mercoledì 3 marzo 2010
A quattro giorni dalle attese elezioni irachene un triplice attentato semina morte a nord-est di Baghdad. Due autobombe sono esplose nei pressi delle stazioni di polizia di Baquba, mentre un terzo kamikaze si è fatto esplodere mentre i soccorritori stavano portando le prime vittime all'ospedale. Si era nascosto tra i feriti.
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A quattro giorni dalle attese elezioni irachene, un triplice attentato suicida ha seminato la morte a nord-est di Baghdad, dove almeno 40 persone sono state uccise, tra cui una dozzina di poliziotti, e una cinquantina di altre sono rimaste ferite. Secondo fonti della polizia locale, intorno alle 9.15 locali (le 7.15 in Italia) un'auto imbottita di tritolo e guidata da un kamikaze si è diretta ad alta velocità contro una stazione di polizia di Baquba, capoluogo della turbolenta provincia mista di Diyala, 65 km a nord-est della capitale. Contemporaneamente, un'altra autobomba guidata da un secondo attentatore suicida, con indosso un'uniforme da poliziotto, è esplosa nei pressi di una caserma della polizia, poco distante dal luogo del primo attacco. Fonti di stampa riferiscono che mentre i soccorritori stavano portando le prime vittime all'ospedale centrale di Baquba, un terzo kamikaze, confondendosi tra i feriti, ha fatto detonare all'interno del pronto soccorso del nosocomio il corpetto esplosivo che nascondeva sotto i vestiti lacerati. Le stesse fonti affermano che l'obiettivo di questo terzo attentato era il capo della polizia della provincia, il generale Abdel Hussein Shummari, che al momento dell'esplosione si trovava nell'ospedale a visitare alcuni feriti. Shummari, assicurano le fonti, è però rimasto illeso. Le autorità di Baquba hanno intanto imposto il coprifuoco subito dopo gli attacchi, ma la portavoce del governatorato, Samira Shibli assicura che le operazioni di voto previste domenica prossima si svolgeranno da programma. Il triplice attentato odierno è il più sanguinoso da quello compiuto il 5 febbraio scorso contro pellegrini sciiti nel sud dell'Iraq, dove morirono una quarantina di persone.
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