mercoledì 30 marzo 2022
Oltre 4 milioni di profughi. Continuano i bombardamenti nel Nord Ovest dell'Ucraina, nonostante l'annuncio dell'esercito russo di una riduzione delle operazioni nell'area dopo i colloqui di Istanbul
Nel combo, il premier Draghi al telefono con Vladimir Putin

Nel combo, il premier Draghi al telefono con Vladimir Putin - Ansa

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Continuano i bombardamenti nel nord-ovest di Kiev, nonostante l'annuncio dell'esercito russo di una riduzione delle operazioni nell'area di Kiev-Chernihiv, al termine dei colloqui tra le delegazioni di Russia e Ucraina a Istanbul. Esplosioni a 20 km dalla capitale ucraina. L'amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato da Unian ha riferito che "nella regione di Kiev la scorsa notte le truppe russe hanno effettuato più di 30 bombardamenti contro complessi residenziali e infrastrutture sociali".

Secondo il Pentagono, lo spostamento di alcune forze russe è un 'riposizionamento, non un ritiro'. La Casa Bianca ha ipotizzato un possibile incontro Biden-Putin, ma soltanto dopo la de-escalation, che non è affatto certa al di là delle dichiarazioni di martedì di Mosca.

Secondo il Pentagono, lo spostamento di alcune forze russe è un "riposizionamento, non un ritiro". La Casa Bianca ha ipotizzato un possibile incontro Biden-Putin, ma soltanto dopo la de-escalation, che non è affatto certa al di là delle dichiarazioni di martedì di Mosca. - Reuters

I russi stanno bombardando quasi tutte le città che si trovano lungo la linea del fronte che spara il territorio controllato dall'Ucraina e quello controllato dai separatisti filo-russi. E si presume che la situazione peggiorerà nei prossimi giorni, dopo che Mosca ha dichiarato di volersi concentrare sul Donbass. Lo ha dichiarato alla Bbc il governatore regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, dicendo che oggi sono state bombardate Maryinka e Novomykhailivka.

Nominati i membri della commissione d'inchiesta Onu

Il norvegese Erik Mose, ex giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo ed ex presidente del Tribunale penale internazionale per il Ruanda, è stato nominato presidente della Commissione d'inchiesta sull'Ucraina, recentemente istituita dal Consiglio Onu per i diritti umani per investigare tutte le presunte violazioni e abusi dei diritti umani e violazioni del diritto umanitario internazionale e crimini correlati nel contesto dell'aggressione contro l'Ucraina da parte della Federazione Russa". Insieme a Erik Mose, ex giudice della Corte suprema di Norvegia, gli altri due membri indipendenti della Commissione sono Jasminka Dzumhur (Bosnia- Erzegovina) e Pablo de Greiff (Colombia), ha annunciato l'Onu a Ginevra.

Diplomazia al lavoro: Draghi parla con Putin

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto un lungo colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. "Al centro del colloquio l’andamento del negoziato tra la Russia e l’Ucraina e i suoi ultimi sviluppi", si legge nella nota diramata da Palazzo Chigi. Draghi "ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale", e ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia. "Il presidente Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto".

Dopo i colloqui di Istanbul

"La posizione di fondo della Russia sulla Crimea e il Donbass non è cambiata". Lo ha spiegato Vladimir Medinsky, capo negoziatore di Mosca e consigliere del presidente russo Putin, dopo i colloqui di martedì a Istanbul con la delegazione ucraina.

L'Ucraina, dal canto suo, ha chiesto garanzie di sicurezza a una serie di Paesi che prevedono un intervento automatico in caso di un "attacco in qualsiasi forma". Lo ha affermato il capo della delegazione negoziale ucraina, David Arakhamia. Con la firma di un accordo di sicurezza, "i Paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l'assistenza necessaria, sotto forma di armi e di intervento delle forze armate o altro" ha proseguito il capo negoziatore ucraino, sottolineando che il "vincolo giuridico" a intervenire in difesa dell'Ucraina sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei parlamenti dei Paesi garanti.

Russia e Cina hanno condannato le sanzioni unilaterali decise da Usa, Ue e alleati contro Mosca per la sua aggressione militare all'Ucraina, definendole "illegali e controproducenti": lo riferisce una nota del ministero degli Esteri russo diffusa dopo il bilaterale tra i capi delle rispettive diplomazie, Serghei Lavrov e Wang Yi tenuto a Tunxi, nella provincia di Anhui, dove la Cina ospita una due giorni di incontri dedicati all'Afghanistan. "Le parti - si legge - hanno notato la natura controproducente delle sanzioni unilaterali illegali imposte alla Russia dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti".

