lunedì 20 febbraio 2023
Il sistema italiano degli Istituti tecnici superiori è costituito da 128 fondazioni, frequentate da 19.137 studenti. L’80,4% degli iscritti ha trovato un posto a un anno dal diploma
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara - Archivio

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Sono nati una decina di fa. Le aziende stentavano a trovare diplomati già pronti per il lavoro. E allora - imitando il sistema duale tedesco - hanno dato vita agli Istituti tecnici superiori. Corsi biennali con molte ore di pratica nelle imprese. Una formula che sta dando parecchia soddisfazione: il collocamento supera infatti l'80%. Poi gli Its si sono trasformati in Fondazioni e Academy. E con la riforma della scorsa estate si punta al loro potenziamento e a un rapporto ancora più stretto con il mondo imprenditoriale. Il sistema italiano degli Its è costituito da 128 fondazioni, frequentate da 19.137 studenti. Secondo i dati del monitoraggio Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), i percorsi attivi sono 726, mentre i soggetti partner hanno raggiunto il numero di 3.260, di cui circa il 45% sono imprese o associazioni di imprese. A livello di inserimenti occupazionali, emerge che l’80,4% dei diplomati ha trovato lavoro a un anno dal diploma; di questi, il 90,3% in un’area coerente con il proprio percorso di studi. I percorsi maggiormente scelti dai giovani sono quelli relativi alla meccanica e al sistema agroalimentare, ma anche alla mobilità sostenibile e alla moda. A livello nazionale, in base al numero di percorsi attivati e alla premialità, si aggiudica il primo posto la Lombardia, con 55 corsi, al secondo posto il Veneto, 40 corsi, e al terzo la Puglia, 23 corsi. Considerando, invece, la classifica per migliore istituto, ad aggiudicarsi il primo posto è il Piemonte, con l’Its per la Mobilità SostenibileAerospazio/Meccatronica. Se diamo uno sguardo alle aree tecnologiche dei percorsi, il Piemonte si aggiudica il primo posto anche per l’area Efficienza energetica e per il Sistema meccanica, l’Umbria per Nuove tecnologie della vita, la Lombardia per Servizi alle imprese e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, la Puglia per Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-Turismo, il Lazio per il sistema agroalimentare. «Gli Its sono strumenti per far emergere il talento e il merito spiega Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito il cosiddetto ascensore sociale ha funzionato perfettamente in Italia fino agli anni ‘70, ma ora è bloccato. Viviamo in una società irrigidita, che non promuove il successo formativo e lavorativo dei nostri ragazzi. Correlato con questo, è il dato sul milione e 200mila posti di lavoro, circa il 46% di richieste di manodopera, che vanno disattesi perché le imprese non trovano qualifiche adeguate. Ecco allora la grande sfida del merito, che significa valorizzare i talenti, non ghettizzare. Nella mia visione del merito noi dobbiamo far emergere i talenti di ciascuno. Sono a favore di una collaborazione in team con tutti gli operatori del mondo della formazione, una grande alleanza tra scuola, imprese, enti, associazioni di categoria, per rendere la nostra una scuola d’avanguardia, che possa essere da modello anche per altri Paesi, personalizzando l’educazione e valorizzando ogni persona». La nuova normativa ha il preciso obiettivo di raddoppiare il numero degli attuali iscritti agli Its, per raggiungere circa 38mila iscritti entro il 2026, puntando sul potenziamento dell’offerta, anche attraverso la creazione di network con aziende, università e centri di ricerca tecnologici, autorità locali e centri formativi. È stata fortemente voluta dai settori industriali del Paese ed è un forte passo in avanti per quest’ambito formativo, già efficace e consolidato. A disposizione c’è una dote di circa 1,5 miliardi di euro. Di questi, 500 milioni sono stati sbloccati alcuni mesi fa, con un accordo tra il Mim-Ministero dell'Istruzione e del Merito e la commissione Istruzione, Università e Ricerca della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e destinati al potenziamento dei laboratori. Il riparto delle risorse destinerà 450 milioni agli istituti esistenti, dei quali il 60% destinati agli Its del Centro-Nord e il 40% agli Its del Sud. I rimanenti 50 milioni saranno accantonati per le nuove Fondazioni. Oltre alla propensione all’occupabilità, gli Its hanno un’altra grande valenza: sono fucine di progetti innovativi e smart che migliorano la nostra vita.

