siano stati manipolati. Molte famiglie difendono la comunità, e il settimanale diocesano La voce del popolo ha scritto “Il male è la droga, non chi la combatte” in cui si ripercorre la storia buona di Shalom, che in quarant’anni ha salvato dal baratro migliaia di ragazzi e si lancia un appello affinché quello di suor Rosalina non diventi un nuovo caso Muccioli, ovvero un atto di accusa generale contro le comunità.

Eutanasia di coppia in Olanda: eppure assomiglia a un'esecuzione

Nel 2019 erano state 17, l'anno dopo 13, più che raddoppiate nel 2022 con 29. Sono le coppie che in Olanda hanno avuto il via libera all'eutanasia doppia, cioè da eseguire su due persone unite da un vincolo di matrimonio o di amicizia. Si tratta, racconta Maria Cristina Giongo per lo più di anziani coniugi: il caso più frequente è quando si ammala colui (o colei) che assiste l'altro o quando sono entrambi malati e desiderano concludere la vita insieme. Alcuni medici hanno espresso disaccordo e il loro rifiuto a compiere l’eutanasia “in contemporanea”: una scelta ritenuta «già penosa nei confronti di una persona, figuriamoci di due». Ma del resto quando l'eutanasia entra nell'orizzonte del possibile, si innesca una china pericolosa. Per i singoli e per la società, come dimostra anche il provvedimento annunciato dal premier Rutte, che vuole estendere l’eutanasia per tutti i bambini affetti da «malattie incurabili» (finora era consentita per i neonati e per i ragazzi tra i 12 e 16 anni previo consenso dei genitori, per i più grandi anche senza). Una rinuncia, alla fin fine, della società a farsi realmente carico della sua parte più debole. Nell'illusione di una società senza dolore. Lo scrive Francesco Ognibene in un commento.

Quel frammento del vangelo di Matteo in siriaco ritrovato nella Biblioteca Vaticana

Un frammento di una redazione antichissima in siriaco del Vangelo di Matteo (Mt 11,30-12,26) è riemerso in un codice della Biblioteca Vaticana, nascosto sotto un più tardo testo greco. È il fatto noto in filologia come “palinsesto”, racconta Eugenio Raimondi: una pagina manoscritta cancellata e scritta nuovamente. La scoperta è avvenuta da parte di un ricercatore austriaco, Grigory Kessel, grazie all’impiego della fotografia ultravioletta. Il frammento è certamente non più tardo del VI secolo. Il ritrovamento è importante non tanto per le differenze testuali tra versione siriaca e greca, già note, ma perché i testi antichi che attestano la siriaca sono pochissimi.

Il Vangelo di domenica 23 aprile commentato da padre Ermes Ronchi

Gesù non chiede, non spezza, offre tutto

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme... ASCOLTA IL PODCAST

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