mercoledì 20 dicembre 2023
A Kiev cone a Gaza, il Natale arriva tra le distruzioni della guerra

A Kiev cone a Gaza, il Natale arriva tra le distruzioni della guerra - ANSA

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Festeggiare il Natale mentre c'è la guerra, per accendere una luce nelle tenebre

«È lecito festeggiare il Natale mentre siamo in guerra?». L’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, si è sentito rivolgere la domanda da un giovane padre che qualche giorno fa ha incontrato a Chernivtsi. La stessa domanda che si pongono i cristiani in Medio Oriente, dove la situazione è, se possibile, ancora più tragica che nella capitale dell'Ucraina. «È un interrogativo esistenziale che la gente mi pone spesso», spiega il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina in una intervista al nostro inviato Giacomo Gambassi. E lui gli ha risposto citando il film Oscar La vita è bella di Roberto Benigni. «In quel campo di concentramento il padre aveva bisogno di far gioire e sorridere il figlio: era un modo per proteggerlo. Ecco, anche qui abbiamo necessità di accendere in mezzo alle tenebre la luce della gioia che il Natale ci dona. Non una gioia mondana che scaturisce dall'uomo, ma una gioia che viene da Dio e che ci dice che non siamo soli. Il Salvatore è in mezzo a noi, è il nostro liberatore». In Ucraina come in Medio Oriente, come dovunque.

La solidarietà "à la carte" del nuovo Patto europeo sui migranti

Qualche passo avanti, ma i toni trionfalistici paiono fuori luogo. Del nuovo Patto europeo che riforma i delicati temi di migrazione e asilo (qui tutte le novità) si salva il metodo - abbiamo un accordo e varrà per tutti i 27 membri -, ma sui contenuti bisognerà lavorare ancora e vigilare. Restano i muri alle frontiere esterne e sulla questione del rispetto dei diritti umani dei profughi approdati in Europa sono innegabili luci e ombre. Si conferma la preoccupante tendenza all'arretramento nel riconoscimento del diritto di asilo. Inoltre il regolamento di Dublino, che impone ai Paesi di primo approdo di registrare e prendersi cura dei migranti, non è stato superato e quindi Italia, Grecia e Spagna dovranno continuare a organizzare la prima accoglienza. Però viene mitigata sulla carta da una normativa che prevede un nuovo meccanismo di “solidarietà” obbligatoria, lasciando ai membri la scelta tra ricollocare i richiedenti asilo nel proprio territorio o versare contributi. Un piccolo passo avanti non risolutivo, come rileva Caritas Europa, che definisce quella europea solidarietà «à la carte». Leggi l'editoriale di Paolo Lambruschi.

Le benedizioni alle coppie gay, lo scandalo del Vangelo e la solitudine del Papa

Nelle critiche piovute sul Papa per la Dichiarazione Fiducia supplicans «sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede», con l’apertura alla benedizione non liturgica di coppie tra persone dello stesso sesso che l’abbiano chiesta, colpisce che spesso vengano proprio da quanti lo biasimano pubblicamente in forza dell’invocato rispetto della dottrina. Chi dovrebbe difendere il Papa perché Pietro, posto da Cristo a fondamento della Chiesa – che di quella stessa dottrina è uno dei capisaldi –, si trova così a gonfiare le file dei suoi detrattori. La solitudine del Papa - scrive Francesco Ognibene in un commento - ricorda quella di Cristo, lasciato da molti discepoli quando rivelò sé stesso. Proprio nel tempo natalizio, che ci ricorda la paradossale logica del cristianesimo con l’annuncio rivolto ai peccatori, occorre quindi stare vicini al Papa, certi che seguendolo non ci perderemo.

In Nicaragua Ortega vieta anche il Natale: no ai Presepi viventi per le strade

Dopo le processioni della Quaresima, anche le "Posadas" sono prigioniere del regime di Daniel Ortega. Il governo ha vietato i "Presepi viventi" realizzati dai bambini per le strade del Paese nei nove giorni precedenti al Natale. Quest'anno potranno svolgersi solo dentro le chiese: la polizia si è presentata nelle parrocchie per imporre la nuova regola. Un copione analogo a quello seguito per impedire le Via Crucis. Cominciata dal 2018 dopo le proteste nonviolente contro il sistema, la persecuzione nei confronti della Chiesa ha subito una progressiva escalation. Il 2023 ha registrato il maggior numero di attacchi - tra chiusura di organizzazioni, università, arresti di preti e religiosi -: 275. Tre i casi più eclatanti: la condanna a 26 anni di carcere per "terrorismo" nei confronti del vescovo Rolando Alvarez lo scorso febbraio, la "sospensione" delle relazioni con la Santa Sede il mese successivo e, in estate, l'esproprio dei beni della Compagnia di Gesù. E giovedì si è saputo dell'arresto di un secondo vescovo. (Lucia Capuzzi)

Un podcast sulle domande della fede e un ebook sulla Gmg: le novità di Avvenire

Due novità in casa Avvenire. La prima è un podcast che parte dalla domanda: «In cosa crede chi crede?». Si intitola Taccuino celeste ed è curato dal giornalista Riccardo Maccioni. Può essere ascoltato sul sito di Avvenire e sulle principali piattaforme digitali come Spotify, Amazon Music, Apple Podcast e Google Podcast. Filo rosso sono gli interrogativi sulla fede, a partire dalla vita quotidiana. Pochi minuti ogni volta per ragionare insieme, con semplicità, sul patrimonio di parole, immagini, luoghi legati alla religione, che fa parte della nostra cultura. E che rischiamo di trascurare e disperdere. I primi numeri sono dedicati al Natale: presepe o albero? Gesù è nato davvero il 25 dicembre? Chi erano i magi?

La seconda novità è un ebook che ripercorre le strade indicate dalla Gmg di Lisbona dell'agosto 2023 e indica i percorsi scaturiti da quell'evento. "Il cielo sopra Lisbona" è il titolo del libro realizzato da « Avvenire» e disponibile online.

Per 48 anni in carcere ma è innocente: afroamericano scarcerato negli Usa

Quarantotto anni, un mese e 18 giorni in carcere per un omicidio che non aveva mai commesso. E' la tragica storia dell'afroamericano Glynn Simmons, che ha passato quasi tutta la sua vita dietro le sbarre - dai 22 ai 70 anni - dopo essere stato condannato ingiustamente. Mai nella storia degli Stati Uniti un innocente ha trascorso così tanto tempo in galera, anche se il suo è uno dei tanti casi di un fenomeno preoccupante in America, soprattutto negli Stati in cui vige la pena di morte. Simmons era stato accusato dell'omicidio di una commessa, avvento nel 1974. Finalmente una giudice ha sentenziato che l'uomo è innocente, in base a prove "chiare ed evidenti", ponendo fine a un calvario lungo 48 anni. Secondo quanto riferisce il Death Penalty Information Center, dal 1973 almeno 193 persone condannate alla pena capitale sono state poi prosciolte. Molte di queste dopo l'esecuzione.

"Io capitano" di Matteo Garrone verso la notte degli Oscar

Matteo Garrone corre sempre più verso la notte degli Oscar con il suo bellissimo film, Io capitano. La pellicola italiana è entrata nella shortlist dei 15 titoli in gara per l’Oscar nella categoria del Miglior Film Internazionale. La potenza della narrazione e la forza della storia stanno spingendo il film oltre ogni confine; il grande talento di Matteo Garrone nel raccontare l’odissea dei due ragazzi protagonisti, arriva realmente a toccare il cuore di tutti. La strada verso l’Oscar è però ancora lunga e per poter competere con i migliori 15 film del mondo rimasti in competizione dopo la selezione avvenuta sui 50 film concorrenti da altrettante nazioni.

Il Vangelo di domenica 24 dicembre commentato da padre Ermes Ronchi

La Vergine e l’amore di Dio che ci precede.

"In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria". ASCOLTA IL PODCAST

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