giovedì 2 marzo 2023
Il murale dello street artist Harry Greb: Gesù con la bandiera europea che chiede: "Perché no?": il significato è un invito all'accoglienza dei migranti e il riferimento è alla strage di Cutro. Roma, nei pressi di Chiesa Nuova

Il murale dello street artist Harry Greb: Gesù con la bandiera europea che chiede: "Perché no?": il significato è un invito all'accoglienza dei migranti e il riferimento è alla strage di Cutro. Roma, nei pressi di Chiesa Nuova - Fotogramma

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Il messaggio delle 68 bare di Cutro: salvare sempre, salvare prima

Perché il barcone con circa 180 persone a bordo partito da Smirne e diretto verso le coste calabresi non è stato soccorso dai mezzi navali italiani? È la madre di tutte le domande dal giorno del naufragio davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, ormai una settimana fa. I cittadini di Crotone hanno chiesto al presidente Sergio Mattarella, arrivato in visita giovedì, «verità e giustizia». Al momento, le precisazioni incrociate dell’agenzia europea Frontex, della Guardia costiera e della Guardia di Finanza (qui la ricostruzione del nostro inviato Vincenzo R. Spagnolo) danno il beffardo senso dello scaricabarile. La magistratura crotonese ha aperto un fascicolo sui soccorsi. Ma c'è un altro punto, oltre a quello giudiziario. Il fatto è che di fronte a un’emergenza ormai quotidiana, cioè le traversate rischiose del Mediterraneo, la messa in moto dei soccorsi è diventata via via regolata da procedure sempre più complesse, che intersecano le competenze di diversi ministeri e perfino di enti europei. Sulla legge del mare, semplice e millenaria, cioè salvare chi è in difficoltà in mare, si sono innestati e affastellati cavilli e burocrazie. Il messaggio forte che arriva da quelle 68 bare, dunque, è che è necessario ri-semplificare le regole di soccorso e fare interventi rapidi, con mezzi navali adeguati. L'esecutivo avrà il coraggio di fare questo passo, si chiede ancora Spagnolo nel suo commento? «A meno che, proprio per non intervenire, non ci si voglia nascondere sotto la coperta delle procedure complesse. Una coperta corta, tragicamente corta, che non coprirà mai la vergogna di tenere navi ed equipaggi in porto mentre uomini, donne e bambini affogano in mare».

M0: un bimbo morto in mare che non è arrivato nemmeno a 1. La riflessione dello scrittore

Alcuni dei morti di Cutro verranno sepolti senza nome. Solo una sigla: M se maschio, F se femmina, Kr che è la sigla di Crotone, e un numero per indicare l'età presunta. E c'è anche un cartellino con il numero 0, su una delle bare bianche. «Qualcuno che è morto prima di nascere? Qualcuno che non ha ancora vissuto un intero anno? Chi l’ha imbarcato voleva che vivesse tutta la vita in un altro mondo, lontano dal suo mondo di persecuzione sofferenza, di fame, di guerra. La sua vita è uno spezzoncino che non arriva nemmeno a 1, resta bloccato sullo 0», riflette lo scrittore Ferdinando Camon (leggi qui). «Esprimere una catastrofe vuol dire renderla sopportabile, conviverci. Ma le catastrofi come questa non sono esprimibili. Non possiamo accettarle in pace. Vedo un bambino che ha perso la sorella e non riesce a dirlo col telefonino a papà e mamma, non trova le parole. Lo capisco. Quelle parole non esistono».

Don Patriciello: «Addio Diana, anche tu avevi diritto ad essere fragile»

«Vado all’università. Devo ritirare la tesi». Non era vero. Le mancava un esame e non avrebbe potuto laurearsi come previsto. Diana, 27 anni, è stata ritrovata senza vita in un dirupo. Don Maurizio Patriciello riflette sul dramma della studentessa napoletana e manda un messaggio che vale per tutti, giovani e adulti: «Dobbiamo imparare che anche nella debolezza c’è la nostra grandezza». Ai ragazzi invece chiede solo una cosa: «Aiutateci ad aiutarvi. L’amore mette le ali ai piedi, è vero, ma non sempre ci permette di leggere il malessere, la sofferenza che passa nel vostro cuore. Parlate. Confidatevi con chi vi ha messo al mondo, con i vostri amici, i vostri insegnanti. Raccontateci i vostri progressi - negli studi, in amore, nello sport - ma anche le battute di arresto. Noi vi amiamo così come siete. Tutti abbiamo diritto a essere fragili, anche tu, figlio mio». Qui il commento di Patriciello per Avvenire.

«Io, torturata per aver protestato contro i taleban». La campagna #avvenireperdonneafghane

Prosegue l'iniziativa di Avvenire per accendere un riflettore sulle donne afghane. Fino a mercoledì 8 marzo, ogni giorno su avvenire.it le giornaliste pubblicano una storia, testimonianza, intervista che racconta quello che avviene nell'Emirato islamico dell'Afghanistan o nei tanti luoghi della diaspora. Questa settimana, tra le altre, abbiamo parlato con la giovane Roqia, che da Kabul ci ha raccontato l'arresto e le torture subite per aver protestato in piazza contro i fondamentalisti, e pubblicato le lettere di cinque operatrici di Azione contro la fame, costrette a interrompere studi e lavoro. Qui tutti gli articoli.

Continua anche la raccolta di fondi per finanziare un progetto di istruzione femminile condotto dalla Caritas con partner locali.

Iran, il "giallo" dell'avvelenamento da gas di migliaia di studentesse

Le donne non vivono giorni migliori in Iran, dove alla repressione dei movimenti giovanili per i diritti e le libertà si somma un altro crimine inquietante: l'avvelenamento di migliaia di studentesse con il gas. Accade in tutto il Paese: gli ultimi episodi, questa settimana, hanno riguardato un centinaio di allieve delle scuole superiori di Teheran e di Ardabil, mentre a Yarjani sono state colpite le bambine delle elementari, ricoverate in ospedale. Si ipotizza che la sostanza nociva potesse provenire da uno spray. Finora le autorità non sono riuscite a spiegare la causa del fenomeno. I fondamentalisti incolpano «gli Stati occidentali e anti-rivoluzionari», mentre opposizione e attivisti accusano il governo di voler impedire alle giovani di studiare. Ci racconta i retroscena Lucia Capuzzi.

Le case della Santa Sede? Mai più gratis o a condizioni di favore

«Cardinali, capi dicastero, presidenti, segretari, sotto segretari, dirigenti ed equiparati, ivi inclusi gli uditori, ed equiparati, del Tribunale della Rota Romana... »; è il lungo elenco di persone che non avranno più diritto ad usufruire gratuitamente o a condizioni di favore «degli immobili di proprietà delle Istituzioni curiali e degli Enti che fanno riferimento alla Santa Sede». Lo ha stabilito papa Francesco per far fronte alla «particolare gravità» dell’attuale contesto economico. Con quali conseguenze (e quali aumenti degli affitti... ) lo spiega bene qui il nostro vaticanista Gianni Cardinale.

Correggere i libri di Roald Dahl? Sì, no, forse... Il compromesso: ci saranno due edizioni

Dopo le critiche arrivate da più parti, l’editore Puffin, controllato dal colosso americano Penguin-Random House, ha fatto un importante aggiustamento di tiro rispetto alla sua decisione di sostituire nei libri di Roald Dahl, in particolare La fabbrica del cioccolato, alcuni aggettivi e termini, come “grasso” e “nano” considerati “non inclusivi” per la sensibilità di oggi. È stata scelta la via del compromesso: sul mercato saranno disponibili sia la versione “ripulita” che quella originale. Ci sarà, dunque una Classic Collection, accanto alla nuova edizione pensata “per i giovani lettori” (che poi erano già il principale target della storia).

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Siamo tutti mendicanti di luce. Come Pietro

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L'inchiesta sulla morte di un vescovo, i massacri nel Tigrai e un podcast su Benedetto; il meglio degli altri

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