Secondo il Pentagono, l'annunciato spostamento di alcune forze russe dall'area è probabilmente solo un "riposizionamento, non un ritiro", dunque "la minaccia non è finita".
I russi hanno bloccato 100 navi nel Mar Nero, fermando così l'export di grano.

Il presidente ucraino Zelensky ha sottolineato che "non ci possono essere compromessi sulla nostra integrità territoriale, non vediamo ancora buoni motivi per fidarci". Mentre il suo omologo russo Putin rivolgendesi al francese Macron aveva chiesto la resa di Mariupol: "I nazionalisti ucraini depongano le armi a Mariupol".

La Casa Bianca ha ipotizzato un possibile incontro Biden-Putin, ma soltanto dopo la de-escalation, che non è affatto certa al di là delle dichiarazioni di martedì di Mosca.
Ai cittadini americani in Russia, gli Usa hanno chiesto di andare via, perché "Mosca potrebbe trattenervi". Ancora aperto a tal proposito il caso della giocatrice di basket, Brittney Griner fermata il 17 febbraio all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca perché in possesso di una sigaretta elettronica che conteneva olio aromatizzato all’hashish. Rischia 10 anni di carcere. E con l’esplosione della guerra in l’Ucraina ogni rapporto diplomatico Usa-Russia è peggiorato, facendo finire il caso della giocatrice finisce nel “dimenticatoio”.

Sul fronte diplomatico, gli ucraini hanno aperto alla neutralità con le adeguate garanzie: "Non entriamo nella Nato ma la candidatura nell'Ue è irremovibile. Ci sono elementi sufficienti per un faccia a faccia Putin-Zelensky".

Mosca aveva parlato già martedì, al termine della giornata, di "colloqui in fase concreta" e sulla volontà dell'Ucraina di entrare in Ue dice di non avere "nessuna obiezione".

Nel contempo Irlanda, Belgio, Olanda e Repubblica Ceca hanno espulso diplomatici russi per spionaggio.

La partita del gas russo: al 31 marzo non si dovrà ancora pagare in rubli

Aumentano i timori per l'approvviggionamento energetico in Europa. Martedì l'Unione europea ha ribadito la contrarietà, già espressa dal G7, a pagare le forniture di gas russo in rubli, come chiesto da Mosca. La Russia ha chiarito oggi che il processo di passaggio al pagamento in rubli del gas russo non partirà il 31 marzo, la scadenza prevista inizialmente dal Cremlino, ma richiederà tempo.
Il prezzo del gas sul mercato europeo è schizzato dopo che la Germania ha alzato il livello di allarme sulle forniture di gas russo. Nello specifico la Germania ha alzato il livello di allarme sulle forniture di gas dalla Russia in base al piano di emergenza messo a punto per far fronte a un eventuale taglio di approvvigionamenti da parte di Mosca. La decisione, ha spiegato il ministro dell'Economia, Robert Habeck, arriva dopo che il G7 ha dichiarato che non intende pagare a Mosca il gas in rubli, come richiesto dal Cremlino.

L'"allerta preventiva" lanciata da Germania e a ruota dall'Austria prevede, tra l'altro, l'immediata attivazione di una squadra di crisi presso il ministero per monitorare la situazione. Habeck ha sottolineato che per ora non c'è alcun problema di forniture. "Non di meno", ha aggiunto, "dobbiamo aumentare le misure precauzionali per essere pronti a un'eventuale escalation della Russia".
L'Italia - per ora - non passerà allo step successivo rispetto al livello di pre-allerta sulle forniture di gas: in altri termini, quello che ha fatto oggi la Germania corrisponde a quello che il nostro Paese ha già annunciato un mese fa. Bisogna, dunque, attendere e capire se Gazprom deciderà a questo punto di modificare i contratti di fornitura agli operatori del gas.
Il nostro Paese importa circa 30 miliardi di centimetri di gas dalla Russia ogni anno, che rappresentano il 40% delle sue importazioni totali di gas. All'indomani dell'invasione di Mosca, si sta valutando come diversificare gli approvvigionamenti.

Onu: Oltre 4 milioni di rifugiati dall'invasione russa in Ucraina

Più di 4 milioni di rifugiati sono fuggiti dall'Ucraina da quando è iniziata l'invasione russa. Lo fa sapere l'agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (Acnur), secondo la quale sono 4,02 milioni le persone che hanno lasciato il Paese. Considerando che l'Ucraina prima dell'invasione aveva una popolazione di circa 44 milioni di persone, questo significa che circa una persona su 11 ha lasciato l'Ucraina in questi oltre 30 giorni di guerra.

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