venerdì 3 settembre 2021
La sentenza poi ridotta a tre anni in appello, rilascio su cauzione e pena sospesa con obbligo di firma. Fra i capi di imputazione aver “diffuso una falsa propaganda” contro lo Stato
Cristiani iraniani condannati a 5 anni di carcere per apostasia
COMMENTA E CONDIVIDI

Cinque anni di carcere per tre iraniani convertiti al cristianesimo. Il verdetto è del 22 agosto scorso, ma solo in questi giorni è emersa la notizia. Lo scrive AsiaNews che precisa che le autorità iraniane di Karaj, nel nord del Paese, hanno poi ridotto in appello la condanna a tre anni con sospensione ma obbligo di firma. Fra i capi di imputazione, quelli di aver diffuso «propaganda contro il regime islamico» e «attività educative deviate contrarie all’islam».

La sentenza di primo grado aveva inflitto a ciascuno anche circa 1.500 dollari di multa, ma il giudice ha poi concesso la libertà su cauzione, dietro il pagamento di circa 9.000 dollari. Milad Goudarzi, Amin Khaki e Alireza Nourmohammadi – questi i nomi dei tre convertiti – dovranno presentarsi almeno una volta a settimana al commissariato, con obbligo di firma per i prossimi 6 mesi.

Nel novembre 2020 le forze di sicurezza avevano fatto irruzione nelle loro case e confiscato numerosi oggetti personali, fra i quali computer, telefoni cellulari e libri religiosi. Altri 17 membri della chiesa clandestina vennero stati interrogati. Al termine del processo gli inquirenti hanno restituito gli effetti personali, ma i libri cristiani sono rimasti sotto sequestro giudiziario. Secondo Christian Solidarity Worldwide, i tre convertiti sarebbero stati accusati in base a un recente emendamento, approvato dal Parlamento lo scorso febbraio, all’articolo 500-bis del codice penale che parla delle «attività settarie». L’emendamento consente la reclusione da due a cinque anni, la perdita del diritto di voto fino a 15 anni e pesanti sanzioni pecuniarie.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: