lunedì 30 novembre 2015
COMMENTA E CONDIVIDI

Più facile per i domestici ottenere l’indennità di disoccupazione. L’Inps, infatti, ha semplificato il requisito delle “30 giornate di lavoro nei dodici mesi precedenti la richiesta dell’indennità”, stabilendo che esso equivale a cinque settimane di contributi. A precisarlo è lo stesso ente di previdenza nella circolare n. 194/2015, nel fornire altri chiarimenti sulla Naspi in vigore dal 1° maggio. La disoccupazione trasloca su internet Chi perde il lavoro, può provare il suo stato di disoccupato attraverso il web: o registrandosi al portale nazionale delle politiche attive (ma che non è ancora in funzione) o presentando una domanda d’indennità di disoccupazione (Naspi o Dis-Coll). Non può più rivolgersi, invece, a un centro per l’impiego. È questa una prima novità spiega dall’Inps, conseguenza degli ultimi decreti di attuazione del Jobs Act. Dal 24 settembre, in particolare, si considerano disoccupati i lavoratori privi d’impiego che dichiarano, in forma telematica al portale nazionale politiche del lavoro, la propria immediata disponibilità a svolgere attività lavorativa e partecipare a misure di politica attiva del lavoro (in sigla: “Did”), concordate con il centro per l’impiego (art. 19 dlgs n. 150/2015). Inoltre, dalla stessa data (24 settembre), la domanda di Naspi o Dis-Coll presentata all’Inps equivale alla Did (art. 21 dlgs n. 150/2015). Le due norme, spiega l’Inps, individuano le due diverse modalità oggi a disposizione dei cittadini per presentare Did (che è la sola dichiarazione che permette di ottenere la nuova qualifica di “disoccupato”), entrambe con la caratteristica di operare su internet. Invece, per effetto dell’abrogazione della vecchia norma (art. 2 dlgs n. 181/2000 abrogato dal dlgs n. 150/2015), è precluso all’ex lavoratore di rilasciare la Did presso un centro per impiego dell’intero territorio nazionale. In conseguenza delle novità l’Inps annuncia la semplificazione dei moduli per le domande di Naspi e Dis-Coll. E infine ricorda che il beneficiario di tali indennità di disoccupazione è tenuto a contattare il centro per l’impiego, entro 15 giorni dalla domanda, per stipulare il patto di servizio e che, se non lo dovesse fare, sarà il centro per l’impiego a convocarlo. DomesticiAi fini del diritto alla Naspi è previsto, tra i requisiti, quello di avere avuto almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi che precedono la cessazione involontaria del lavoro.
Per gli addetti ai servizi domestici e familiari (colf, badanti, ecc.), stante l’impossibilità di riscontrare l’effettiva presenza al lavoro in ciascuna giornata, l’Inps ha individuato un criterio equivalente per verificare il predetto requisito. Ha stabilito, in altre parole, che le “30 giornate di lavoro effettivo” sussistono qualora il lavoratore risulti in possesso di (almeno) “cinque settimane di contributi”.
A questo punto, considerato che per l’accredito delle settimane si fa riferimento al trimestre solare (perché il versamento dei contributi avviene trimestralmente) e considerato anche che per la copertura contributiva di una settimana sono necessarie 24 ore, al fine di individuare il numero di settimane accreditato nel trimestre occorre sommare le ore di lavoro del trimestre e dividere la somma ottenuta per 24.
 Un esempio: se si sono lavorate 80 ore nel trimestre risulteranno accreditate 3,33 settimane di contributi (che arrotondate danno 4) ; infatti = 80/24=3,33 settimane (da arrotondare a 4).


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: