mercoledì 23 marzo 2016
Sono stati identificati tre degli attentatori di Bruxelles. Due sono i fratelli Khalid e Brahim el Bakraoui, che si sono fatti esplodere all’aeroporto e alla stazione della metro. Un terzo attentatore, Najim Laachraoui, è ancora in fuga. Negli attentati sono morte 31 persone, i feriti sono 270.
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Quattro terroristi a Bruxelles Farnesina: forse vittima italiana
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In totale sono 4 i terroristi coinvolti negli attentati di ieri a Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto - l'uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia - è in fuga. Lo ha spiegato il procuratore federale belga Frederic Van Leuw nel corso di una conferenza stampa. Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati: si tratta dei fratelli Bakraoui, Ibrahim che si è fatto esplodere all'aeroporto Zaventem e Khalid che invece si è ucciso nella metropolitana. Né il secondo kamikaze dell'aeroporto, né l'uomo in fuga sono stati identificati.

Identificati tre degli attentatori di BruxellesIeri sera era stata diffusa la fotografia dei presunti attentatori, nella notte è arrivata la conferma: sono i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui i kamikaze che si sono fatti saltare in aria ieri a Bruxelles: Ibrahim el Bakraoui, si sarebbe fatto esplodere all'aeroporto di Zaventem, mentre l'altro, Khalid, sarebbe l'attentatore suicida alla metro di Maelbeek. Lo ha riferito la tv pubblica belga, Rtbf. Finora si pensava che i due kamikaze si fossero fatti esplodere in aeroporto e che sulla metro fosse esplosa una bomba. Si è saputo dal procuratore federale belga Frederic Van Leuw che ha tenuto una conferenza stampa che il computer di uno dei due fratelli kamikaze, Ibrahim el Bakraoui, è stato trovato in un cestino della spazzatura. All'interno vi era una sorta di "testamento" in cui avrebbe scritto di "doversi sbrigare, non so che fare, non sono più sicuro". Ma anche di non voler "ritrovarsi in una cella vicina a quella di Salah Abdeslam".Il terzo uomo che compare nella foto con i due frattelli e indossa una giacca chiara sarebbe l'artificiere del gruppo, secondo quanto riferito dai media locali. Si tratterebbe di Najim Laachraoui; considerato l'artificiere di Parigi e identificato due giorni fa. Il suo dna era stato ritrovato sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo Stade de france, il 13 novembre scorso. In mattinata i media belgi avevano dato notizia che fosse lui l'uomo arrestato ad Anderlecht. Poi hanno smentito.Il covo dei terroristi è stato ritrovato nella zona di Schaerbeek, grazie al tassista che ha portato i tre all'aeroporto di Zaventem. L'uomo era rimasto sorpreso che non gli avessero lasciato toccare le loro valigie. Nell'appartamento perquisito è stato trovato un arsenale per confezionare ordigni esplosivi, soprattutto 15 kg di esplosivo di tipo Tatp, confezionato con prodotti chimici di facile reperibilità, che èlo stesso utilizzato negli attentati di Parigi. Il procuratore ha infine smentito che nelle perquisizioni nell'aeroporto di Zaventem siano state trovate armi da guerra, notizia che era circolata ieri.Il bilancio degli attacchi di ieri a Bruxelles è salito di una unità, 32 morti e 270 feriti ma si tratta di "numeri che potrebbero cambiare". l cadavere di un'altra vittima dell'attentato di ieri è stato trovato oggi all'aeroporto di Bruxelles, nei pressi di Zaventem.

La Farnesina: probabile vittima italianaLa Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un'italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles, ma il governo non ha ancora confermato la notizia. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di un'impiegata di un'agenzia che fa capo alla Commissione Ue. Si chiama Patricia Rizzo. Già da ieri uno dei suoi familiari sui social network ha fatto sapere che ne sono state perse le tracce. L'ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento, rese più lunghe e difficili a causa delle condizioni in cui si trovano i corpi delle vittime dell'attentato. La prima vittima identificata è una peruviana. È una donna peruviana la prima vittima degli attentati di Bruxelles ad essere stata identificata. Lo scrive il sito del Guardian, precisando che il su nome è Adelma Tapia Ruiz. Secondo informazioni ottenute dal ministero degli Esteri del Perù, la donna, 37 anni, si trovava all'aeroporto di Zaventem con il marito belga, Christophe Delcambe, e le loro due figlie gemelle di quattro anni, Maureen e Alondra, di nazionalità belga. Lo avrebbe rivelato il fratello della donna, Fernando Tapia, alla stazione radio RPP. Minuto di silenzio per le vittime. La città è sotto shock e porta i segni della violenza, ma da oggi cerca di ricominciare. Oggi in Place de la Bourse centinaia di persone hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime. A terra le candele dei tre colori della bandiera belga, vessilloa mezz'asta su tutti gli edifici principali. La gente ha scritto per terra con gessetti colorati messaggi contro l'odio, fra tutti 'Io sono Bruxelles', che ricorda a ognuno, nella città che ospita tutte le lingue d'Europa, la comune origine. Intanto le scuole hanno aperto regolarmente e la maggior parte dei trasporti pubblici funziona. L'aeroporto è ancora chiuso e lo resterà almeno fino a domani.

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