venerdì 18 marzo 2022
Bagno di folla per il presidente russo, che cita il Vangelo. L'arcivescovo Forte: «Una bestemmia». I negoziatori russi: su neutralità e Nato posizioni più vicine. Ma Kiev smentisce. Leopoli trema
Putin allo stadio Luzhniki di Mosca nell'8° anniversario dell'annessione della Crimea

Putin allo stadio Luzhniki di Mosca nell'8° anniversario dell'annessione della Crimea - RIA Novosti Host Photo Agency/Sergey Guneev via Reuters

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Bombardamenti sulle città ucraine, colloqui in videocollegamento tra le delegazioni di Kiev e di Mosca e telefonate tra capi di Stato. Giunta al 23esimo giorno, la guerra in Ucraina non accenna a cedere il posto alla speranza. Sono oltre oltre 3,1 milioni i profughi usciti dall'Ucraina, di cui 2 milioni in Polonia e 200mila in Germania; in Italia ne sono arrivati 50mila. Sembra però che il flusso stia rallentando. Milioni gli sfollati interni, bisognosi di aiuto. Lo rende noto l'Alto commissariato Onu per i rifugiati.

Xi a Biden: il conflitto non è nell'interesse di nessuno

E' durata un'ora e 51 minuti la videochiamata protetta tra il presidente cinese Xi Jinping e l'omologo americano Joe Biden. "Gli eventi mostrano ancora una volta che le relazioni tra Stati non possono arrivare al punto di scontro" ha detto Xi. "Conflitto e scontro non sono nell'interesse di nessuno", mentre "la pace e la sicurezza sono i tesori più preziosi della comunità internazionale". Non solo, ha detto il leader cinese, "dobbiamo guidare lo sviluppo delle relazioni Cina-Usa sulla strada giusta, ma dobbiamo anche assumerci le nostre dovute responsabilità internazionali per compiere gli sforzi per la pace e la tranquillità nel mondo".

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, aveva espresso la preoccupazione che la Cina stesse "valutando la possibilità di aiutare direttamente la Russia con attrezzature militari da utilizzare in Ucraina". Stamani Pechino aveva inviato la portaerei Shandong nello Stretto di Taiwan, seguita da un cacciatorpediniere statunitense.

Forte: «La citazione di Putin del Vangelo è una bestemmia»​

Citare il Vangelo di Giovanni, come ha fatto il presidente russo Putin, "è certamente un atto sacrilego", "non riesce più a trovare argomenti per giustificare questa follia, una aggressione ingiustificata e totalmente immorale", "è un'autentica bestemmia". Lo dice all''Ansa monsignor Bruno Forte, teologo e arcivescovo di Chieti.

Anche il direttore di Civiltà Cattolica. il gesuita padre Antonio Spadaro in un tweet è duro: "Putin cita la Bibbia: 'Non c'è amore più grande che dare la vita per i propri amici'. Ma la politica non deve usurpare il linguaggio di Gesù per giustificare l'odio. La retorica religiosa del potere e della violenza è blasfema".

Folla allo stadio per Putin: «Attueremo tutti i nostri piani»

Lo stadio Luzhniki stracolmo e festante ha accolto a Mosca il presidente russo Vladimir Putin per festeggiare l'ottavo anniversario dell'annessione della Crimea. "Oltre 203mila persone stanno partecipando al concerto al Luzhniki: oltre 95 mila all'interno dello stadio e oltre 100 mila fuori" ha detto la polizia. Circolano però testimonianze di impiegati pubblici che sarebbero stati costretti a partecipare, caricati su autobus diretti allo stadio.

Nel suo breve intervento, Putin ha detto: "Sono gli abitanti della Crimea che hanno fatto la scelta giusta, hanno messo un ostacolo al nazionalismo e al nazismo, che continua ad esserci nel Donbass, con operazioni punitive di quella popolazione. Sono stati vittime di attacchi aerei ed è questo che noi chiamiamo genocidio. Evitarlo è l'obiettivo della nostra operazione militare" in Ucraina. "I nostri soldati sono eroici". Stanno combattendo "spalla a spalla e se ci sarà bisogno si proteggeranno a vicenda su campo battaglia dai proiettili come fratelli. Non vedevamo una tale unità da così tanto tempo". "Sappiamo cosa fare ora, attueremo tutti i nostri piani" ha aggiunto. Putin ha persino citato il Vangelo: "Non c'è amore più grande di dare la propria vita per i propri amici" (omettendo di precisare che "dare la vita" è ben diverso dal toglierla agli altri).

La Tv ha tagliato il discorso del presidente a metà frase: "Per pura coincidenza, l'inizio dell'operazione speciale è stato il giorno del compleanno di...". A quel punto la sua figura è scomparsa dallo schermo, sostituita da canti patriottici. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha poi spiegato che il discorso è stato interrotto "a causa di un guasto tecnico al server". Trasmesso poi integralmente, si concludeva poco dopo con la citazione di Fyodor Ushakov, ammiraglio di epoca zarista, santificato e poi diventato, per iniziativa della Chiesa ortodossa, protettore della flotta dei bombardieri strategici russi.

