giovedì 4 marzo 2010
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Le comunità cristiane di tutto il mondo sono mobilitate per la difficile emergenza del sisma in Cile. Ieri, per far fronte ai bisogni essenziali della popolazione, la presidenza della Conferenza episcopale italiana ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. In un comunicato, la Presidenza della Cei ha invitato le comunità ecclesiali «a pregare per coloro che sono stati colpiti dal tragico evento e a sostenere le iniziative di solidarietà promosse dalla Caritas italiana con l’obiettivo di alleviare le sofferenze di quella popolazione».Per quanto riguarda l’offerta, «l’apposito Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo – spiega il comunicato – provvederà all’erogazione della somma stanziata, accogliendo le richieste che gli stanno pervenendo o gli perverranno, direttamente sostenendo progetti di enti ecclesiali locali che operano in collegamento con le istituzioni caritative della Conferenza episcopale o delle Diocesi del luogo». Martedì la Caritas italiana aveva subito stanziato altri 100mila euro per la prima fase di emergenza.Nel Paese andino le continue scosse e le difficoltà di comunicazione dovute ai danni alla rete viaria, rendono difficile l’intervento dei volontari dell’organizzazione cattolica, che agiscono coordinandosi con il governo. Oltre ad alimenti non deperibili, in queste ore stanno distribuendo acqua potabile, materiale igienico-sanitario e tende. Una missione internazionale Caritas è intanto atterrata per sostenere Caritas Cile. Oggi a Roma, nella sede della Caritas internationalis, verrà discussa la bozza del piano di emergenza. Per martedì prossimo 9 marzo, invece, è previsto il varo del programma di intervento, dopo che i vescovi avranno trasmesso report sulla situazione nelle 23 diocesi. Entro settimana prossima si prevede un appello alla mobilitazione dei volontari latinoamericani. Il sito delle Acli ha pubblicato ieri la testimonianza del presidente delle Acli cilene Paolo Castellani, 66 anni, avvocato ed emigrato da Prato da bambino. Al momento non si registrano vittime tra gli italiani, ma le Acli stanno rintracciando telefonicamente le famiglie di 150 nostri connazionali residenti nella capitale per verificarne le condizioni. Si teme per un’antica comunità italiana a Capitan Pastene, vicino all’epicentro. Quanto ai crolli, secondo Castellani, le case nuove sono crollate per «difetti di costruzione, perché ai Comuni è stata tolta la possibilità di esaminare i calcoli strutturali». I danni maggiori non sono stati provocati dal terremoto, bensì dagli tsunami «abbattutisi a ondate successive su 150 km di costa, ad appena 20 minuti dalla prima scossa. Interi villaggi sono spariti sotto le onde. Non sapremo mai con esattezza il numero dei morti e dei dispersi». La vicinanza della Cei. Stanziato un milione di euroLa Chiesa italiana esprime la propria vicinanza alla popolazione del Cile, vittima del violentissimo sisma e dell’impressionante sequenza di scosse, che hanno seminato morte, sofferenza e distruzione, mettendo in ginocchio l’intero Paese.La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana invita le comunità ecclesiali a pregare per coloro che sono stati colpiti dal tragico evento e a sostenere le iniziative di solidarietà promosse dalla Caritas italiana con l’obiettivo di alleviare le sofferenze di quella popolazione.La Presidenza della Cei, per far fronte alle prime emergenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dal terremoto, ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall’otto per mille.L’apposito Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo provvederà all’erogazione della somma stanziata, accogliendo le richieste, che gli stanno pervenendo o gli perverranno, direttamente sostenendo progetti di enti ecclesiali locali, che operano in collegamento con le istituzioni caritative della Conferenza Episcopale o delle Diocesi del luogo.

 La Presidenza Cei

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