La vicenda Sauvage giunge a termine: il presidente francese François Hollande ha deciso di accordare la grazia alla donna condannata a 10 anni di carcere per l'uccisione del marito violento. Con questa decisione, Jaqueline Sauvage può uscire immediatamente dal carcere. "Ho deciso di accordare a Jacqueline Sauvage una grazia per la parte restante della sua condanna. Questo mette fine immediatamente alla sua detenzione", ha scritto Hollande su Twitter.

La donna, 68 anni, era stata condannata per aver ucciso con tre colpi di fucile alle spalle nel 2012 il marito che la maltrattava da 47 anni, anche con violenze sessuali su lei e le tre figlie. Al processo le stesse figlie avevano testimoniato l'inferno che l'uomo faceva vivere a tutte loro. Il fratello si era tolto la vita alla vigilia dell'omicidio, vittima anche lui della crudeltà del padre.

Nel 2015 la pena venne confermata in appello.

Il caso aveva scosso e commosso il Paese. In tantissimi in Francia si erano mobilitati per chiedere un gesto di clemenza del presidente. Una petizione on-line era stata firmata da oltre 400mila persone tra cui personalità del mondo artistico, della politica e della società civile. Hollande aveva già deciso una grazia parziale lo scorso gennaio, ma la sua idoneità a tornare libera non era stata confermata dalle perizie psichiatriche.

Jaqueline Sauvage era diventata un simbolo della lotta contro la violenza maschile. In una nota, l'Eliseo spiega che la decisione è stata presa in virtù dell'articolo 17 della Costituzione, a seguito di consultazioni con il ministero della Giustizia. "Il presidente della Repubblica ha valutato che il luogo della signora Sauvage non è in prigione, ma con la sua famiglia", recita il comunicato della presidenza francese.