venerdì 21 luglio 2023
Sergio Mattarella a Camaldoli

Sergio Mattarella a Camaldoli - ANSA

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Ottant'anni fa il Codice di Camaldoli, la commemorazione

Il Codice di Camaldoli ha compiuto 80 anni. Si tratta del documento programmatico di politica economica elaborato appunto nel luglio 1943 da circa 50 giovani dell’Azione Cattolica Italiana e della Federazione Universitaria Cattolica Italiana, per stabilire le linee dello sviluppo italiano dopo la caduta del regime fascista e la fine della guerra. Alcuni di loro divennero Costituenti. Al termine della settimana di “ritiro” si concordarono alcuni principi, articolati in 99 punti, che, in seguito, presero il nome di Codice di Camaldoli e che, come scrive su Avvenire Marta Cartabia, costituiscono il nocciolo della successiva Costituzione della Repubblica, «soprattutto nella prima parte dedicata ai diritti fondamentali e nella parte dedicata ai principi economici, sociali e al lavoro». La commemorazione, alla quale ha partecipato anche il presidente Mattarella, ha dato l'occasione per ribadire come l'impegno dei cattolici, per dirla con il cardinale Zuppi, è l'antidoto «alle tossine della democrazia». Ottant'anni fa, sulle macerie lasciate dalla guerra, «i cattolici, il meglio della cultura e della politica cattolica del tempo, seppero fare della fede in Dio che li animava una ragione di speranza da offrire a tutti. Seppero essere lievito», come scrive in un editoriale il nostro Angelo Picariello. E oggi, servirebbe una nuova Camaldoli? Il dibattito è aperto. Certo, nell’attuale sistema politico, la Dottrina sociale è presa a pezzi dai diversi schieramenti, e trascurata in altri aspetti non meno essenziali. «Ma il metodo resta lo stesso: essere fedeli a una visione dell’uomo e della vita e farne una ragione di impegno».

Qui le riflessioni di IGNAZIO SANNA, di FLAVIO FELICE, di MARTA CARTABIA, di ANGELO PICARIELLO, il discorso del cardinale MATTEO ZUPPI e il messaggio alla Fisc di SERGIO MATTARELLA

Aborto, le firme radicali contro la legge 194 sono una negazione dell'aiuto alla materntà

In questi giorni estivi si raccolgono firme per cambiare la legge 194. «C’è una bordata dei radicali, per toglier di mezzo una legge che non garantisce un vero diritto all’aborto ma lo consente in determinati e specifici casi. Un ostacolo da “far fuori” (sic) per un vero diritto all’aborto. Nel mirino c'è naturalmente l’obiezione di coscienza», argomenta il nostro editorialista Giuseppe Anzani. «Ma attenzione, questa dannata 194 non cambierà per le firme di nessuno. Cambierà se insieme trarremo infine dalla discarica le promesse tradite che furono scritte e stanno scritte, e che vogliono essere adempiute». Gli aiuti alla maternità difficile, ad esempio, la direzione verso cui si sono mossi Piemonte e Umbria. «La rabbia dei vetero-abortisti che cominci ad esserci l’aiuto, l’ostilità stessa verso il concetto di aiuto è quanto di più dissennato e antisociale offenda il diritto. Altro che firmare, se restiamo analfabeti nel leggere che "la Repubblica protegge la maternità"».

Ucraina-Russia: ora si spara sul grano e a Mosca rotolano teste eccellenti

La guerra in Ucraina è arrivata ieri al giorno 513. Ancora al centro dell’attenzione è la crisi dentro la crisi legata all’esportazione di grano. La Russia ha colpito ripetutamente la città portuale di Odessa dopo essersi ritirata dall'accordo sui cereali in transito dal Mar Nero. Migliaia di tonnellate di frumento sono andate in fumo in diversi attacchi, e il traffico dei mercantili si è già ridotto del 35%. La Russia avrebbe un piano per fornire grano all'Africa e tagliare l'Ucraina fuori dal mercato globale, in base a quanto riferito dal “Financial Times”. Intanto le bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti hanno cominciato a essere impiegate sul fronte terrestre contro le truppe di invasione. Ma sul campo non si notano decisi avanzamenti di nessuno dei due contendenti, mentre sul fronte interno Putin utilizza il pugno di ferro contro i suoi oppositori: è stato arrestato il falco nazionalista Igor Girkin, fondatore del "Club dei patrioti arrabbiati". L'analisi di Andrea Lavazza.

