venerdì 27 novembre 2015
Lo afferma il 91% dei giovani italiani tra i 19 e i 26 anni che frequentano l’Università nel nostro Paese o all’estero.
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I giovani italiani tra i 19 e i 26 anni, che frequentano l’Università nel nostro Paese o all’estero, sono convinti di trovare entro i prossimi cinque anni un lavoro (91%), che sarà soddisfacente (76%), coerente con gli studi svolti (75%) e socialmente utile (71%), nonostante il periodo ancora complicato. Tuttavia, cresce la voglia di andare all'estero. È quanto emerge dalla seconda edizione dell’Osservatorio Gli studenti universitari guardano al mondo del lavoro - scelte e aspettative dei giovani italiani, promosso da L’Oréal Italia e presentato da Renato Mannheimer, di Eumetra Monterosa. Uno studente su due preferisce di gran lunga il lavoro in azienda rispetto alla libera professione (28%) e al settore pubblico (27%). Inoltre, gli studenti ritengono che i punti di forza delle università italiane siano un’eccellente preparazione teorica (26%), le competenze dei docenti (11%) e l’ampia scelta dei corsi di specializzazione (11%), anche se il 20% sottolinea che l’aspetto fondamentale da migliorare delle nostre accademie sia la capacità di preparare al mercato del lavoro rafforzando la connessione con le imprese.Rispetto alla precedente edizione 2014 della ricerca di L’Oréal Italia, cresce l’intenzione di andare all’estero (+11%): il 47% dei giovani ha avuto (18%) o vorrebbe avere nel prossimo anno (29%) un’esperienza di studio fuori dal nostro paese, principalmente per imparare o perfezionare la lingua (56%), a dimostrazione di una maggiore consapevolezza dell’importanza di confrontarsi in contesti internazionali. Inoltre, l’85% degli studenti crede che all’estero ci siano più opportunità lavorative che in Italia perché il mercato del lavoro è più aperto, flessibile e meritocratico. Il 70% dei ragazzi intervistati, infatti, vorrebbe meno raccomandazioni e maggiore meritocrazia in Italia."Per i nostri studenti, il contenuto del lavoro svolto è più importante rispetto alla remunerazione e alla possibilità di far carriera. E l’azienda deve essere etica e onesta, deve rispettare la diversità dei dipendenti, deve saper motivare e valorizzare le qualità di ogni singolo collaboratore, deve lavorare per obiettivi con flessibilità riguardo ad orari e luoghi di lavoro - ha commentato Cristina Scocchia, amministratore delegato L’Oréal Italia -. Come imprese dobbiamo saper dialogare con una generazione matura, consapevole che le inclinazioni personali devono essere rispettate e coltivate, una generazione che ricerca aziende dove poter crescere senza sacrificare nulla della propria individualità".
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