Le buone pratiche: tra nuovi accordi e Fondazioni

Per promuovere e accrescere la rete tra Its, imprese e scuole sono stati siglati anche due accordi strategici. Il primo è stato firmato tra Unioncamere e Indire e prevede, tra l’altro, l’attivazione di percorsi di sperimentazione assistita supportati dalla formazione e dalla ricerca per rispondere ai fabbisogni occupazionali di specifici territori e di particolari filiere produttive. Il secondo accordo è stato siglato, sempre da Unioncamere, con l’associazione nazionale Rete Its Italia e prevede l’organizzazione di attività di promozione dei percorsi Its e di ricerca, per individuare le priorità tecnologiche e i fabbisogni professionali delle pmi italiane e ridurre il disallineamento esistente tra domanda e offerta di lavoro. La collaborazione tra impresa e mondo della formazione quale primo elemento di riqualificazione e arricchimento delle competenze Ict a sostegno dei piani di sviluppo per la trasformazione digitale in settori cruciali come telecomunicazioni, sanità, industria, energia. È questo il tema centrale, per esempio, del nuovo progetto lanciato da Italtel. La firma della partnership con Fondazione Istituto tecnico superiore Angelo Rizzoli per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, che da oltre dieci anni eroga corsi di specializzazione post-diploma e formazione ai futuri tecnici nell’ambito dell’Ict e dello Smart Manufacturing (Industry 4.0), rientra proprio nel nuovo programma ambizioso dell’azienda ed è il primo accordo siglato in questo ambito. La collaborazione con la Fondazione Its Rizzoli consentirà a Italtel di offrire a giovani specialisti opportunità di inserimento in azienda tramite tirocini formativi e contratti di apprendistato per lavorare a fianco dei propri sviluppatori e dei tecnici di ingegneria, in un contesto di proficuo scambio di competenze e contaminazione tra generazioni. In particolare, i team di sviluppo software di Italtel utilizzano da anni metodologie agili, basate sul framework Scrum, che potranno costituire una importante opportunità di apprendimento metodologico. Il mercato del lavoro da tempo, infatti, evidenzia la carenza di figure specializzate sui temi tecnologici più innovativi. Secondo Anitec-Assinform, sono 57mila le opportunità accessibili anche a non laureati, associate a profili che vanno dal mobile application developer al system analyst, dal cloud specialist al data specialist, dall’information security specialist al DevOps expert ed al network specialist. Proprio per questo motivo, Schneider Electric, arricchisce la sua attività rivolta ai giovani con un nuovo percorso: Accademia Digitale Integrata Industria 4.0, pensato specificamente per gli studenti che frequentano gli Its Academy. L’Accademia Digitale Integrata Industria 4.0 si rivolge in particolare agli studenti degli indirizzi dei settori Meccatronica, Automazione, Meccanica, Ict, con un duplice obiettivo: condividere competenze tecniche legate all’evoluzione tecnologica nell’automazione industriale (automazione sostenibile, smart machine, realtà aumentata e virtuale, cybersecurity eccetera) e soprattutto mettere un maggiore accento su contenuti che possano far comprendere come tutto questo viene utilizzato oggi, concretamente, dalle industrie italiane e quali sono le figure professionali specifiche che le aziende cercano e formano. Per questo fine, accanto alle lezioni e attività di tipo pratico supportate dai professionisti di Schneider Electric, sono previsti gli interventi di aziende clienti e partner Schneider Electric e di esperti esterni. Il percorso prevede 20 ore di lezione on line, distribuite su cinque giorni. Le Accademie sono il cuore del piano “nuove generazioni” di Schneider Electric annunciato nel 2021, che prevede di formare oltre 4mila persone entro il 2025 e che solo nel primo anno ha formato più di 1.400 studenti. Mentre ha preso il via a Torino, con un investimento di nove milioni di euro, l'Academy della mobilità sostenibile, una delle 11 Academy che la Regione Piemonte intende avviare entro la fine dell'anno. Le Academy rappresentano un modello organizzato per filiere che lavorano in rete, composte da operatori della formazione e delle imprese, focalizzate sulle vocazioni dei territori con alto contenuto di innovazione tecnologica con l'obiettivo di ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro in Piemonte. Sono composte da agenzie formative accreditate, imprese medie e piccole con capacità formativa, in partenariato con soggetti del sistema educativo e formativo come, associazioni datoriali, centri di formazione professionale, Fondazioni Its, Centri di ricerca, Poli di innovazione, Competence center in stretta connessione con scuola e Università. Nello specifico, il partenariato per l'Academy di Torino ha come capofila l'associazione Cnos-Fap - Torino e comprende 16 agenzie formative, 59 imprese, 29 altri soggetti tra associazioni datoriali, Università, consorzi, fondazioni Its.


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