venerdì 14 settembre 2012
Venerdì di rabbia in molti Paesi musulmani dove spmp scoppiate proteste contro il film su Maometto prodotto negli Usa. In Libano un manifestante è morto negli scontri, 3 le vittime in Sudan, altrettante in Tunisia, Assaltate le ambasciate nello Yemen e in Tunisia. In Egitto scontri in piazza Tahrir. Nel mirino in Sudan le sedi tedesca e inglese.
Il Viminale rafforza la sorveglianza sugli "obiettivi sensibili"
Obama cerca sponde al Cairo
Africa, il campo di battaglia tra al-Qaeda e l'America di Camille Eid 
La prova di forza del radicalismo di Riccardo Redaelli
COMMENTA E CONDIVIDI
Venerdì di rabbia in molti Paesi musulmani dove all'uscita dalla preghiera del mezzogiorno si sono tenute proteste contro il film “L'innocenza dei musulmani” prodotto negli Usa e ritenuto blasfemo dalla comunità musulmana. Dal Sudan all'Iran, da Baghdad a Tripoli, migliaia di persone sono scese in piazza e, in alcuni casi, hanno preso d'assalto le ambasciate americane.Particolarmente violenta la protesta a Tunisi dove un gruppo di manifestanti è riuscito a scavalcare il muro di cinta dell'ambasciata americana ad ammainare la bandiera americana per sostituirla con una bandiera islamica. Secondo quanto riferisce al Jazira, i funzionari dell'ambasciata americana di Tunisi sono stati evacuati "con grande difficoltà". Una scuola americana, l'American Cooperative School of Tunis, che si trova nella municipalità di L'Aouina (nell'area della Grand Tunis) è stata presa d'assalto e data alle fiamme da manifestanti. L'Aouina si trova a pochissima distanza dall'ambasciata americana, da ore assediata da manifestanti. Alla fine della giornata si contano 3 morti e 28 feriti.A Khartoum, in Sudan, migliaia di manifestanti hanno lanciato pietre contro i poliziotti di guardia e sono riusciti ad entrare nei compound adiacenti delle ambasciate britannica e tedesca. Successivamente si sono diretti verso l'ambasciata americana: la polizia sta facendo uso di gas lacrimogeni per tenerli a distanza. Si è saputo che i morti negli scontri di fronte all'ambasciata sono 3.A Bengasi, in Libia, teatro martedì notte dell'attacco contro il consolato Usa in cui è morto l'ambasciatore in India, l'aeroporto è stato chiuso "per motivi di sicurezza". Droni americani stanno sorvolando la città mentre le milizie islamiste hanno iniziato a sparare pesantemente contro i velivoli. Al Cairo, in Egitto, manifestanti che intendevano protestare contro il film su Maometto hanno lanciato pietre contro i poliziotti che sbarravano la strada verso l'ambasciata americana. Agenti in tenuta antisommossa hanno usato gas lacrimogeni e hanno rilanciato indietro i sassi per disperdere i facinorosi. Un'auto è stata ribaltata e data alle fiamme lungo la via che da piazza Tahrir conduce alla rappresentanza diplomatica, dove la strada è stata sbarrata con grandi blocchi di cemento. Nelle proteste di giovedì nella capitale egiziana c'erano stati 224 feriti. Gli Stati Uniti hanno inviato una squadra speciale di marine in Yemen dopo l'attacco sferrato da circa duemila manifestanti all'ambasciata americana a Sanàa per espimere la loro protesta contro il film su Maometto giudicato blasfemo. Lo rende noto l'emittente britannica Bbc. L'Unità dei marine, nota come squadra di sicurezza per l'antiterrorismo, è stata inviata come risposta alle violenze in corso, che la polizia yemenita sta cercando di domare con il lancio di lacrimogeni, e come misura precauzionale, alla luce dell'ondata di proteste che hanno interessato il mondo musulmano per il film anti-islam.Migliaia di cittadini hanno manifestato oggi ad Amman, in Giordania, contro il film blasfemo sul profeta Maometto, chiedendo l'espulsione dell'ambasciatore americano dal Paese, intonando slogan contro gli Stati Uniti e incendiando bandiere americane.A Tripoli, in Libano, è stato dato fuoco a un Kentucky Fried Chicken, fast food americano accusato di non rispettare i precetti dell'Islam. Una manifestante è morto nei disordini, si registrano anche 25 feriti. ​A Teheran, migliaia di manifestanti filo-governativi per condannare i responsabili del film blasfemo. Secondo quanto riferito dalle agenzie internazionali, i dimostranti hanno chiesto agli Stati Uniti di «presentare ufficialmente le scuse a tutti i musulmani nel mondo e di punire gli autori del film». Ma nella capitale iraniana la protesta coinvolge anche Israele e Gran Bretagna, ritenuti «responsabili di questo clima di odio creatosi contro l'Islam». Secondo i manifestanti, che lanciavano slogan di sostegno al profeta Maometto e di minaccia nei confronti dei tre paesi, è «giunto il momento che tutta la comunità islamica si riunisca allo scopo di sconfiggere, una volta per tutte, l'imperialismo e il sionismo nel mondo»..Proteste si sono tenute anche in Bangladesh, con 10mila persone in piazza a Dacca, in Malesia e in Indonesia. Protesta degli imam in Afghanistan per il film anti-Maometto dove è stata pubblicamente bruciata un immagine del presidente Usa Barack Obama. È successo a Ghanikhail, nella provicia di Nangarhar, vicino Kabul. Gli imam della tribù di Shinwari hanno messo una taglia di 100.000 dollari sull testa del produttore del film. Ieri il governo afghano ha condannato il film anti-islam e bloccato Youtube per impedire alle persone di avere accesso al video. Ottantasei persone sono state arrestate in India con l'accusa di essere coinvolte in una violenta manifestazione nei pressi dell'ambasciata americana di Chennai.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: