venerdì 21 luglio 2023
La Russia continua a colpire i porti. Putin penserebbe a un piano per vendere i propri cereali. Tensioni all'ombra del Cremlino: arrestato il "falco" nazionalista Igor Girkin, critico del presidente
Il presidente russo, Vladimir Putin

Il presidente russo, Vladimir Putin

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La guerra in Ucraina è arrivata al giorno 513, in cui ancora al centro dell’attenzione è la crisi dentro la crisi legata all’esportazione di grano. La Russia ha colpito la città portuale di Odessa per la quarta notte consecutiva dopo essersi ritirata dall'accordo sui cereali in transito dal Mar Nero. Il governatore regionale, Oleh Kiper, ha dichiarato che 100 tonnellate di piselli e 20 tonnellate di orzo sono state distrutte in un attacco a una struttura agricola, migliaia di tonnellate di frumento erano andate in fumo nei giorni scorsi, mentre il traffico dei mercantili si è già ridotto del 35%.

La Russia avrebbe ora un piano per fornire grano all'Africa e tagliare l'Ucraina fuori dal mercato globale, in base a quanto riferito dal “Financial Times”. Secondo tre fonti, il Cremlino ha proposto un'iniziativa per la quale il Qatar pagherebbe Mosca per spedire il grano russo alla Turchia. Quest'ultima poi lo distribuirebbe ai "Paesi bisognosi". Per il quotidiano britannico, né il Qatar né la Turchia finora hanno accettato.

Intanto, la Marina militare di Mosca ha effettuato un'“esercitazione” nel nord-ovest del Mar Nero pochi giorni dopo che il Cremlino aveva detto di considerare le navi che viaggiavano verso l'Ucraina potenziali obiettivi militari. La flotta della Federazione ha distrutto un “natante bersaglio” in un’operazione che ha lo scopo, oltre che di testare l’efficacia dei mezzi, di intimidire il nemico e dare un messaggio di determinazione agli alleati di Kiev. L'Ucraina, da parte sua, aveva avvertito che avrebbe potuto colpire tutte le navi in uscita dai porti russi.

Se il mancato rinnovo dell’intesa sui beni agricoli deciso da Putin sta riportando sotto i riflettori le operazioni sull’acqua, le bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti hanno cominciato a essere impiegate sul fronte terrestre contro le truppe di invasione, secondo quanto dichiarato dal portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale John Kirby: "Le stanno usando in modo appropriato, efficace e stanno effettivamente avendo un impatto sulle formazioni difensive della Russia e sulle sue manovre", ha dichiarato ai giornalisti.

Dal canto suo, Vladimir Putin ha affermato che la controffensiva di Kiev, lanciata per respingere le truppe russe nel sud e nell'est, sta fallendo nonostante il sostegno militare e finanziario dei Paesi occidentali. "In ogni caso, non ci sono ancora risultati", ha detto in un discorso televisivo dopo una riunione del Consiglio di sicurezza. Sembra dargli in parte ragione il “New York Times”, che ha citato funzionari americani ed europei nel riportare come nei primi quindici giorni della massiccia azione ucraina "ben il 20% degli armamenti inviati sul campo di battaglia sia stato danneggiato o distrutto". “Il tasso di perdite è sceso poi a circa il 10% nelle settimane successive".

Tra gli altri movimenti sul campo, dove non si notano decisi avanzamenti di nessuno dei due contendenti, la Polonia ha deciso di spostare le formazioni militari dall'ovest all'est del Paese a causa della potenziale minaccia rappresentata dalla presenza del gruppo Wagner di Prigozhin nella vicina Bielorussia. "L'addestramento o le esercitazioni congiunte tra l'esercito bielorusso e il gruppo Wagner sono indubbiamente una provocazione", si fa sapere da Varsavia.

Resta intanto sempre agitato il fronte interno russo. Gli investigatori di Mosca hanno arrestato il noto nazionalista Igor Girkin, che aveva pubblicamente accusato il presidente Putin e i vertici dell'esercito di non condurre la guerra in Ucraina con sufficienti determinazione ed efficacia. La decisione segue l’ammutinamento abortito il mese scorso di un altro duro critico della linea del Cremlino, quel Prigozhin a capo della forza mercenaria Wagner, che è ancora libero ma ha ora ridotto i suoi attacchi verbali.

Girkin, noto anche come Igor Strelkov, ha aiutato la Federazione ad annettere la Crimea nel 2014 e poi a organizzare le milizie filorusse che hanno preso il controllo di parte del Donbass. In relazione a quegli eventi, è stato condannato all'ergastolo in contumacia da un tribunale olandese nel 2022 per il suo presunto ruolo nell'abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines sull'Ucraina orientale nel 2014, che provocò la morte di 298 persone.

L'ex ufficiale del Servizio di Sicurezza Federale era considerato da molti un intoccabile per i suoi legami con i vertici del potere, ma negli ultimi mesi era diventato troppo esplicito nel suo dissenso. A maggio Girkin aveva annunciato la fondazione del "Club dei patrioti arrabbiati", con l'obiettivo di entrare in politica per salvare la Russia da quello che, a suo dire, era il pericolo di disordini dovuti ai fallimenti militari in Ucraina. In una delle sue requisitorie sul suo canale Telegram, visto da oltre 760.000 persone, Girkin ha riempito Putin di insulti personali e lo ha esortato a cedere il potere "a qualcuno veramente capace e responsabile".

Questo arresto potrebbe essere un segnale che tutti i più forti critici dell'approccio di Mosca alla guerra potrebbero adesso finire nel mirino. Non a caso il capo della Cia William Burns ha ipotizzato che Putin stia aspettando il momento giusto per decidere che cosa fare con Prigozhin. Ad Aspen, Burns ha detto che "stiamo assistendo a una danza molto complicata. Il presidente generalmente pensa che la vendetta sia un piatto da servire freddo. Sarei sorpreso se Prigozhin sfuggisse a un'ulteriore punizione. Se fossi in lui, non licenzierei il mio assaggiatore di cibo".

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