martedì 11 agosto 2015
Tra i 693mila laureati in Ingegneria il tasso di disoccupazione è sceso al 4,4%, laddove l’anno precedente era schizzato sin quasi al 6%.
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Dopo un annus horribilis, nel 2014 torna il sereno per l’occupazione degli ingegneri. Tra i 693mila laureati in Ingegneria il tasso di disoccupazione è sceso al 4,4%, laddove l’anno precedente era schizzato sin quasi al 6%. Ad affermarlo l’analisi del Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) La condizione occupazionale dei laureati in ingegneria - 2014.“L’arresto del calo di occupazione registrato negli ultimi anni - ha commentato Luigi Ronsivalle, presidente del Centro studi Cni - è una prima inversione di tendenza che salutiamo con soddisfazione. Tuttavia, colpisce negativamente l’ampliarsi del gap fra il Nord e il Sud del Paese. A pesare non è solo la notevole differenza di occupati, ma anche il numero sensibilmente minore di occupati nell’industria nel Sud. Colpisce anche la migrazione degli ingegneri dipendenti verso il lavoro autonomo, soprattutto nel Sud d’Italia. A mio avviso, il dato si spiega più che con una particolare inclinazione degli ingegneri verso l’attività autonoma, con la perdita di lavoro di molti di essi, a causa della riduzione di personale registratasi nelle aziende in crisi e con una forzata riconversione della propria attività".Il documento mostra come, tra gli ingegneri italiani, continui inarrestabile la crescita della componente femminile: le donne rappresentano ormai il 17,5% degli ingegneri italiani e sono caratterizzate da un livello occupazionale di circa il 70%. Parlando, invece, di fasce di età, circa un terzo della popolazione ingegneristica è costituito da under 35. La loro condizione occupazionale è sostanzialmente invariata: solo l’1% in più rispetto al 2013 (59% contro 58%).Gran parte dell’incremento occupazionale degli ingegneri è merito delle regioni centrali del Paese, dove si è passati dal 67,9% del 2013 al 74,9% del 2014. Sempre più drammatica, invece, la situazione al Sud, dove gli occupati continuano a scendere: l’anno passato hanno toccato il 61,8%.Il documento del Centro studi Cni mostra un altro dato interessante: il progressivo spostamento degli ingegneri dal lavoro dipendente alla libera professione. Dal 2012 al 2014 la quota di ingegneri dipendenti è scesa dal 73,4% al 71,1%. Di riflesso la quota degli autonomi è passata dal 26,6% ad oltre il 28%. Attività autonoma che, in molti casi, continua ad avere la funzione di 'ammortizzatore occupazionale' per gli ingegneri espulsi dal comparto del lavoro dipendente. Infine, va segnalato che nel 2014 è aumentato il numero degli ingegneri occupati nelle industrie italiane: circa 191mila contro i 179mila del 2013.
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