giovedì 18 gennaio 2024
Una coppia davanti a San Pietro

Una coppia davanti a San Pietro - .

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Il cristianesimo non è sessuofobo. Ecco cosa ha detto davvero il Papa

Il cristianesimo non è sessuofobo. Anzi «il piacere sessuale è un dono di Dio», ma fin dal tempo degli antichi Padri ha insegnato che, «dopo la gola, il secondo “demone” che sta sempre accovacciato alla porta del cuore è quello della lussuria, chiamato in greco porneia». Pertanto, proprio «il piacere sessuale è minato dalla pornografia: soddisfacimento senza relazione che può generare forme di dipendenza». Questo, in sintesi, l’insegnamento del Papa nella catechesi di mercoledì 17 gennaio, che continua il ciclo dedicato ai vizi capitali. «Nel cristianesimo - ha spiegato Francesco - non c’è una condanna dell’istinto sessuale. Un libro della Bibbia, il Cantico dei Cantici, è uno stupendo poema d’amore tra due fidanzati. Tuttavia, questa dimensione così bella della nostra umanità non è esente da pericoli». Bisogna guardarsi dunque da «una gestione malsana della sfera sessuale», perché la lussuria può avere conseguenze molto negative, «anzitutto perché devasta le relazioni tra le persone». Con un riferimento implicito ai femminicidi il Papa ha infatti proseguito: «Per documentare una realtà del genere è sufficiente purtroppo la cronaca di tutti giorni. Quante relazioni iniziate nel migliore dei modi si sono poi mutate in relazioni tossiche, di possesso dell’altro, prive di rispetto e del senso del limite? Sono amori in cui è mancata la castità: virtù che non va confusa con l’astinenza sessuale, bensì con la volontà di non possedere mai l’altro». (Mimmo Muolo)

Il nuovo fronte di guerra tra Iran e Pakistan: perché proprio adesso l'escalation?

Una fiammata destinata ad esaurirsi rapidamente o l’apertura di un nuovo, inquietante, fronte? Martedì 16 gennaio l’Iran ha condotto alcuni raid aerei mirati nel Baluchistan pachistano contro presunte basi del gruppo terroristico sunnita Jaish al-Adl, colpevole - secondo Teheran - di aver attaccato ripetutamente le forze di sicurezza iraniane nella zona di confine. Per il Pakistan si è trattato di una “violazione intollerabile” della propria sovranità nazionale e così ha reagito colpendo “gruppi di separatisti”, nella provincia iraniana del Sistan-Baluchistan. Perché questa escalation? Perché ora? Perché Teheran ha deciso di aprire un nuovo fronte mentre nella Striscia di Gaza infuria una guerra che rischia di incendiare l’intero Medio Oriente (e non solo)? Si tratta di un conflitto “locale” o qualcosa che per lo spessore gli “attori” in campo – a cominciare proprio dal Pakistan “nucleare” - rischia di tracimare e trasformarsi in qualcosa d’altro? Alla base del nuovo fronte di instabilità c’è l'intreccio di ragioni locali e istanze geopolitiche in cui gli “attori” in campo nel nuovo “disordine” mondiale si sentono autorizzati a colpire. Qui l'analisi del nostro Luca Miele e il commento di Riccardo Redaelli sulle "faglie" di guerra che si avvicinano.

Fino al 25 gennaio la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Ecco perché

Ogni anno dal 18 al 25 gennaio le Chiese celebrano la Settimana di preghiera per l’unità, a sottolineare il dovere della piena comunione tra loro cui Gesù chiama tutti i cristiani. Punto di partenza, la preghiera di Cristo nel Vangelo di Giovanni: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17, 20-21). Nel 2024 il tema guida della Settimana è tratto da san Luca: “Ama il Signore Dio tuo… e ama il prossimo tuo come te stesso” (Luca 10,27). Il sussidio per la liturgia è stato preparato da un gruppo ecumenico del Burkina Faso. Qui le date delle principali iniziative.

La maternità? È ancora “cool”. Forse in crisi è l'amore di coppia

La maternità non è più di moda? Deve tornare ad essere "cool", come ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni? Avvenire nei giorni scorsi ha dato spazio a un ampio dibattito, ascoltando giovani, ragazzi e ragazze, esperti di famiglia, sociologia, demografia, responsabili di associazioni e movimenti, politici. Questa settimana siamo tornati sull'argomento con un'analisi di Massimo Calvi, per offrire una chiave di lettura alternativa. Perché se la maternità è ancora di tendenza tra le donne, forse ad essere in crisi è piuttosto il desiderio di paternità, e, ancora di più, l'amore di coppia e la volontà di relazioni che durino nel tempo.

Quando Pier Paolo Pasolini cercava disperatamente un Gesù...

Pier Paolo Pasolini cercava un Gesù per "Il Vangelo secondo Matteo" (1964) e lo cercò con un appello sui giornali e alla radio. Risposero a decine e ora quelle lettere sono diventate un documentario: "Capelli quasi biondi, occhi quasi azzurri – 78 lettere a Pier Paolo Pasolini" (regia di Simona Risi, scritto da Donata Scalfari, prodotto dalla 3D, visibile su Sky). Potremmo dire che negli anni Sessanta tutti volevano essere Gesù e lo scrivevano. Ma che Gesù era? Un Gesù democraticamente trasfigurato in barbiere, bambino, ladro, falegname, scaricatore di porto, impiegato, reduce di guerra, professore, disoccupato, pugile, culturista e persino donna; gli aspiranti Gesù avevano una lingua incerta e poetica che non metteva bene a fuoco la realtà e aveva il “quasi” come cuscinetto: quasi biondo, quasi alto, quasi con gli occhi azzurri, ho 22 anni ma ne dimostro quasi 27... Un'incredibile vicenda raccontata dal nostro Marco Ciriello.

Suore “contadine” nel centro di Roma. Così i limoni sostengono il monastero

Mandarini, arance ma soprattutto quasi 400 chili di limoni, raccolti in un fazzoletto di terra nel centro di Roma, tra piazza San Giovanni e il Colosseo, ma quest’anno come non mai straordinariamente ricco di frutti. È l’agrumeto delle monache agostiniane di clausura del monastero dei Santi Quattro Coronati che hanno deciso di cedere con un'offerta libera gli agrumi per sostenere le tante spese del monastero «e le diciassette bocche da sfamare, tanto quante siamo noi monache, tutte giovani e con solo tre consorelle più in là negli anni», racconta al nostro Igor Traboni madre Fulvia Sieni, romana di Ostia, badessa di questa antica comunità che oggi conta anche sei tra postulanti e novizie. E la gente si accaparra i frutti per confezionare torte e limoncelli.

Adottata, ritrova la mamma dopo più di 40 anni: la storia di Valentina e Anna

Ci sono voluti più di quarant’anni, ma alla fine madre e figlia hanno potuto guardarsi negli occhi. È l’incredibile storia di Anna e Valentina, che si sono ritrovate a Firenze, grazie alla possibilità di ricerca delle proprie radici consentita dalla legge italiana da ormai dieci anni. La storia racconta di una ragazzina calabrese, Anna, rimasta incinta a soli 15 anni. La bambina, Valentina, viene data in adozione e con gli anni sente il desiderio di conoscere le proprie origini, cosa possibile con la legge solo dopo 25 anni. La ricerca viene effettuata e infine il tanto atteso incontro. «Una felicità indescrivibile», spiega Anna. «Per quanto una persona possa avere una storia di adozione felice – aggiunge Valentina –, a un certo punto della vita conoscere le proprie origini diventa un bisogno da affrontare. Questo presente ci permette di fare pace con un passato che inevitabilmente ha creato dolore a entrambe».

Il Vangelo di domenica 21 gennaio commentato da padre Ermes Ronchi

Convertirsi, cioè volgersi verso la luce che è Cristo

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». ASCOLTA IL PODCAST

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