mercoledì 13 febbraio 2019
Per creare partecipazione e attesa, un sito con tutte gli aggiornamenti sulla potenziale futura composizione dell'emiciclo
Il Parlamento europeo di Strasburgo (Ansa)

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Sondaggi, proiezioni regolari sulla composizione della futura assemblea di Strasburgo, serate elettorali, exit poll. Questa volta, l’Europarlamento giocherà d’anticipo per alimentare un clima d’attesa in vista dello scrutinio di fine maggio. In passato, in effetti, la scarsa affluenza alle urne è divenuta l’indicatore più eloquente del fossato fra i cittadini e il cuore della democrazia continentale.

Sullo sfondo della Brexit, dell’ondivaga politica estera americana e del dilagare planetario delle fake news, i gruppi politici europei sono concordi nel definire lo scrutinio in vista come uno dei più importanti di sempre nella storia dell’Unione, com’è stato ripetuto in una conferenza stampa che si è tenuta nelle ultime ore a Strasburgo.

Se numerose istituzioni e decine di migliaia di volontari della società civile sono già pronti ad impegnarsi nella campagna «Stavolta voto», con la partecipazione prevista anche di personalità dello sport e dello spettacolo, un incitamento complementare giungerà proprio dai nuovi strumenti messi in campo.

A partire da lunedì, il Parlamento europeo pubblicherà ogni due settimane delle proiezioni sulla potenziale futura composizione dell’emiciclo, con la novità della designazione preventiva da parte dei gruppi politici del loro condidato alla presidenza della Commissione.

Sono già 5 i gruppi che hanno scoperto le loro carte e il dibattito pubblico fra i candidati è previsto il 15 maggio. Ciò si sommerà alla pubblicazione, a metà aprile, del prossimo «Eurobarometro» sulla percezione delle istituzioni continentali, con dati raccolti dal 19 febbraio al 3 marzo.

Le proiezioni centralizzate rappresentano una prima assoluta e saranno pubblicate sul sito dell’Europarlamento, http://www.europarl.europa.eu/portal/it. L’Assemblea promette una «trasparenza totale», anche in termini di metodologia, pur non essendo direttamente la committente degli studi demoscopici. L’istituzione effettuerà invece una selezione delle fonti nazionali disponibili, basandosi su «criteri di qualità molto rigorosi» ed escludendo i sondaggi commissionati dai partiti.

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