venerdì 2 giugno 2017
Al lavoro insieme per sostituire le coltivazioni illecite con prodotti legali. L'antropologo Mazzoleni: dare alternative ai contadini. L'attivista Morsolin ricorda l'esempio di Remolino
Il presidente Santos illustra il progetto di riconversione a Charras, Epa

Il presidente Santos illustra il progetto di riconversione a Charras, Epa

COMMENTA E CONDIVIDI

Il presidente Juan Manuel Santos ha sradicato con le proprie mani una pianta di coca e, al suo posto, ha messo un albero di banane. Un gesto simbolico che sintetizza il processo in atto: l’eliminazione delle coltivazioni illecite nei bastioni del narcotraffico in Colombia. Come Charras, nella regione del Guaviare, dove si è recato Santos - insieme al numero due delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc), Luciano Marín Arango alias Iván Márquez ¬- per illustrare ai contadini il piano di sostituzione della coca con prodotti legali. Al quale, autorità, Farc e agricoltori locali, a partire da ora, lavoreranno insieme non più laboratori pilota bensì sull’intero territorio nazionale.

Alternative per i contadini

Una sinergia cruciale, spiega padre Gaetano Mazzoleni, antropologo e missionario della Consolata. Nell’intervista, riportata da Cristiano Morsolin nel libro “Antimafia andina” (Edizioni Antropos), padre Mazzoleni sostiene la necessità di dare alternative ai contadini poiché il processo possa riuscire. Sono fondamentali – afferma – “la creazione di alternative concrete, come progetti alternativi, piani alimentari, possibilità di accedere a servizi speciali di educazione e di salute, affinché i coltivatori possano abbandonare le coltivazioni illecite, senza ricadere nella povertà”. Il libro di Morsolin descrive una serie di modelli che possono aiutare la Colombia in tale fase di riconversione economica. Il più emblematico è quello creato a Remolino, nel Caguán, dai missionari italiani della Consolata che ha creato piantagioni di cacao dove prima cresceva solo coca. I cioccolatini del Caguán sono stati un successo in patria e sono diventati famosi anche dall’altra parte dell’Atlantico.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: