lunedì 12 giugno 2017
“Dio è tutto e solo Amore, in una relazione che tutto crea, redime e santifica: Padre e Figlio e Spirito Santo”. Così Francesco ai pellegrini all'Angelus nella festa della Santissima Trinità
All'Angelus: Dio è solo Amore in una relazione che santifica
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«Gesù ci ha manifestato il volto di Dio. Dio è tutto e solo Amore, in una relazione che tutto crea, redime e santifica: Padre e Figlio e Spirito Santo». Lo ha ricordato papa Francesco domenica ai pellegrini, circa 15mila, raccolti in piazza San Pietro per la recita dell’Angelus nella festa della Santissima Trinità. Ci aiuti Maria, ha detto il Papa, a entrare nella Comunione trinitaria per vivere e testimoniare l’amore che dà senso alla nostra esistenza. Lo riferisce Radio Vaticana.

«La comunità cristiana, pur con tutti i limiti umani, può diventare un riflesso della comunione della Trinità, della sua bontà e bellezza. Ma questo, come lo stesso Paolo testimonia, passa necessariamente attraverso l’esperienza della misericordia di Dio, del suo perdono» ha ricordato Francesco. Così Dio si era presentato anche a Mosè rivelandosi nella nube: così dice proclamando il proprio nome: «Il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». Questo nome esprime che Dio non è lontano e chiuso in sé stesso, ma è Vita che vuole comunicarsi, è apertura, è Amore che riscatta l’uomo dall'infedeltà.

Dio è «misericordioso», «pietoso» e «ricco di grazia» e questa rivelazione giunge al suo compimento in Cristo. «Gesù ci ha manifestato il volto di Dio, Uno nella sostanza e Trino nelle persone; Dio è tutto e solo Amore, in una relazione sussistente che tutto crea, redime e santifica: Padre e Figlio e Spirito Santo» ha detto Francesco.

E poi nel Vangelo la figura di Nicodemo, il cercatore di Dio. Nel suo dialogo notturno con Gesù Nicodemo comprende finalmente, dice Francesco, di essere già cercato e atteso da Dio e che Dio può offrirgli la vita eterna. «Che cosa è questa vita eterna? È l’amore smisurato e gratuito del Padre che Gesù ha donato sulla croce, offrendo la sua vita per la nostra salvezza. Questo amore con l’azione dello Spirito Santo ha irradiato una luce nuova sulla terra e in ogni cuore umano che lo accoglie; una luce che rivela gli angoli bui, le durezze che ci impediscono di portare i frutti buoni della carità e della misericordia».

Al termine della preghiera dell’Angelus il Papa ha ricordato la beatificazione, sabato, a La Spezia, della religiosa Itala Mela che compì un percorso mistico centrato sul mistero della Santissima Trinità. La testimonianza della nuova beata, ha concluso il Papa, ci incoraggi durante le nostre giornate, a rivolgere spesso il pensiero a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo che abita nella cella del nostro cuore.

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