lunedì 14 gennaio 2019
Nella festa del Battesimo di Cristo, domenica ha impartito il sacramento a 27 neonati. All'Angelus: ricordate sempre la data del Battesimo
Il Papa ha impartito ieri il Battesimo a 27 neonati nella Cappella Sistina in Vaticano (Ansa)

Il Papa ha impartito ieri il Battesimo a 27 neonati nella Cappella Sistina in Vaticano (Ansa)

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«Mi permetto un consiglio - scusatemi, ma io vi consiglio questo -: non litigate mai davanti ai bambini, mai». Lo ha detto ieri il Papa ai genitori dei 27 neonati, 12 maschi e 15 femmine, cui ha impartito il Battesimo nella Cappella Sistina in Vaticano nella festa del Battesimo del Signore. IL TESTO DELL'OMELIA

«È normale che gli sposi litighino, normale» ha rassicurato il Papa. «Sarebbe strano il contrario. Fatelo, ma che loro non sentano, che loro non vedano. Voi non sapete l'angoscia che riceve un bambino quando vede litigare i genitori. Questo mi permetto, è un consiglio che vi aiuterà a trasmettere la fede. È brutto litigare? Non sempre, ma è normale, è normale. Però che i bambini non vedano, non sentano, per l'angoscia» ha aggiunto. A ricevere il Battesimo dalle mani del Pontefice, in un appuntamento ormai tradizionale introdotto da papa Wojtyla e proseguito da Ratzinger e Bergoglio, sono stati per lo più figli e nipoti di dipendenti o collaboratori vaticani. Ma non solo.

«All'inizio della cerimonia, vi è stata posta la domanda:"Cosa chiedete per i vostri figli?" E tutti voi avete detto: "La fede" - ha proseguito il Papa nell'omelia 'a bracciò -. Voi chiedete alla Chiesa la fede per i vostri figli, e oggi loro riceveranno lo Spirito Santo, e il dono della fede ciascuno nel proprio cuore, nella propria anima. Ma questa fede poi deve svilupparsi, deve crescere». E «prima che studiata, la fede va trasmessa, e questo è un lavoro che tocca a voi. È un compito che voi oggi ricevete:trasmettere la fede, la trasmissione della fede. E questo si fa a casa. Perché la fede, sempre, va trasmessa "in dialetto", il dialetto della famiglia, il dialetto della casa, nel clima della casa».

Per Francesco, «questo è il vostro compito: trasmettere la fede con l'esempio, con le parole, insegnando a fare il segno della Croce. Questo è importante. Vedete, ci sono bambini ch enon sanno farsi il segno della Croce. "Fai il segno della Croce": e fanno una cosa così, che non si capisce cosa sia. Per prima cosa, insegnate loro questo». «Ma l'importante - ribadisce- è trasmettere la fede con la vostra vita di fede: che vedano l'amore dei coniugi, la pace della casa, che Gesù è lì».

Come già avvenuto in passato, Francesco suggerisce poi alle mamme di non esitare ad allattare i bimbi nel luogo sacro.Senza timori. «I bambini si sentono oggi in un ambiente che è strano: un p' troppo caldo, sono coperti E sentono l'aria afosa... Poi piangono perché hanno fame. E un terzo motivo del piangere è il "pianto preventivo". Una cosa strana: non sanno cosa succederà, e pensano: "Io piango per primo, poi vedremo". È una difesa», osserva. «Che siano comodi. State attenti a non coprirli troppo. E se piangono per fame, allattateli. Alle mamme dico: allattate i bambini, tranquille, il Signore vuole questo.Perché, dove sta il pericolo?, è che loro hanno una vocazione polifonica: incomincia a piangere uno, e l'altro gli fa il contrappunto, e poi l'altro, e alla fine è un coro di pianto!».

All'Angelus, poi, un'ulteriore raccomandazione: «È molto importante anche, come vi ho detto svariate volte, conoscere la data del nostro Battesimo. Io potrei domandare: "Chi di voi conosce la data del suo Battesimo?". Non tutti, di sicuro. Se qualcuno di voi non la conosce, tornando a casa, la chieda ai propri genitori, ai nonni, agli zii, i padrini, agli amici di famiglia... Chieda: "In quale data sono stato battezzato, sono stata battezzata?". E poi non dimenticarla più: che sia una data custodita nel cuore per festeggiarla ogni anno».

LE PAROLE DEL PAPA ALL'ANGELUS

All’Angelus, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Festa del Battesimo del Signore, il Papa invita i fedeli alla coerenza della vita cristiana e alla testimonianza quotidiana secondo i piani e lo stile di Dio. La missione della Chiesa e quella di ognuno di noi, per essere fedele – dice – è chiamata ad innestarsi su quella di Gesù

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