venerdì 28 luglio 2017
La lunga lotta per ottenere la possibilità di curarlo anche con nuove terapie messe a punto con l'intervento dei principali esperti mondiali che si erano messi a disposizione
La battaglia di Charlie Gard e dei suoi genitori
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Meno di un anno: così poco è durata la battaglia condotta con coraggio dai genitori per la vita di Charlie Gard, il bimbo britannico affetto da una malattia rarissima. Negli ultimi mesi si è accesa anche una battaglia giudiziaria prima ed etico-politica poi, in cui si sono "affacciati" tutti, da Papa Francesco al presidente Usa, Donald Trump. Ecco le tappe di questi mesi:

4 agosto 2016: nasce Charlie Gard, figlio di Chris Gard e Connie Yates.

Settembre 2016: al bimbo viene diagnosticata la sindrome da deplezione mitocondriale, malattia rarissima di cui si conoscono solo 16 casi nel mondo.

Ottobre 2016: Charlie viene ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra, i macchinari lo tengono in vita

3 marzo 2017: i medici lo dichiarano incurabile e vogliono "staccare la spina". Il giudice Nicholas Francis comincia d analizzare il caso in un'udienza della divisione dell'High Court di Londra.

11 aprile: il giudice stabilisce che i medici possono interrompere il sostegno vitale.

3 maggio: i genitori di Charlie si rivolgono alla Corte d'Appello.

23 maggio: tre giudici della Corte d'Appello analizzano il caso.

25 maggio: la Corte d'Appello respinge l'istanza della famiglia.

8 giugno: i genitori di Charlie perdono anche davanti alla Corte Suprema.

20 giugno: la Corte europea dei diritti dell'uomo analizza il ricorso degli avvocati della famiglia.

27 giugno: la Corte europea dei diritti dell'uomo si rifiuta di intervenire.

3 luglio: papa Francesco e il presidente degli Usa Donald Trump offrono un intervento.

7 luglio: l'ospedale Great Ormond Street si rivolge all'Alta Corte.

13 luglio: di nuovo dal giudice Francis che si dice aperto a esaminare "fatti nuovi".

17 luglio: il professor Michio Hirano, luminare di neurologia alla Columbia University di New York, visita il bambino. Con lui il professor Enrico Silvio Bertini del Bambino Gesù.

19 luglio: il Congresso Usa vuole dare la cittadinanza al bambino per consentirne le cure negli Stati Uniti.

24 luglio: i genitori si arrendono, non c'è più tempo per le cure. I medici inglesi le avevano interrotte subito ad aprile. Di conseguenza la massa muscolare di Charlie si era indebolita eccessivamente, anche se dal punto di vista neurologico si sarebbe potuto tentare una nuova terapia. Questo punto probabilmente farà discutere.

26 luglio: il giudice Francis impone ai genitori e al rappresentante dell'ospedale di trovare un accordo su dove portare Charlie per le ultime ore. "Altrimenti deciderò io. Luogo e ora dovranno restare segreti: chiunque pubblichi questi dettagli infrange la legge".

27 luglio: il piccolo viene trasferito in una struttura per malati terminali (Hospice)

28 luglio: Charlie viene estubato e muore.

>>> Leggi tutti gli articoli pubblicati sul sito di Avvenire sulla vicenda del piccolo Charlie Gard <<<

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