lunedì 10 agosto 2015
Nel primo semestre, nel settore privato rispetto a un anno fa, restano stabili le assunzioni a termine e si riducono di 11.500 quelle con apprendistato. «Siamo sulla strada giusta contro il precariato», ha detto il premier Renzi.
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Secondo l'Inps, nei primi sei mesi dell'anno in Italia sono stati accesi 252.177 nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato rispetto a un anno fa, mentre restano stabili le assunzioni a termine e si riducono di 11.500 quelle con apprendistato. Nello stesso periodo, il saldo tra i nuovi rapporti di lavoro e le cessazioni è di 638.240 a fronte dei 393.658 di un anno fa.Il dato è accolto con entusiasmo dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, secondo cui siamo "sulla strada giusta contro il precariato e ... il Jobs act è un'occasione da non perdere, soprattutto per la nostra generazione".I dati sul mercato del lavoro non mostrano tuttavia un trend costante, nonostante il Jobs act che dal 7 marzo ha introdotto in Italia il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che consente il licenziamento senza tutela dell'articolo 18.Per stimolare l'occupazione, il governo Renzi ha poi previsto dal 1° gennaio 2015 sgravi contributivi fino a 8mila euro annui per tre anni per le imprese che assumono in maniera stabile.Istat ha registrato nel secondo trimestre del 2015 tassi di occupazione e disoccupazione saliti entrambi di 0,1 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti, mentre nel solo mese di giugno il tasso di disoccupazione è salito al 12,7%, ai massimi dopo il 13% di novembre 2014. Il numero dei senza lavoro sempre a giugno è cresciuto di 55mila unità, anche in relazione al calo di inattivi (-18.000).Record negativo anche per la disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni (l'incidenza dei giovani disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro) salita in giugno al 44,2%, il massimo dall'inizio delle serie storiche nel 1977.In calo di 0,1 punti su mese e invariato su anno anche il tasso di occupazione inchiodato al 55,8% mentre gli occupati - 22,297 milioni - sono in calo dello 0,1% rispetto a maggio (-22mila) e dello 0,2% su base annua (-40mila).Non rincuorano nemmeno i dati diffusi a fine luglio dal ministero del Lavoro secondo cui in giugno i contratti di lavoro in più (al netto dei settori lavoro domestico e Pubblica amministrazione) sono stati 61.098, calcolati come saldo tra quelli attivati e quelli cessati. Ma per i rapporti a tempo indeterminato il saldo è stato negativo, pari a -9.768. A maggio il saldo dei nuovi contratti era +178.176, di cui 1.610 quelli a tempo indeterminato.
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