venerdì 14 agosto 2015
Circa 300 iniziative di 36 ore, individualizzate e rivolte a cittadini disoccupati di Paesi terzi e regolarmente soggiornanti sul territorio marchigiano.
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Promuovere l'occupabilità di cittadini di Paesi terzi vulnerabili o in condizione di disagio occupazionale, attraverso servizi di informazione, orientamento al lavoro e valorizzazione delle competenze informali. Era questo l’obiettivo del progetto Percorsi di orientamento al lavoro. Finanziato dal Fondo europeo per l'integrazione di cittadini di Paesi terzi - Annualità 2013 - il progetto vede la partecipazione della Regione Marche, capofila del progetto in partenariato con le cinque Province marchigiane. Le stesse Province hanno testimoniato il raggiungimento degli obiettivi che si era posto il progetto e il loro ruolo attuativo condotto nell’ambito delle azioni realizzate a livello locale, grazie al forte coinvolgimento dei Servizi provinciali per il lavoro: circa 300 percorsi di 36 ore, individualizzati e rivolti a cittadini disoccupati di Paesi terzi e regolarmente soggiornanti sul territorio marchigiano. Cittadini che sono iscritti presso gli elenchi anagrafici dei Centri per l'impiego e la formazione (Ciof) e titolari di permesso di soggiorno per protezione umanitaria. L’orientamento al lavoro è stato realizzato attraverso diverse azioni che, partendo dal colloquio conoscitivo e motivazionale, si sono sviluppate fino alla formulazione del bilancio delle competenze per poi giungere alla definizione di un Piano di intervento personalizzato che comprende attività di definizione della strategia delle singole competenze, counselling e orientamento al lavoro con lo scopo di garantire un corretto incontro tra domanda e offerta di lavoro esistente sui territori. Anche i beneficiari del progetto hanno raccontato la propria esperienza nei percorsi di inserimento realizzati e sono state infine condivise le buone pratiche e i modelli di intervento adottati a sostegno dell’occupabilità dei lavoratori stranieri, sia per garantire piena sostenibilità all’iniziativa in futuro, sia come modello di integrazione sociale di cittadini stranieri e valorizzazione delle competenze di ognuno.
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