sabato 7 novembre 2020
Il candidato Dem, in vantaggio nello spoglio delle ultime schede, invita alla calma: non abbiamo più tempo da perdere in guerre partigiane
Il discorso di Joe Biden, nella tarda serata americana

Il discorso di Joe Biden, nella tarda serata americana - Reuters

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A tre giorni dalla chiusura delle urne, negli Stati Uniti, non c'è ancora il risultato del voto per la Casa Bianca. Il candidato democratico Joe Biden continua ad allungare in Pennsylvania, dove alle 16 italiane è avanti di quasi 29.000 voti, per l'esattezza 28.883. L'ex vicepresidente è al 49,6%, Donald Trump al 49,1%. La legge dello Stato prevede un nuova conta nel caso in cui il margine di scarto fra i due candidati sia inferiore allo 0,5% dei voti totali.

"Vinceremo questa battaglia con una stragrande maggioranza" ha detto Joe Biden in un discorso alla nazione, con toni quasi da presidente, dalla sua residenza a Wilmington, nel Delaware. Ha evitato però toni trionfalistici. Anzi, ha precisato: "Per ora non dichiaro formalmente la vittoria".

L'ex vice presidente è fiducioso sul verdetto della Pennsylvania, dell'Arizona e del Nevada: "Guardate cosa è successo da ieri. Ventiquattro ore fa eravamo dietro in Georgia, ora siamo avanti e vinceremo lo Stato - assicura - e stiamo vincendo anche in Arizona e in Nevada". Biden si affida ai numeri e alla prudenza necessaria in questa delicata fase di transizione, con un presidente uscente Donald Trump asserragliato nella Casa Bianca pronto a dare battaglia su ogni singolo voto a colpi di ricorsi. E per questo il candidato Dem invita alla calma, assicurando che "ogni scheda sarà contata".

Il verdetto delle urne arriverà dopo giorni di conteggi e sospetti di brogli continuamente sollevati da Trump, e Biden sa bene che per guidare un Paese diviso deve essere legittimato il più possibile dai dati, dal consenso, da numeri solidi. "I nostri dati stanno migliorando. Stiamo battendo Donald Trump per oltre 4 milioni di voti", annuncia ricordando che il suo ticket con Kamala Harris (in piedi accanto a lui) è il più votato della storia, con 74 milioni di preferenze.

L'appello di Biden è nuovamente all'unità del Paese: "Siamo avversari e non nemici", ribadisce dichiarandosi fin d'ora pronto a servire tutti come presidente, anche quelli che non lo hanno votato. "Mettiamo alle spalle la rabbia e la demonizzazione", esorta ancora, "non abbiamo più tempo da perdere in guerre partigiane". Perché c'è una sfida maggiore da vincere restando uniti: la pandemia da coronavirus che rischia di travolgere l'economia americana.

"Mentre aspettiamo i risultati finali voglio che la gente sappia che non stiamo con le mani in mano", annuncia segnalando di aver incontrato, insieme alla Harris, alcuni esperti di economia e coronavirus. E promette che dal primo giorno lavorerà a un programma per sconfiggere il covid, fissando i paletti dei suoi primi 100 giorni in netta contrapposizione con l'attuale presidente, accusato da molti di aver sottovalutato il virus e di non aver agito tempestivamente. "Non possiamo salvare le vite che sono già state perse - osserva - ma possiamo salvare molte vite nei prossimi mesi". E conclude: "Ci rivedremo domani". Forse la volta buona.

Aumenta il vantaggio di Biden in Pennsylvania. Lo spoglio

Sei gli Stati dove non è stato annunciato un vincitore, e si continuerà a scrutinare nei prossimi giorni, ma con un vantaggio in crescita in Pennsylvania e Nevada le chance di Biden si fanno via via più forti, avvicinandolo al magico numero di 270 grandi elettori che apre le porte della Casa Bianca.

In Pennsylvania si sta allargando il distacco e Biden ormai supera Trump di quasi 29mila voti, quando le schede ancora da scrutinare provengono da aree a maggioranza dem. I funzionari elettorali hanno fatto sapere che ci vorranno ancora un paio di giorni per completare le operazioni. Accogliendo un ricorso presentato dal Partito Repubblicano della Pennsylvania, il giudice della Corte suprema Samuel Alito ha ordinato ai funzionari elettorali di contare in modo separato le schede ricevute dopo l'Election Day, ovvero tra il 4 e il 6 novembre. Nella sua ordinanza, Alito ha affermato che la Corte "non è stata informata del fatto che le linee guida emesse il 28 ottobre fossero state modificate".

In Georgia il vantaggio di Biden è risicato, poco più di 4.400 voti; il segretario di Stato ha annunciato che, a causa del margine minimo, ci sarà un riconteggio. I Repubblicani sperano inoltre nel voto dei militari, per ribaltare la situazione e assicurarsi i 16 voti elettorali dello stato. Sono quasi 9mila le schede inviate dai militari che si trovano all'estero che ancora devono essere conteggiate e si ritiene possano favorire il presidente Trump.

Anche in Nevada è il candidato dem in testa, ma con un vantaggio maggiore, 49,8% a 48%, oltre 22.600 voti. La Contea di Clark, dove ci sono ancora migliaia di schede da scrutinare, ha annunciato aggiornamenti due volte al giorno.

In Arizona, Biden è in testa con il 49,6% contro il 48,7%; un aggiornamento è previsto per le 18 ora italiana con i nuovi dati della Contea di Maricopa, che include Phoenix. Per quell'ora, quasi tutti i voti saranno stati contati, hanno riferito i funzionari elettorali.

In Alaska è Donald Trump in largo vantaggio (66,9% a 33%) ma per il risultato finale bisognerà attendere giorni: le schede scrutinate finora sono solo il 56%.

Anche in Nord Carolina è il presidente in testa, con il 50% dei voti contro il 48,6% di Biden. Le schede sono state quasi tutte contate ma le schede saranno accettate fino al 12 novembre, quindi i numeri potrebbero ancora subire piccoli cambiamenti.

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Positivo a Covid il capo staff della Casa Bianca

Il capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, è risultato positivo al coronavirus. Lo riportano media americani, citando fonti dell'amministrazione. Meadows è risultato positivo dopo l'Election Day e almeno altri quattro membri dello staff sono stati contagiati. Il timore è quello di un nuovo focolaio alla Casa Bianca.

Sui sui social girano le immagini di Meadows che il giorno delle elezioni visita insieme a Donald Trump il quartier generale della campagna elettorale, in un evento affollato di persone senza mascherine. Altre immagini lo ritraggono tra i 250 invitati al party della Casa Bianca la notte dell'Election Day.

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