domenica 15 marzo 2020
La decisione di Berlino dopo l'aumento dei casi di contagio. Chiudono le scuole in Olanda. Minimi i nuovi contagi in Cina e Corea
Il cartello di chiusura di una scuola in Germania

Il cartello di chiusura di una scuola in Germania - Ansa

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I numeri dell'epidemia da coronavirus sono sempre più preoccupanti, con quasi 163mila casi e oltre 6mila morti in tutto il mondo. L'Europa risponde all'emergenza chiudendosi in casa, come per prima ha fatto l'Italia, seguita dalla Francia, più di 4.500 casi e almeno 90 morti, e dalla Spagna, dove i contagi sono 7.800, tra loro anche la moglie del premier Pedro Sanchez, e i morti 290. Anche l'Austria chiude tutto. Il governo del cancelliere Sebastian Kurz ha previsto che si possa uscire di casa solo per tre ragioni: lavoro, acquisti di beni di prima necessità e cura di altre persone. Il Tirolo, oltre alla "restrizione del traffico", di fatto un coprifuoco, ha stabilito che chi non ha residenza o domicilio abituale debba lasciare lo Stato "immediatamente", e questo vale anche per i cittadini austriaci non tirolesi. L'Olanda, dove i contagi in un giorno sono balzati da nemmeno 200 a oltre 1.100, ha deciso la chiusura di scuole, bar, ristoranti, centri sportivi fino al 6 aprile, mentre il premier ceco Andrej Babis considera di imporre una quarantena nazionale.

Ma la scelta più forte arriva dal paese più europeista. La Germania, dove i casi sono oltre 5.400 e i morti almeno una decina, ha annunciato la chiusura parziale dei confini con Francia, Svizzera, Austria, Lussemburgo e Danimarca, come già avevano fatto negli ultimi giorni la Danimarca stessa, la Polonia e la Repubblica ceca. Il ministro degli Interni Horst Seehofer ha garantito il passaggio dei lavoratori transfrontalieri e delle merci, ma le persone "senza un valido motivo per viaggiare non potranno più entrare e uscire" dalla Germania.

Anche il Regno Unito, che pure finora ha adottato un approccio diverso rispetto agli altri paesi in Europa e nel mondo, rifiutando di limitare fortemente le attività quotidiane o di introdurre misure di 'distanziamento sociale' sulla base della presunzione che la maggior parte delle persone alla fine avrà il virus ed è improbabile che funzionino misure severe per contenerlo, ha optato per un giro di vite. Con l'aumentare dei contagi sono cresciute anche le critiche all'approccio del governo, che ha in programma questa settimana di istituire poteri di emergenza, incluso mettere in quarantena le persone malate che si rifiutano di isolarsi, vietare grandi raduni e la quarantena fino a un massimo di 4 mesi per gli over 70.

Fuori dall'Europa, i contagi sono ai minimi in Cina e in Corea del Sud, mentre una nave da crociera, la Braemar, con a bordo 682 passeggeri per lo più britannici e 381 membri dell'equipaggio, non ha ricevuto il permesso di attraccare a Freetown alle Bahamas, dopo che almeno 5 persone sono risultate positive, ed è stata costretta ad ancorare 25 miglia al largo della costa settentrionale. E sono sempre più allarmanti i contagi in Iran, 14mila e più di 700 morti, tanto che il Paese ha lanciato un appello alle Nazioni Unite e al mondo contro il "terrorismo economico" americano delle sanzioni, ammettendo le difficoltà nel contenere l'epidemia.



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