venerdì 27 agosto 2021
Lo stop è previsto per il 31 agosto, ma alcuni Paesi hanno già concluso le missioni e dopo il duplice attentato di ieri del Daesh la situazione si fa sempre più difficile
Intere famiglie afghane lasciano Kabul imbarcandosi su un aereo militare della Corea del Sud

Intere famiglie afghane lasciano Kabul imbarcandosi su un aereo militare della Corea del Sud - Ansa/Epa

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Doveva essere per molti contingenti stranieri ancora in Afghanistan il giorno dell’ammaina bandiera all’Hamid Karzai Airport di Kabul. Il conto alla rovescia fino al 31 agosto, come scandito dagli alert dell’intelligence, è proseguito fino a sera quando la duplice esplosione al di fuori dello scalo ha congelato le operazioni di decollo. La crisi ora è tutta nelle valutazioni politiche di Washington e Londra, ma non ha fermato le evacuazioni.

La Germania, che ha annunciato di voler chiudere le operazioni oggi, ieri ha fatto decollare gli ultimi tre voli. Anche la Francia metterà fine ai voli per le evacuazioni da Kabul questa sera, ha confermato il primo ministro francese Jean Castex. La Francia ha fatto evacuare dall’Afghanistan oltre 2.000 afghani e un centinaio di francesi da quando sono iniziati i voli, la scorsa settimana. Già concluse le operazioni di rimpatrio da parte dell’Olanda come anche della Polonia che ha completato la sua missione di evacuazione da Kabul «per motivi di sicurezza», dopo aver trasportato più di 1.300 persone.

Conclusa anche la missione della Danimarca, mentre mercoledì era stato il Belgio ad annunciare lo stop. Pure la Turchia, riconosciuto ancora prima dell’attentato il «rapido peggioramento della sicurezza», ha deciso di ritirare «le sue forze militari e gli asset dall’aeroporto» dopo aver evacuato oltre 1.100 civili. Ankara ha fatto sapere di essere sempre disponibile «a fornire sicurezza all’aeroporto» con il sostegno di tecnici.

Una presenza turca allo scalo internazionale che dovrebbe continuare d’intesa con in Qatar che, fa sapere il suo ministero degli Esteri, sinora «ha facilitato l’evacuazione in sicurezza di più di 40mila persone» trasferite nel Paese da Kabul dopo la resa della capitale afghana ai taleban. Dopo il 31 agosto la sicurezza dell’aeroporto civile internazionale potrebbe essere gestita e condotta da militari o contractor del Qatar. Una decisione, fa sapere Doha, frutto della «consapevolezza» dei taleban a 11 giorni dalla resa di Kabul.

Per quanto riguarda l'Italia, grande apprensione anche per il contingente italiano dopo che si era diffusa la notizia del decollo di un C-130 – con a bordo un gruppo di afghani e alcuni giornalisti – è avvenuto tra raffiche di spari. L’Aeronautica militare ha precisato che nessun colpo di arma da fuoco ha interessato il velivolo. «Il capo equipaggio – è stato spiegato – osservando dei colpi di arma da fuoco provenienti da terra e diretti verso l’alto, visibili come traccianti, ha messo immediatamente in atto una manovra evasiva per proteggere l’aereo, che non ha riportato alcun danno.

Nel complesso, il ponte aereo ha superato le 100mila persone evacuate, con 13.400 imbarchi nelle ultime 24 ore. Resta il nodo di come poter garantire gli espatri di stranieri ed afghani dopo il 31 agosto: le cancellerie europee sono al lavoro e cercano contatti. Mentre la Commissione Ue sottolinea l’obbligo di istituire «passaggi sicuri» per tutte le persone a rischio in Afghanistan, il segretario di Stato Usa Blinken, poco prima dell’attacco kamikaze assicurava: «Non c’è una scadenza. Lo sforzo per mettere in salvo cittadini americani e afghani «continuerà ogni giorno dopo il 31 agosto».

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