giovedì 4 marzo 2010
È crisi diplomatica fra Turchia e Stati Uniti per una risoluzione approvata ieri sera dalla commissione esteri della Camera di Washington, che definisce genocidio i massacri di armeni del 1915 ad opera dei turchi. Ankara ha subito richiamato l'ambasciatore negli Usa.
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L'uccisione di un milione e mezzo di armeni durante la Prima Guerra Mondiale fu un "genocidio". Lo ha stabilito la commissione Esteri della Camera dei rappresentanti statunitense che ha adottato una risoluzione messa ai voti nonostante la ferma opposizione della Turchia e dell'amministrazione Obama. La risoluzione, passata per un soffio con 23 voti a favore e 22 contrari potrebbe essere messa ai voti alla Camera e ha suscitato le ire della Turchia che ha deciso di richiamare l'ambasciatore negli Usa.Ankara aveva detto con chiarezza che l'approvazione della risoluzione avrebbe guastato le relazioni e il segretario di Stato Hillary Clinton aveva lanciato un appello ad accantonare il documento nel timore che potesse nuocere alla riconciliazione tra Armenia e Turchia.«Non crediamo che il Congresso prenderà nè che dovrebbe prendere alcuna iniziativa su questa risoluzione» ha detto la Clinton in Costa Rica. La risoluzione non vincolante chiede al presidente BarackObama di garantire che la politica estera statunitense rifletta il fatto che quello compiuto dai turchi ottomani fu un genocidio e che così venga definito durante l'annuale discorso del presidente sull'argomento.Gli Stati Uniti hanno sempre condannato il massacro, ma non l'hanno mai definito formalmente un genocidio per non irritare la Turchia, alleato indispensabile della Nato in Medio Oriente. «Condanniamo la risoluzione che accusa la nazione turca di un crimine che non ha commesso» si legge in una nota del governo turco, «in seguito a questo sviluppo il nostro ambasciatore a Washington, Namik Tan, è stato richiamato ad Ankara per consultazioni».
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