sabato 18 dicembre 2021
L'impresa comunitaria del popolo Nasa lancia una bevanda che mescola birra e foglie di coca. Ed è già guerra sul nome
Indigeni Nasa a Toribio

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La confezione è color oro, o meglio, color birra, il contenuto della lattina. Una birra, però, speciale: fra gli ingredienti c'è un estratto a base di foglie di coca, la pianta-simbolo del popolo colombiano Nasa. Niente a che vedere con la cocaina - precisano gli indigeni -, la cui fabbricazione richiede una serie di processi chimici per trasformare il vegetale in una droga potente. Al naturale, la coca ha effetti grossomodo simili al the, con l'aggiunta di proprietà analgesiche e energizzanti, oltre alla capacità di ridurre sete, fame e disturbi provocati dall'altitudine. Ed è parte della cultura ancestrale delle comunità native andine e amazzoniche. Ora queste ultime hanno deciso di farne anche una risorsa per dare una vita degna ai contadini del Cauca, ostaggio della nuova guerra tra paramilitari e guerriglieri dissidenti per il narco-business. Così è nata "Coca Pola", prodotta dall'impresa comunitaria CocaNasa che dà lavoro a quindici persone. Attiva dal 2005, la piccola azienda ha già creato CocaSek - il vino a base di foglie di coca -, la grappa Wallinde, Coca Libre - un misto di Sek e Wallinde - e il liquore Coca Ron. Tutti prodotti al cento per cento artigianali, però, ancora di nicchia. Con Coca Pola, l'impresa Nasa vuole fare il salto nella grande distribuzione approfittando dell'ampia diffusione della birra in Colombia. Prima, però, dovrà risolvere la controversia con il gigante Coca Cola, irritata dal nome troppo simile della nuova bevanda. All'inizio di dicembre, lo studio legale di Bogotà che rappresenta la multinazionale Usa ha inviato una lettera chiedendo ai Nasa di cambiare il nome al prodotto per evitare "confusioni", sottolineando che l'impiego del termine Coca potrebbe violare la legge sulla registrazione dei marchi. Coca Cola ha dato dieci giorni di tempo all'impresa comunitaria per rispondere. Il termine è scaduto martedì ma i Nasa non sono disposti a cedere. Sono decisi ad andare in tribunale per difendere loro Coca. E già alcuni avvocati-attivisti si sono offerti di aiutarli.

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