giovedì 13 febbraio 2020
L’ex capo di Stato brasiliano, dopo l’uscita dal carcere, ha voluto incontrare Bergoglio «per ringraziarlo» del prossimo incontro di Assisi «in cui si parlerà della diseguaglianza».
Lula con papa Francesco

Lula con papa Francesco - Twitter Lula

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«In un momento in cui l’economia è sempre più al servizio della finanza, le disparità globali aumentano, le grandi conquiste ottenute dai lavoratori nel secolo appena trascorso sono minacciate dagli interessi di minoranze forti e potenti, la scelta di papa Francesco di riunire ad Assisi, il mese prossimo, migliaia di giovani economisti per immaginare insieme una nuova economia più giusta, è un esempio. Un esempio per tutti: governi, partiti, sindacati, religioni. Il Pontefice affronta una questione vitale per il futuro dei lavoratori del mondo intero. Il suo gesto dà speranza».

Al termine di una giornata intensa, Luis Inácio Lula da Silva ha voluto spiegare ai giornalisti, nella sede romana della Cgil, la ragione principale del suo viaggio-lampo di 24 ore in Italia. Il primo da quando è uscito dal carcere di Curitiba, l’8 novembre scorso, dopo 580 giorni di detenzione. «Volevo vedere papa Francesco per parlare con lui della questione della diseguaglianza, la priorità politica di questo tempo», ha spiegato l’ex presidente brasiliano che ha avuto con il Pontefice, nel pomeriggio, un incontro privato di un’ora. Già all’uscita, in un tweet, Lula aveva sintetizzato il tema del colloquio: «Parlare di un mondo più giusto e fraterno».

La conversazione – sempre secondo quanto riferito dal leader del Partido dos trabalhadores (Pt) – ha anche toccato un «altro aspetto vitale dell’attualità», ovvero «la difesa dell’ambiente». «Sono molto soddisfatto dell’incontro con il Santo Padre. Se ci fossero più persone con una tale forza, verve, impegno – e pensare che ha 84 anni –, molti problemi del mondo troverebbero soluzione».

Prima di partire – oggi –, Lula voluto salutare «gli amici sindacalisti da cui ho imparato tanto. Il sindacalismo italiano è stata una grande scuola», ha sottolineato l’ex leader dei metallurgici di São Bernardo do Campo, cintura operaia di San Paolo.

Oltre ai vertici di Cgil, Maurizio Landini, Cisl, Annamaria Furlan e Uil, Carmelo Barbagallo, l’ex presidente brasiliano ha anche salutato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che era andato a trovarlo a Curitiba. Là Lula è stato recluso dopo una duplice condanna per corruzione e riciclaggio. Delitti per i quali l’ex presidente non smette di dichiararsi innocente e sostiene di essere stato vittima di una macchinazione. Il grande accusatore di Lula, Sergio Moro è ora ministro della Giustizia nel governo di Jair Bolsonaro.

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