mercoledì 17 aprile 2024
La superiore Madre Zelia Andrighetti: «Sono i più fragili. Vogliamo dare loro un'alternativa alla strada» La missione delle Figlie di San Camillo restituisce dignità a chi ne ha più bisogno
La Messa di inaugurazione del nuovo rifugio in Guatemala

La Messa di inaugurazione del nuovo rifugio in Guatemala

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In Guatemala, i già esigui sussidi governativi destinati agli anziani, vengono sospesi interamente quando si è accolti in una casa di cura. Spesso, quindi, gli anziani si trovano in una condizione di necessità e senza una pensione. Questa mancanza incide notevolmente sulla qualità di vita di chi è solo ed è in età avanzata.

Proprio in questo contesto, la missione delle Figlie di San Camillo per l’apertura di una nuova fondazione in Guatemala risulta ancor più importante. Alla fine di gennaio Suor Elma Lowestein, Suor Corina Mogollon e Suor Jessel Vicente, con Madre Zelia Andrighetti e Suore Laura Cortese sono partite per il paese del Centroamerica. Da allora, le sorelle stanno lavorando instancabilmente in una casa per anziani nel comune di Nueva Santa Rosa, a circa un centinaio di chilometri dalla capitale. «La salute in genere è privata. I poveri sono, dunque, esclusi dalle cure. E fra i poveri gli anziani sono particolarmente colpiti. Scartati fra gli scartati. Molti non hanno una pensione perché non hanno mai avuto un lavoro regolare. Abbiamo voluto dare loro un'alternativa alla strada», spiega Madre Zelia, combattiva e instancabile superiora generale delle Figlie di San Camillo.

La struttura, gestita dalla diocesi di Santa Rosa de Lima e amministrata dall'associazione di opere caritative di Santa Rosa, nota come "Santo Hermano Pedro", al momento del loro arrivo ospitava 19 persone. Data la mancanza di supporto da parte del governo, si trovava in condizioni di grave precarietà. Ma grazie all’inteso lavoro e il constante impegno delle sorelle, è stato possibile trasformare lo spazio in un accogliente rifugio.

Un luogo pulito è essenziale per assicurare la dignità e il benessere degli anziani. Per garantire la continuità di questo progetto, che ha permesso di far nascere un rifugio di speranza dove c’era un luogo di necessità, sono fondamentali le donazioni e la generosità della comunità. L’esempio delle sorelle in missione riafferma e ricorda la necessità di mostrare compassione e misericordia verso coloro che hanno dedicato la loro vita al lavoro.

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