mercoledì 13 novembre 2019
Il provvedimento, che sarà sottoposto a referendum, prevede che possano farne richiesta i malati terminali maggiorenni, con il via libera di due medici. Esclusi i malati mentali
La premier neozelandese Jacinda Ardern (Fotogramma)

La premier neozelandese Jacinda Ardern (Fotogramma)

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La Nuova Zelanda approva in via definitiva la legge sull’eutanasia che però, per entrare in vigore, dovrà essere sottoposta al giudizio della popolazione attraverso un referendum. Oggi il testo ha ottenuto l’ultimo via libera da parte del Parlamento unicamerale di Wellington, passando con 69 sì, mentre i no sono stati 51.

La consultazione con i cittadini avverrà in concomitanza con le elezioni legislative, in programma nel novembre del prossimo anno. A favore della legalizzazione si era schierata pubblicamente la premier laburista Jacinda Ardern, mentre era invece contraria al referendum, quest’ultimo fortemente voluto dal partito nazionalista New Zealand First come condizione per non far arenare l'iter parlamentare. Promotore del testo è David Seymour, leader del partito di centro-destra libertario Associazione dei Consumatori e dei Contribuenti (ACT New Zealand), di cui è l’unico membro eletto in Parlamento.

Nel paese il dibattito è andato avanti per due anni, tra le proteste non soltanto di tutte le confessioni religiose ma anche di numerosi medici. La End of Life Choice Bill, questo il nome della legge, prevede che alla morte medicalmente assistita possa accedere chiunque abbia compiuto i 18 anni d’età e con un’aspettativa di vita inferiore ai sei mesi, dopo il via libera di due medici. Non è ammesso esprimere il consenso anticipato e la pratica non può essere proposta ma soltanto richiesta. Ne sono escluse persone con malattie mentali.

A giugno il via libera alla legalizzazione dell'eutanasia era arrivato dallo Stato di Victoria (capoluogo Melbourne) nella vicina Australia, pur restando vietata nel resto del paese.

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