mercoledì 19 agosto 2015
Sono oltre 250mila le imprese attive in Italia e impegnate nella ristorazione e bar, circa 15mila agenzie viaggi e tour operator e quasi 45mila aziende operanti nel settore alberghiero, dei villaggi e – più in generale – delle strutture ricettive. Per un totale di quasi 1.150.000 addetti.
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Il turismo è un settore chiave in Italia: il nostro Paese era, nel 2013, il quinto più visitato nel mondo con 57,7 milioni di turisti internazionali in arrivo, con una tendenza a segno positivo rispetto ai due anni precedenti. Secondo dati forniti dalla Banca d’Italia, nel 2014 è aumentata la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia ed anche il numero di viaggiatori pernottanti. Decisamente positivo è anche l'ammontare degli introiti: i turisti stranieri hanno portato nel nostro Paese complessivamente 34,2 miliardi di euro, con un incremento del 3,6% rispetto all'anno precedente.I dati del censimento Istat al 31 dicembre 2011 parlano di oltre 250mila imprese attive in Italia e impegnate nella ristorazione e bar (un settore strettamente connesso a quello turistico), circa 15mila agenzie viaggi e tour operator e quasi 45mila aziende operanti nel settore alberghiero, dei villaggi e – più in generale – delle strutture ricettive. Per un totale di quasi 1.150.000 addetti, di cui 900mila concentrati in bar e ristorazione e circa 260mila negli altri tre settori più caratterizzanti l'ambito turistico.Donne e uomini trovano uguali opportunità di lavoro nelle strutture ricettive e nel settore dei pubblici esercizi, mentre il gentil sesso è occupato in percentuale superiore nel settore delle agenzie viaggi e tour operator. Quest’ultimo settore è inoltre caratterizzato da una composizione quasi esclusiva di figure impiegatizie, differentemente dagli altri, che vedono la maggioranza (oltre il 70%) dei dipendenti con inquadramenti di livello operativo, con bassa qualifica professionale, o di apprendistato. Le rilevazioni sulle Ral (retribuzioni lorde annue) del mercato del lavoro italiano, condotte nel 2014 dall’Osservatorio JobPricing, mostrano che le retribuzioni del settore turistico sono mediamente superiori a quelle - più nello specifico - del settore di hotel, bar e ristorazione (dato giustificato appunto dalla prevalenza di figure impiegatizie nel primo ambito). La retribuzione media del turistico si attesta infatti a 29.762 euro, contro i 22.262 euro dell’altro settore considerato.Prendendo in considerazione la retribuzione media su base nazionale di alcune delle professioni tipiche del turismo, la Ral di un addetto di un’agenzia viaggi è pari a 26.397 euro, quella di un assistente di volo è di 35.493 euro e quella di un capotreno è di 36.221 euro; un direttore d’hotel guadagna in media 56.616 euro, con un divario tutto sommato contenuto rispetto allo staff addetto alle pulizie delle camere, che percepisce 20.256 euro. Anche nell’ambito della cultura e del divertimento la forbice è relativamente ristretta: la Ral di un direttore di museo è di 58.405 euro, al confronto di quella di una guida turistica, 25.095 euro, quella di un capo villaggio è di 45.380 euro e quella di un animatore è di 22.731 euro. La ristorazione è quella con le retribuzioni più basse: camerieri, baristi e aiuto-cuoco percepiscono meno di 22mila euro l’anno, il direttore di ristorante 34.634 euro.

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