martedì 19 marzo 2024
La giunta approva l'impegno a esigere paghe minime di 9 euro l'ora negli appalti pubblici. Una mossa rivendicata dall'assessore Funaro, candidata sindaca per il Pd
Ely Schlein e Sara Funaro in un evento della campagna elettorale il 16 marzo scorso

Ely Schlein e Sara Funaro in un evento della campagna elettorale il 16 marzo scorso - Fotogramma

COMMENTA E CONDIVIDI

La giunta comunale di Firenze ha approvato una delibera che introduce il salario minimo in tutti gli appalti del Comune. L’atto, votato oggi, stabilisce che negli appalti in cui il Comune di Firenze è stazione appaltante nessuno dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora.

Il testo approvato impegna il Comune di Firenze ad adeguarsi al Codice degli appalti, in vigore dal primo aprile dello scorso anno, che impone l’applicazione del contratto nazionale e territoriale più attinente all’attività svolta dalle persone impiegate dalle aziende che vincono gli appalti pubblici. In aggiunta a questo impegno, spiega una nota pubblicata dal Comune, l’amministrazione comunale verificherà anche che i contratti indicati nelle procedure di gara prevedano un trattamento economico minimo di 9 euro l’ora. Inoltre ogni sei mesi il Comune di Firenze preparerà un rapporto sugli appalti in corso, mentre saranno fissati incontri periodici con i sindacati per verificare come raggiungere l’obiettivo dei 9 euro l’ora.

La campagna elettorale per il Municipio

La delibera ha una forte connotazione politica. È stata presentata da Sara Funaro, assessore a Welfare ed Educazione, e Benedetta Albanese, assessore al Lavoro. Funaro è anche candidata sindaco del Partito Democratico in vista delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno: l’attuale sindaco, Dario Nardella, è del Pd, ma è al secondo mandato e non si può ricandidare. Sabato scorso l’iniziativa sul salario minimo era stata annunciata da Elly Schlein, segretaria del Pd, proprio in un evento di sostegno a Funaro a Firenze. Il centrodestra va invece verso la candidatura di Eike Dieter Schmidt, storico dell'arte tedesco naturalizzato italiano ex direttore degli Uffizi e da gennaio direttore del Museo di Capodimonte, a Napoli.

Il contenuto politico di questo voto in Consiglio comunale è stato sottolineato anche da Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune: Palagi (che è a sua volta candidato sindaco di Sinistra Progetto Comune) e Bundu hanno fatto notare di non avere ancora potuto leggere il testo, hanno criticato il fatto che la comunicazione di questa approvazione sia «tutta tesa a incensare l’altra Assessora, Funaro, casualmente indicata come candidata Sindaca dal Partito Democratico» e hanno aggiunto che è «sbagliato fare campagna elettorale sui diritti».

A che punto è La legge nazionale sul salario minimo

La scorsa estate il Pd aveva presentato una proposta di legge sul salario minimo, con il sostegno di M5s, Azione, Avs e +Europa. Una proposta che non ha avuto seguito. Lo scorso 12 ottobre l’assemblea del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, che è un organo di rilievo costituzionale con funzioni legislative e consultive di governo e Parlamento sui temi del lavoro, ha votato a larga maggioranza un documento sul lavoro povero in cui scrive che la mera introduzione di un salario minimo legale non risolverebbe il problema mentre c’è da favorire la contrattazione collettiva. Quindi a dicembre la Camera ha votato un maxiemendamento che dà al governo delega per legiferare entro sei mesi sul tema del lavoro povero. Il Senato deve ancora vota per questa legge delega.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI