lunedì 1 febbraio 2016
La donna è condannata a 10 anni di carcere per aver ucciso il marito da cui aveva subito abusi e violenze per decenni: le è stato riconosciuto un regime di libertà condizionata.
Hollande concede la grazia a Jacqueline Sauvage
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È stata condannata a dieci anni di reclusione per aver ucciso il marito con tre colpi d'arma da fuoco alle spalle, ma ora è libera di uscire dal carcere. Dopo settimane di dibattito ed accorati appelli nei media e sul web il presidente francese Francois Hollande ha annunciato una “grazia parziale” per Jacqueline Sauvage.

Leggi l'editoriale di Mario Chiavario: "Una grazia che si può concedere senza scandalo"

La donna di 66 anni è stata condannata nel 2012 per aver ucciso il marito violento che la maltrattava da 47 anni, anchecon violenze sessuali su lei e le figlie. Un caso che ha scosso e commosso il Paese. In tantissimi in Francia si sono mobilitati per chiedere un gesto del presidente. Una petizione on-line è stata firmata da oltre 400mila persone tra cui personalità del mondo artistico, della politica e della società civile.

Martedì scorso il presidente aveva detto di essere al corrente della vasta mobilitazione in favore della donna aggiungendo però che bisogna "seguire la procedura". In quell'occasione l'Eliseo ricordò che per ottenere la grazia servono "circostanze eccezionali".

"Non ce l'aspettavamo", esulta ora la figlia Fabienne commentando a caldo la decisione sulla francese radio Europe 1. La grazia concessa dal presidente è soltanto parziale visto che non fa decadere la condanna e le riconosce un regime di libertà "condizionata".

Secondo quanto si legge nella nota diffusa dall'Eliseo, Jacqueline Sauvage può ora "presentare immediatamente una richiesta di libertà condizionata". "Difronte a una situazione umana eccezionale - prosegue la nota dell'Eliseo - il presidente ha voluto rendere possibile nei tempi più brevi il ritorno della Sauvage dalla sua famiglia, nel rispetto dell'autorità giudiziaria".

Venerdì 29 gennaio il presidente aveva ricevuto Fabienne le altre due figlie, Sylvie e Carole Marot, con i loro avvocati, Nathalie Tomasini e Janine Bonaggiunta. Al termine dell'incontro di circa due ore il leader di Parigi aveva riferito di volersi prendere "il tempo della riflessione" annunciando una decisione "nei prossimi giorni". È arrivata la decisione il 31 gennaio. La condanna a dieci anni di Jacqueline Sauvage era stata confermata il 3 dicembre dalla corte del Loir-et-Chair. Secondo i media francesi, dopo la richiesta ufficiale della famiglia, potrà uscire di carcere da aprile.

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