mercoledì 28 febbraio 2018
Si allarga l'indagine del superprocuratore Mueller: al setaccio i contatti commeciali tra il miliardario e la Russia prima del 2016
Il procuratore speciale per il Russiagate Robert Mueller (Ansa)

Il procuratore speciale per il Russiagate Robert Mueller (Ansa)

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Si allarga l'indagine portata avanti da Robert Mueller: il procuratore speciale del Russiagate ha mostrato interesse anche per gli anni precedenti alla campagna elettorale del 2016, cercando di capire meglio quando Donald Trump decise di candidarsi e quali fossero all'epoca i suoi affari con la Russia.
Secondo la Cnn, che cita testimoni interpellati da Mueller in materia, domande sarebbero state poste in particolare sulla tempistica della decisione del magnate newyorkese di scendere in campo e sulla visita o meno di russi alla Trump Tower a New York prima del 2015. Domande hanno riguardato anche la possibilità che i russi avessero, o sostenessero di avere, informazioni compromettenti su Trump.

Infine, l'attenzione è stata posta sul concorso di Miss Universo che si tenne nel 2013 a Mosca e sul progetto, poi fallito, di realizzare una Trump Tower nella capitale russa. In particolare, hanno riferito le fonti, gli investigatori sembravano interessati a scandagliare l'ambito finanziario legato all'evento, guardando anche agli incontri avuti all'epoca da Trump con imprenditori o funzionari governativi russi e al progetto immobiliare abortito. In precedenza, gli avvocati del presidente americano avevano sostenuto che i rapporti commerciali di Trump precedenti al suo ingresso alla Casa Bianca non rientravano nell'ambito che Mueller era autorizzato a indagare.

Meno segreti al genero Khusner

Intanto, a Washington Jared Kushner, genero e fidato consigliere di Trump, si è visto ridimensionare il nullaosta di sicurezza e non avrà più accesso ai dossier "top secret" della Casa Bianca. Una circostanza, si è affrettata a sottolineare l'amministrazione e il suo stesso avvocato, che non avrà ripercussioni sul suo
lavoro. Trump non ha voluto commentare ma la sua portavoce, Sarah Sanders, ha sottolineato che Kushner "è un membro di valore nel team e continuerà a fare il lavoro che ha fatto da quando si è insediato nell'amministrazione". Il ridimensionamento del nullaosta non gli impedirà di "continuare a svolgere il compito molto importante che gli è stato affidato dal presidente", ha confermato il suo avvocato, Abbe Lowell.
Il 'Washington Post' ha rivelato che funzionari di almeno quattro Paesi stranieri - Emirati Arabi Uniti, Cina, Israele e Messico - hanno discusso della possibilità di manipolare Kushner, sfruttando i suoi complessi interessi d'affari e la sua scarsa esperienza in politica estera. Non è dato sapere, precisa il Wp, se alcuni di questi Paesi abbiano agito di conseguenza "ma i contatti di Kushner con funzionari di determinati governi stranieri hanno sollevato preoccupazioni in seno alla Casa Bianca e questa è una delle motivazioni per cui
lui non è stato in grado di ottenere un nullaosta di sicurezza permanente".

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