Conto alla rovescia per la Gmg di Lisbona: iscrivetevi alla nostra newsletter

Manca poco più di una settimana all'avvio della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona (1-6 agosto). Sul nostro canale web dedicato, tra gli altri articoli, segnaliamo la storia di Dora e Nello, che si sono sposati il 24 giugno e trascorreranno la loro luna di miele proprio nella capitale portoghese. Il perché lo spiegano loro stessi in un video. Volendo, poi, ci si può misurare con un quiz progettato da Avvenire: quanto ne sapete delle Gmg passate e di quella di Lisbona? (ECCO IL LINK)

Dal 2 all'8 agosto Avvenire pubblicherà una newsletter quotidiana con le notizie più interessanti e le indicazioni per seguire gli eventi del giorno sui diversi media Cei. Potete iscrivervi gratuitamente qui a "Il meglio della Gmg 2023". L'indirizzo è https://mn.avvenire.it/iscrizionegmg2023

I salesiani agli educatori: no all'esclusione dei ragazzi Lgbt

"Una pastorale giovanile che educa all’amore". È il titolo del sussidio realizzato dai Salesiani per offrire agli educatori uno strumento per affrontare i temi emergenti dell'educazione affettiva e sessuale. Nel testo, per ora ad uso interno, che è stato curato da don Miguel Angel Garcìa Morcuende, consigliere generale per la pastorale giovanile dei Salesiani, e dalla psicologa Antonella Sinagoga, si prendono in esame con serenità e approccio scientifico anche le situazioni legate all’orientamento omosessuale e all’identità di genere. Il sussidio raccomanda soprattutto di non stigmatizzare la persona e di offrire un accompagnamento di qualità, a livello personale e di gruppo. Qui l'articolo completo di Luciano Moia, con le interviste ai due curatori.

Parrocchie senza sacerdoti fissi: a Torino e Susa le gestirà un gruppo di laici

Parrocchie senza parroci fissi e comunità spopolate: una situazione che interessa tutta la Chiesa in Italia e alla quale i pastori provano a dare risposta. Una arriva dalle diocesi di Torino e Susa, guidate dall'arcivescovo Roberto Repole. Da novembre sarà attivo l'Istituto per la formazione dei laici. Coloro che seguiranno corsi almeno biennali si riterranno in servizio per i 5 anni successivi: saranno chiamati a gestire le attività di base delle comunità parrocchiali e i servizi sul territorio; soprattutto, faranno parte dell’équipe-guida delle comunità, il gruppo composto da almeno 3 persone che coordina la pastorale sul territorio dei gruppi di parrocchie. Lo ha annunciato lo stesso vescovo nella sua Lettera pastorale.

19 luglio 1943-2023: Pio XII 80 anni fa a San Lorenzo sotto le bombe

Il 19 luglio 1943, 80 anni fa, Pio XII uscì dal Vaticano per andare a San Lorenzo e abbracciare la folla piangente dopo i bombardamenti alleati sul quartiere. Quel suo gesto diventato iconico, a braccia spalancate, è stato immortalato anche in una statua ora posta sul piazzale del Cimitero Verano, epicentro dell’attacco aereo. Di fronte alla memoria di quel bombardamento (il primo su Roma “città aperta”) non è possibile non ricordare gli orrori bellici di oggi. Così come si ha la conferma che tutti i Pontefici dell’ultimo secolo e mezzo almeno si sono schierati senza se e senza ma contro la guerra. Racconta al nostro Mimmo Muolo cosa accadde quel giorno lo storico Giulio Alfano.

Il Vangelo di domenica 23 luglio commentato da padre Ermes Ronchi / PODCAST

Da occhi d’ombra a occhi di mattino.

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo... ». ASCOLTA QUI IL PODCAST

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