sabato 20 gennaio 2024
Il progetto, che è partito nel 2022, è stato portato alla luce solo ora. E sparge sale sulle ferite nel fronte dei Tory sulle espulsioni e sul piano Ruanda “ammorbidito” del premier Sunak
Il premier britannico Rishi Sunak

Il premier britannico Rishi Sunak - Reuters

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Il ministero degli Interni britannico ha avviato un programma che consente agli immigrati irregolari di lavorare. Sono circa 16mila le persone in attesa di regolarizzazione che grazie a questa iniziativa hanno trovato un impiego solo nel 2022. Soprattutto nei settori, come servizi di cura, agricoltura, allevamento e costruzioni, che soffrono di cronica mancanza di manodopera. Nessuno era a conoscenza del piano. Secondo il quotidiano conservatore The Telegraph, che lo ha utilizzato per l’apertura dell’edizione di sabato, l’Home Office lo ha messo a punto «silenziosamente». Come a volerlo nascondere.

L’idea che i migranti lavorino, percependo paghe ridotte del 20% rispetto a quelle standard, indigna l’ultradestra britannica convinta che questa apertura, frutto, addirittura, di un «complotto», incoraggi gli attraversamenti nel Canale della Manica piuttosto che disincentivarli. I toni del dibattito sull’immigrazione, da sempre vessillo elettorale dei Tory, si fanno ogni giorno più duri. Il premier Rishi Sunak è riuscito ad ottenere il via libera dei Comuni alla nuova versione della legge sulle deportazioni in Ruanda contenendo la rivolta degli ultraconservatori che chiedevano misure più dure. Il testo è passato ai Lord sollecitati da Downing Street ad approvarlo velocemente, senza mettergli i bastoni tra le ruote, trattandosi di una «priorità nazionale urgente». Un richiamo ai parlamentari sensibili al richiamo populista di personaggi come Nigel Farage, l’ex leader del Brexit Party, avvistato alle primarie dei repubblicani in Iowa.

Dalla riuscita del piano Ruanda dipende la leadership di Sunak e i margini di recupero del suo partito sui laburisti alle elezioni di fine anno. I trafficanti di esseri umani continuano intanto a speculare sulla disperazione dei migranti che vogliono attraversare la Manica promuovendo sui social network opportunità di viaggio a bordo di motoscafi ad alta velocità, non piccole imbarcazioni, a un costo compreso tra 5mila e 10mila sterline.

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