giovedì 15 febbraio 2018
Nel pieno della «bufera Oxfam», Msf ha scelto la linea della trasparenza. L'anno scorso ci sono state 146 segnalazioni di comportamenti scorretti, di cui 24 verificate. Licenziati 19 operatori
(foto Ansa)

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Nel pieno della “bufera Oxfam”, Medici senza frontiere (Msf) ha scelto di rendere pubbliche le denunce di “comportamenti scorretti” all’interno della Ong. In un comunicato diffuso dal quartier generale di Parigi, l’organizzazione- premio Nobel ha rivelato di aver ricevuto, nel corso del 2017, 146 segnalazioni relative a abusi di potere, discriminazioni, molestie e altre “azioni inappropriate” su un totale di 40mila dipendenti. Di queste, ventiquattro si sono rivelate effettivamente molestie e abuso e diciannove operatori coinvolti sono stati licenziati. In due casi, le vittime non facevano parte del personale. Una decisione nel segno della trasparenza quella di pubblicare spontaneamente i dati, spiegano da Msf.

«Abbiamo scelto di parlare in modo chiaro perché il settore umanitario sia libero da questi atti, che sono inaccettabili», sottolinea Federica Nogarotto, responsabile delle risorse umane sul terreno. E aggiunge: «Abbiamo da anni appositi meccanismi di allerta e indagine che ci consentano di individuare alcuni casi. Pochi rispetto alle proporzioni dello staff. Ma comunque da non sottovalutare. Il fatto che il settore sia sotto esame è pertanto un’occasione per discutere il dramma degli abusi, sensibilizzare e combattere tale piaga».

Proprio sulla necessità di aumentare la trasparenza, si è concentrata Penny Mordaunt, ministra britannica dello Sviluppo internazionale che, durante la conferenza sull’infanzia di Stoccolma, è tornata sulla “questione Oxfam”, nel mirino per accuse di festini a luce rosse con prostitute anche giovanissime ad Haiti e molestie sui beneficiari in Ciad e Sud Sudan. «È ora di cambiare. Vogliamo che le procedure siano modificate», ha tuonato, Mordaunt prima di annunciare la sua imminente riunione con i funzionari della National crime agency. L’idea è quella sviluppare nuovi meccanismi per evitare il ripetersi di scandali. Alle Ong che non si adegueranno, verranno tagliati i fondi governativi. Londra destina lo 0,7 per cento del Pil agli aiuti.

Una quota importante. Di cui Oxfam ha ricevuto 36 milioni di euro. Cifra ora a rischio. Il partito conservatore, che da tempo chiede la riduzione dei finanziamenti, ha aumentato la pressione negli ultimi giorni. Mentre quasi 1.300 donatori di Oxfam hanno cancellato le sottoscrizioni nel giro di 72 ore. E l’attrice Minnie Driver, testimonial storica dell’Ong, ha deciso di lasciare.

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