Qualche ora prima Putin aveva sentito il cancelliere tedesco Olaf Scholz e, secondo quanto riporta la Tass, gli aveva detto che Mosca è pronta a cercare soluzioni ma che Kiev "temporeggia e avanza proposte sempre più irrealistiche alle negoziazioni". Scholz ha sollecitato ancora una volta un cessate il fuoco. Il capo negoziatore di Kiev, Mikhailo Podolyak, ieri aveva detto che "da pochi giorni a una settimana e mezzo" era l'orizzonte temporale entro il quale l'Ucraina puntava ad arrivare ad un accordo di pace con la Russia. In serata nuovo colloquio anche con il presidente francese Macron, che gli ha espresso grave preoccupazione per Mariupol, ma il lader del Cremlino gli ha ricordato che sarebbero i soldati di Kiev a commettere crimini di guerra.

Manifestazione patriottica a Krasnogorsk, nei dintorni di Mosca, nell'8° anniversario dell'annessione della Crimea

Manifestazione patriottica a Krasnogorsk, nei dintorni di Mosca, nell'8° anniversario dell'annessione della Crimea - Ansa

Missili su Leopoli, si combatte nel centro di Mariupol

Si combatte nel centro di Mariuopol, la città portuale ucraina sotto stretto assedio russo. Mosca fa sapere che si tratta di un'operazione congiunta dell'esercito russo con le milizie filorusse dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, nel Donbass. "A Mariupol, le unità della Repubblica popolare di Donetsk, con il sostegno delle forze armate russe, hanno stretto la morsa dell'accerchiamento e combattono ora contro i nazionalisti nel centro della città", ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. La città è bersaglio quotidiano di 50-100 proiettili di artiglieria. A Mariupol, definita dal Papa "città martire" e situata nell'estremo sud del Donbass, nei giorni scorsi è stato colpito dai russi un teatro che ospitava centinaia di civili sfollati. Mosca ha avrebbe proposto la resa per i difensori
ucraini di Mariupol ma Kiev ha rifiutato.
Lo riferisce "Ukrainska Pravda" che cita media russi. Il ministero della Difesa russo avrebbe affermato di essere pronto a salvare la vita dei soldati delle forze di difesa ucraine di Mariupol se avessero deposto le armi ma il reggimento 'Azov' ha affermato che non avrebbe accettato la resa.

Stamani i missili russi hanno colpito a Leopoli (Lviv). Un lungo allarme anti-aereo è scattato alle 6 ora locale, con l'appello a correre nei rifugi. Tre forti esplosioni sono state udite nella zona dell'aeroporto civile, da dove si sono levate colonne di fumo. Il sindaco Andriy Sadovyi ha spiegato che "l'obiettivo dell'attacco non era l'aeroporto". E' stato colpito un sito di manutenzione dei velivoli. E' la prima volta che Leopoli viene colpita da missili russi. Nel centro storico le attività restano aperte, anche se è sensibilmente aumentata la presenza di militari e dei volontari delle unità di difesa territoriale.

Fumo nero si leva dal sito bombardato stamani alla periferia di Leopoli'Lviv

Fumo nero si leva dal sito bombardato stamani alla periferia di Leopoli/Lviv - Reuters

Bombardato anche un quartiere della capitale Kiev, denunciano le autorità locali. Secondo quanto riporta Ukrinform precisando che si tratta della zona di Podilskyi. Il sindaco, Vitali Klitschko, dice che i bombardamenti avrebbero colpito "case, scuole e asili".

Sirene anche nelle regioni occidentali di Rivne, Volyn Ternopil e Ivano-Frankivsk, mentre le forze russe continuano i bombardamenti sulla parte della provincia di Lugansk controllata dalle truppe ucraine.

Un incendio di vaste proporzioni è divampato nel mercato di Kharkiv, considerato il più grande dell'Europa orientale e chiuso dopo l'invasione. Uno dei soccorritori accorsi sul posto è morto per le ferite riportate, mentre un altro è rimasto ferito.

Alcune caserme dell'esercito ucraino a Mikolayiv sarebbero state colpite da un attacco missilistico russo e ci sarebbero almeno 45 morti. Sono le notizie raccolte dal corrispondente della Bbc Andrew Harding. Le caserme, dove stavano venendo addestrati militari locali, sarebbero state colpite da almeno due missili. "Mykolaiv ha subito intensi bombardamenti per settimane, dopo che le truppe russe erano state respinte dalla città", spiega Harding, "le forze russe avevano quindi cercato di aggirare la città a Nord ma erano state di nuovo respinte dagli ucraini". Molti civili sono già fuggiti a Ovest, aggiunge il corrispondente.

Un edificio bombardato stamani a Kiev, 18 marzo

Un edificio bombardato stamani a Kiev, 18 marzo - Ansa / Afp

Proseguono i colloqui, «ci sono dei termini concreti»

Intanto proseguono i colloqui, in videoconferenza. "Non ho sentito parlare di due settimane" per giungere a un accordo, "ma posso dire che ci sono dei termini concreti e che questi negoziati giungeranno ad una conclusione. Penso sia necessario che si arrivi ad un incontro tra il presidente Zelensky e il presidente Putin" ha detto a Buongiorno, su Sky Tg24, Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente Zelensky. "Posso dire che la delegazione ucraina, il popolo ucraino - ha aggiunto - è pronto a discutere qualunque questione problematica, ma per noi la priorità è fermare il conflitto. Vogliamo che le truppe russe si ritirino dal nostro territorio e non accetteremo mai nessun compresso perché ciò corrisponderebbe alla cessazione della nostra indipendenza, sovranità e integrità territoriale".

In ambienti moscoviti ci sarebbe la speranza di veder finire il conflitto entro il 9 maggio, quando in Russia si celebra la vittoria sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale. Secondo fonti sentite dall'agenzia Adnkronos, "trovarsi il 9 maggio in piena guerra sarebbe un brutto colpo d'immagine". Ci sarebbe dunque la "ragionevole speranza" che Putin possa avere "interesse a far rientrare le truppe entro la fine di aprile", per poter celebrare sulla Piazza Rossa anche la "vittoria" in Ucraina e i "successi degli eroici militari russi".

In serata il capo negoziatore russo Medinsky ha detto che lo stato neutrale dell'Ucraina e la rinuncia di Kiev all'ingresso nella Nato sono punti su cui "le posizioni sono ora più vicine". I negoziatori ucraina hanno immediatamente smentito queste affermazioni.

Stando al bollettino dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, sarebbero oltre 14.200 i militari russi che hanno perso la vita dal giorno dell'attacco di Mosca all'Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Si tratta di cifre non verificabili in modo indipendente.

La Gran Bretagna definisce "minimi" i progressi delle forze russe nel teatro di guerra. Londra revoca inoltre, con "effetto immediato", la licenza per trasmettere nel Regno Unito all'emittente televisiva Rt, sovvenzionata dal Cremlino.

Edifici distrutti dagli attacchi a Kiev, nel distretto di Podolsk, 18 marzo

Edifici distrutti dagli attacchi a Kiev, nel distretto di Podolsk, 18 marzo - State Emergency Service of Ucraine / Ansa

Il Pentagono: rischio nucleare se la guerra si protrae

Il Pentagono ha avvertito che Putin potrebbe ricorrere alla minaccia nucleare se i tempi della guerra si allungassero. "Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia" Mosca "probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all'estero", ha spiegato il tenente generale Scott Berrier, capo della Dia (l'agenzia d'intelligence Usa), in un'audizione parlamentare. Tuttavia, l'Intelligence britannica sostiene che l'offensiva russa sta vacillando. "I continui contrattacchi ucraini - si legge in un rapporto - stanno costringendo la Russia a dirottare un gran numero di truppe per difendere le proprie linee di rifornimento sia di cibo che di carburante. Questo sta limitando gravemente il suo potenziale offensivo".

Funzionano i corridoi umanitari (tranne uno)

Sul fronte dei soccorsi, 8 dei 9 corridoi umanitari concordati ieri in Ucraina hanno funzionato permettendo l'evacuazione di civili, anche dalla città di Mariupol, da cui sono partite oltre 2.000 persone, secondo quanto ha riferito la ministra ucraina responsabile per le operazioni, Iryna Vershchuk. La ministra ha detto che circa 800 veicoli privati hanno lasciato Mariupol e hanno attraversato il territorio controllato dai russi raggiungendo la città di Zaporizhzhia in serata. Uno solo dei corridoi, quello da Kharkiv a Vovchansk, vicino al confine russo, non ha potuto essere aperto a causa dei bombardamenti.

Europarlamento "vietato" a russi e bielorussi. Espulsi diplomatici

Da oggi diplomatici e funzionari di Russia e Bielorussia non potranno più entrare all'Europarlamento. Per loro "non c'è più posto nella casa della democrazia", ha annunciato su Twitter la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.

Fonti ufficiali di Riga hanno comunicato che i tre Paesi baltici, Estonia, Lettonia e Lituania, hanno espulso in totale 10 diplomatici russi.

Anche la Bulgaria ha deciso di espellere dieci diplomatici russi, dichiarandoli "persona non grata", accusandoli di svolgere "attività incompatibili con il loro status diplomatico". "Lo consideriamo un atto estremamente non amichevole e ci riserviamo il diritto di prendere le contromisure" ha dichiarato alla Tass l'ambasciatrice russa Eleonora Mitrofanova.

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