venerdì 27 dicembre 2019
Natalia Jiménez e Rodrigo Monsalve sono stati torturati prima di essere uccisi. Il crimine commuove i social. Sono già 81 gli attivisti assassinati nel Paese
Rodrigo e Natalia vivevano a Santa Marta: la loro foto è diventata virale

Rodrigo e Natalia vivevano a Santa Marta: la loro foto è diventata virale - Twitter

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Doveva essere il primo Natale da marito e moglie. Natalia Jiménez e Rodrigo Monsalve avevano deciso di trascorrerlo in viaggio, per festeggiare le nozze avvenute il 15 dicembre. Per questo, avevano lasciato Santa Marta, dove abitavano ed erano impegnati come ambientalisti, per recarsi a La Guajira. Là, sulla strada Troncal Caribe, in prossimità della cittadina di Palomino, sono stati trovati i loro corpi, con le mani legate, vari segni di tortura e un foro di proiettile in testa. Secondo le prime ricostruzione, la coppia è stata uccisa il 23 dicembre da una delle molte bande ¬criminali che dilaniano la zona. La regione tra la Guajira e il Magdalena è uno degli epicentri della violenza che si è riaccesa dallo stallo nell’applicazione dell’accordo di pace nel 2016. Nel mirino, in particolare, gli attivisti: almeno 81 sono stati assassinati quest’anno. Gli ultimi ¬– l’educatrice Lucy Villareal e il contadino Reinaldo Carrillo ¬-, la vigilia di Natale. Per questo, le autorità non escludono che il “crimine degli sposini” sia in qualche modo legato all’impegno dei due giovani di 35 e 40 anni per la difesa della casa comune. Nella stessa zona, a gennaio, era stato ucciso un altro ecologista, Wilton Fauder Orrego León. L’assassinio di Natalia e Rodrigo ha commosso la Colombia, esasperata dai troppi delitti impuni di attivisti: sui social l’hashtag #NataliayRodrigo è da giorni tra i più popolari.

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