giovedì 17 settembre 2020
Respinta la richiesta del governo di sospendere l'ordinanza regionale. Il Tar della Sardegna, invece, sospende l'ordinanza della Regione che imponeva test Covid ai turisti in arrivo
Il Tar dà ragione alla Regione Piemonte: sì al test della febbre a scuola
COMMENTA E CONDIVIDI

Il Tar del Piemonte ha respinto la richiesta avanzata dai ministeri della Salute e dell'Istruzione di sospensiva d'urgenza dell'ordinanza della Regione Piemonte sulla misurazione della febbre a scuola ed ha fissato per il prossimo 14 ottobre la camera di consiglio per la trattazione collegiale.

"Sono felice, - ha detto il governatore Alberto Cirio, commentando a caldo la decisione del Tribunale amministrativo regionale - prima di tutto perché la scelta del Piemonte punta a garantire più sicurezza per i propri cittadini, introducendo un livello di controllo in più per tutelare la salute di bambini e ragazzi, del personale scolastico e dei nonni, che rappresentano non solo uno degli affetti più cari, ma anche un aiuto quotidiano prezioso per ogni famiglia italiana e che sono purtroppo tra i soggetti più vulnerabili di fronte alla pandemia".

Il presidente del Piemonte si rammarica però del fatto che "la scelta del Governo sia stata quella di entrare in netto contrasto con il Piemonte invece che considerarlo un esempio" ribadendo "continuo a pensare che in un Paese normale, dove lo Stato ha obbligato le aziende e gli uffici pubblici a misurare la temperatura a chi entra nei loro locali, questa verifica sarebbe stato giusto garantirla anche a scuola, dove c'è il bene più prezioso da tutelare: i nostri figli che sono il nostro futuro".

Esprime soddisfazione anche il professor Vittorio Barosio che con il suo staff ha seguito l'impugnativa per conto della regione Piemonte. "L'ordinanza - osserva - è assolutamente corretta e motivata con ampiezza di argomentazioni". " È stata una bella e dura battaglia e ciò che è importante era vincere oggi. - aggiunge - Il presidente del Tar motiva molto bene, molto accuratamente gli argomenti riconoscendo tra l'altro che non è vero che l'ordinanza di Cirio sposta l'obbligo di misurare la febbre dalle famiglie alle scuole. Riconosce che si ribadisce che l'obbligo della febbre spetta alle famiglie e dice che se queste non adempissero, la
regione fa un controllo che è necessario per la salute pubblica".

"La regione - conclude il professor Barosio - ha soltanto previsto una garanzia in più, non ha cambiato l'impianto statale. Ha previsto una garanzia perché l'impianto statale funzioni".

E un'altra sentenza, questa volta del Tar della Sardegna, sospende l'ordinanza della Regione che imponeva test Covid obbligatori per chiunque arrivasse nell'isola, a partire da lunedì 14 settembre. Il Tribunale amministrativo ha accolto la richiesta di sospendere l'efficacia del provvedimento presentata dal Governo. Fra tre settimane i giudizi amministrativi si esprimeranno sul merito dell'ordinanza.

"Rispetto le sentenze e non le discuto - ha commentato il presidente della Regione, Christian Solinas - ora però mi aspetto che il Governo utilizzi lo stesso zelo avuto con noi verso provvedimenti di altre Regioni che sono discriminatori nei confronti dei sardi. Se non dovesse farlo, ci ritroveremo di fronte al più grande attentato all'unità dell'ordinamento giuridico e ad una intollerabile lettura
politica del diritto alla salute e alla circolazione dei sardi". Solinas ha ribadito le accuse di strumentalizzazione politica: "non è
un caso - ha sottolineato - che, ftra tante, siano state impugnate le ordinanze di Sardegna e Piemonte. I sardi pagano il fatto che a Roma c'è un Governo di centrosinistra".

Senza discutere il provvedimento, Solinas ha, però, voluto rimarcare alcuni aspetti richiamati dal presidente del Tar: "il giudice
monocratico scrive che le Regioni possono adottare misure ulteriori di tutela della salute pubblica rispetto a quelle del Governo, quindi ci conferma che, a differenza di quanto detto da qualcuno, la nostra ordinanza poteva essere adottata. Ci dice ancora che la situazione dei contagi non è tale da dover prendere provvedimenti di limitazione della circolazione: questo non può che farci piacere, significa che la campagna mediatica che ci ha indicato ad agosto come epicentro dei contagi non era assolutamente fondata e, di conseguenza, non lo erano le accuse che ci sono arrivate anche da parti del Governo. Non solo, ci conferma che i contagi sono saliti con l'arrivo dei turisti, come dicevamo noi. Il 7 ottobre -"giorno in cui scade la nostra ordinanza"- i giudici amministrativi si pronunceranno in sede collegiale, "attendiamo di sapere cosa decideranno", ha concluso Solinas.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI