mercoledì 7 agosto 2019
Ripresa la catechesi del mercoledì dopo la pausa estiva. Francesco esorta a celebrare, venerdì, Edith Stein patrona d'Europa «contro ogni forma di intolleranza e di perversione ideologica»
(Ansa)

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La «Chiesa, che vede chi è in difficoltà, non chiude gli occhi, sa guardare l'umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di solidarietà al posto di barriere». Lo ha ribadito il Papa nell'udienza generale, ripresa oggi in Aula Paolo VI dopo la pausa estiva, sottolineando che la Chiesa è «senza frontiere», «si sente madre di tutti» e «sa prendere per mano e accompagnare per sollevare».

Commentando il brano dagli Atti degli apostoli, Francesco osserva che il mendicante che incontra Pietro e Giovanni al tempio non trova denaro bensì «il nome che salva l'uomo: Gesù Cristo il Nazareno». «Qui appare il ritratto della Chiesa - spiega il Papa -, che vede chi è in difficoltà, non chiude gli occhi, sa guardare l'umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di solidarietà al posto di barriere. Appare il volto di una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti».

Interrompendo la lettura del testo scritto Francesco, come spesso fa, ha aggiunto a braccio un monito: «Vedo parrocchie per le quali i soldi sono più importanti dei sacramenti... per favore: Chiesa povera!».

Il saluto ai bimbi migranti

Al termine della catechesi, il Papa ha rivolto tra gli altri un «saluto affettuoso per i bambini profughi ospiti della cooperativa Auxilium».

Auxilium, cooperativa impegnata nell'accoglienza dei migranti, ospita, nel suo centro Mondo Migliore di Rocca di Papa, anche 50 dei migranti salvati in mare dalla Gregoretti.

L'invito a celebrare Edith Stein contro le intolleranze

«Dopodomani celebreremo la festa di santa Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein,vergine e martire, compatrona d'Europa. Invito tutti a guardare alle sue scelte coraggiose, espresse in un'autentica conversione a Cristo, come pure nel dono della sua vita contro ogni forma di intolleranza e di perversione ideologica». Lo ha detto Francesco a conclusione dell'udienza.

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