venerdì 8 luglio 2022
A scegliere il successore sarà il "comitato 1922", che potrebbe decidere di cambiare le regole per accelerare un processo che potrebbe durare fino all'autunno. In lizza anche tre donne
L'ex ministro delle finanze Rishi Sunak potrebbe essere il prossimo premier britannico

L'ex ministro delle finanze Rishi Sunak potrebbe essere il prossimo premier britannico - Ansa

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"Ready for Rishi", ovvero "Pronti a sostenere Sunak". E' questo lo slogan che l'ex ministro delle finanze e del tesoro britannico Rishi Sunak, da sempre uno dei favoriti a succedere al premier Boris Johnson, ha scelto per la sua campagna elettorale.

Uno scandalo legato all'evasione fiscale della ricchissima moglie, che aveva usato lo status di non residente per evitare di pagare il conto del Fisco, è la palla al piede che potrebbe fermare l'abile e ambiziosissimo politico britannico. Inoltre Sunak è stato coinvolto anche nel "partygate", lo scandalo dei festini condotti a Downing street, in violazione delle norme antiCovid, che ha messo la parola fine sulla carriera politica di Johnson.

Infine il partito Tory e il Regno Unito più in generale non hanno mai scelto un premier non bianco. Il razzismo, che vuole che le elites siano sempre "wasp", bianche e protestanti, documentato più volte nella società britannica è un ulteriore ostacolo per le aspirazioni di questo figlio di migranti afroindiani, laureato a Oxford e Stanford, dove ha incontrato la moglie Akshata Murty, figlia del miliardario indiano Narayana Murty.

"Qualcuno deve prendere il controllo di questo momento di crisi e prendere le decisioni giuste". ha dichiarato Sunak in un video diffuso via Twitter. Erano state proprio le sue dimissioni, lo scorso martedi, ad avviare la valanga che avrebbe travolto Boris Johnson. Seguito da oltre cinquanta ministri e sottosegretari, la fuga dell'ex alleato aveva costretto Johnson a dimettersi dalla guida del partito. Le regole e i tempi della competizione, che porterà alla scelta del nuovo leader Tory, che sarà, automaticamente, anche primo ministro, verranno annunciate la prossima settimana.

Sunak ha promesso di guidare il Regno Unito "nella direzione giusta, promuovendo i valori di patriottismo, giustizia e duro lavoro".

Capitalizzando sulla sua abile gestione della crisi Covid, quando era risultato un leader molto più credibile di Boris Johnson, l'ex ministro delle finanze ha voluto ricordare che ha "gestito il ministero più difficile del governo durante il periodo più duro quando lottavamo contro l'incubo Covid". Diversi deputati Tory, ai quali tocca, in questa prima fase, la scelta del futuro leader hanno già detto di voler appoggiare la candidatura di Sunak, mandando tweet a suo sostegno.

"Rishi è il leader che può unire il nostro partito e l'intero Paese e portarci alla quinta vittoria elettorale", ha dichiarato il presidente della Camera dei Comuni, il Conservatore Mark Spencer.

Il primo ministro Johnson rimarrà in carica fino a che i Tories non avranno trovato una nuova guida. A scegliere chi diventerà il nuovo padrone di Downing Street sarà l'esecutivo dell'influente "1922 Committee" che potrebbe anche decidere di cambiare le regole per accelerare l'elezione che non potrebbe arrivare prima dell'autunno. In questo momento ogni candidato ha bisogno del sostegno di almeno otto deputati. Se ci sono più di due parlamentari in lizza vi saranno una serie di voti fino a che rimarranno soltanto in due.

Boris Johnson è particolarmente sgradito, in questo momento, sia in casa Tory sia nel Paese ed è comprensibile che il partito voglia liberarsi di lui prima possibile.

L'ex premier John Major, per esempio, ha dichiarato che Johnson dovrebbe lasciare immediatamente l'incarico mentre il leader dell'opposizione Keir Starmer ha annunciato una mozione di sfiducia in parlamento se il premier si ostina a non voler abbandonare Downing street.

I candidati, intanto, stanno cercando di valutare se riusciranno ad ottenere il sostegno necessario per promuovere il loro nome mentre i bookmakers, le agenzie delle scommesse, stanno facendo un mare di soldi perchè la crisi che ha travolto Westminster è l'ambiente ideale per giocare d'azzardo sui nomi di ministri e deputati che potrebbero presto succedere a Johnson.

Si parla di una dozzina di potenziali candidati inclusi ministri in carica e deputati di secondo piano.

Il premier Boris Johnson con la moglie lo scorso maggio al momento delle nozze. i due hanno dovuto cancellare una lussuosa festa nella residenza ufficiale estiva di Chequers

Il premier Boris Johnson con la moglie lo scorso maggio al momento delle nozze. i due hanno dovuto cancellare una lussuosa festa nella residenza ufficiale estiva di Chequers - Reuters

In questo momento il favorito è il ministro della Difesa, Ben Wallace, seguito dal deputato Tom Tugendhat, presidente della Commisione Esteri dei Comuni. Molto popolari tra i membri del partito conservatore che dovranno scegliere il loro nuovo capo anche tre donne, Penny Mordaunt, Liz Truss e Priti Patel. Non è escluso che i Tories scelgano di ricorrere a un leader rosa per risollevare le loro fortune. L'operazione era senz'altro riuscita con Margaret Thatcher.

Intanto il premier pro tempore Johnson inizia a lavorare col suo nuovo governo ma con poteri molto limitati in vista del passaggio di consegne previsto per l'autunno. Come ha sottolineato il neo-nominato ministro dell'Istruzione James Cleverly Johnson non prenderà decisioni che "legheranno le mani" del suo successore finché rimarrà al numero 10 di Downing Street.

BoJo sta uscendo di scena con l'ennesima polemica, sintomo, ancora una volta, della vita disordinata e della mancanza di regole che hanno caratterizzato la sua vita e l'hanno portato al tracollo. E' emerso, infatti, nelle ultime ore che, insieme alla moglie Carrie Symonds, progettava una lussuosa festa di matrimonio nella residenza ufficiale di campagna dei primi ministri britannici di Chequers. Le nozze sono state celebrate oltre un anno fa ma la coppia aveva fatto una festa nel giardino di Downing street secondo le regole antiCovid.

Sotto attacco da parte dei tabloid popolari, molto letti in Gran Bretagna, che hanno titolato chiedendo chi avrebbe pagato per tanto lusso, con il rischio che a prendere il conto sarebbero stati i contribuenti, BoJo è stato costretto a fare marcia indietro. La festa verrà organizzata altrove, ha annunciato.

La grave crisi politica, una delle peggiori della storia del Regno Unito, arriva mentre i cittadini britannici si trovano ad affrontare uno degli aumenti dei prezzi più duro degli ultimi vent'anni, con un'inflazione in aumento e un'economia che diventerà la più debole tra le nazioni sviluppate se si fa eccezione per la Russia. L'uscita dalla Ue ha provocato buchi gravi nel mercato del lavoro con l'assenza di autisti, camerieri, badanti, ma anche studenti universitari e con la Scozia che minaccia di volere un secondo referendum per l'indipendenza.


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