sabato 15 aprile 2023
Non si chiamerà più Mia-Misura di inclusione attiva. Riguarderà circa 709mila nuclei familiari per una spesa di poco superiore ai 5,3 miliardi di euro
Il reddito di cittadinanza è destinato a cambiare

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La "rivoluzione" - anche nel sostegno ai disoccupati e nella lotta contro la povertà - comincia dalle sigle. Prima c'era il Rdc (reddito di cittadinanza). Poi l'ipotesi Mia (misura di inclusione attiva). E ora le ultime indiscrezioni giornalistiche annunciano Gil (garanzia per l'inclusione). Riguarderà circa 709mila nuclei familiari per una spesa di poco superiore ai 5,3 miliardi di euro. Questo strumento sarà affiancato da altri due interventi per le politiche attive del lavoro: la Prestazione di accompagnamento al lavoro e la Garanzia per l'attivazione lavorativa riconosciuto a diverse categorie di cittadini. È quanto contenuto in una bozza del decreto di riforma del Rdc, che conterrà anche altre misure sul lavoro e sul quale sta lavorando il governo. I contenuti - riportati oggi dai quotidiani Il Messaggero e Il Sole 24 Ore - delineano l'impianto che oramai sarebbe definito, mentre su alcuni dettagli si starebbe ancora lavorando. La bozza prevede anche un inasprimento della sanzioni per dichiarazioni false e truffe con pene fino a sei anni di carcere. Nel testo anche le altre novità: dagli sgravi fiscali per le assunzioni stagionali a un alleggerimento delle rigidità previste per le causali nei contratti a termine. Dal 1° gennaio 2024 - scrivono i due quotidiani - arriva la Gil e verrà riconosciuta ai nuclei familiari al cui interno vi sia almeno un disabile, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età o una persona a cui è stata riconosciuto l'assegno per l'invalidità civile. Il beneficio tocca i 6mila euro l'anno, vale a dire 500 euro al mese. In base alle indiscrezioni del quotidiano romano cambia anche la scala di equivalenza per i minori, per la quale va moltiplicato l'importo. Se il primo componente vale uno, i minorenni dovrebbero valere solo lo 0,15 nel caso di bambino inferiore a tre anni e lo 0,10 negli altri casi (adesso è pari allo 0,2, mentre nella bozza precedente erano esclusi e veniva prevista un'aggiunta di 50 euro a minore). Dal ministero del Lavoro comunque fanno sapere che il testo non è chiuso e che soprattutto sulla scala di equivalenza c'è ancora una riflessione in corso. Il sussidio è inoltre integrato fino a 3.360 euro (280 euro al mese) come contributo per l'affitto. Il sostegno è erogato per 18 mesi. Dopo un mese di stop riparte per altri 12. Per i beneficiari del Rdc che al momento della scadenza dei sette mesi di sussidio previsti per quest'anno hanno sottoscritto un patto per il lavoro e sono inseriti in misure di politiche attive, arriva la Prestazione di accompagnamento al lavoro. Si può chiedere dal 1° settembre e vale 350 euro al mese. Si stima che l'intervento interessi 213mila persone di 154mila nuclei familiari per una spesa 276 milioni di euro. Stesso valore per la Garanzia per l'attivazione lavorativa riconosciuta a soggetti tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà assoluta, con un valore Isee non superiore a 6mila euro (che fanno parte di nuclei che non hanno i requisiti per accedere a Gil). Per favorire l'occupazione la bozza prevede degli sgravi: se scatta un contratto a tempo indeterminato è riconosciuto uno sgravio contributivo al 100% per due anni, fino a un massimo di 8mila euro l'anno. Se il contratto è a termine o stagionale lo "sconto" contributivo è del 50%, per un massimo di 4mila euro l'anno. La relazione tecnica ipotizza 20mila assunzioni a tempo indeterminato l'anno e 50mila a termine o stagionali. Un'agevolazione è prevista anche se si apre un'attività di lavoro autonomo entro i primi 12 mesi di fruizione del beneficio. Mentre la lotta ai "furbetti" diventa più aspra. Arrivano sanzioni penali: da uno a tre anni per chi non ha comunicato all'Inps le variazioni del proprio reddito e patrimonio, anche se derivano da lavoro in nero. Nel caso di presentazione di documenti contraffatti o informazioni non veritiere gli anni di reclusione previsti sono da due a sei. Nel decreto trovano spazio anche altre misure. Sarebbero previste: la proroga al 2025 per i contratti di espansione, una semplificazione delle comunicazioni per i datori di lavoro sportivi, la maggiorazione dell'assegno unico universale nel caso di un solo genitore poiché l'altro risulta deceduto, l'arrivo già quest'anno di tre scadenze (al posto di due) per la richiesta di pensionamento dell'Ape sociale dei cosiddetti lavoratori precoci, l'adozione di misure per la sicurezza sul lavoro con l'estensione delle tutele Inail anche a studenti che svolgono attività formative, a docenti e ai lavoratori domestici; l'aumento degli sgravi contributivi e previdenziali per i datori di lavoro domestici alle prese con gli aumenti per colf e badanti. Di rilievo anche la norma che punta a modificare la rigidità delle causali previste per i contratti a termine, consentendo la stipula "libera" fino a 12 mesi e un rinvio alla contrattazione collettiva per gli aumenti fino a 24 mesi.

Cosa cambia rispetto alla Mia

Mia poteva essere chiesta fino al 31 agosto 2023 e comunque poteva essere erogata al massimo solo fino a fine anno. Lo si leggeva nella bozza di testo sul nuovo sussidio. Un provvedimento in 12 articoli che di fatto separava le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie. Le indiscrezioni sul testo allo studio del ministero del Lavoro erano state riportate dal Corriere della Sera. Le famiglie senza persone occupabili avrebbero dovuto prendere un importo più alto e averlo più a lungo, mentre le famiglie con persone occupabili avrebbero dovuto avere al massimo 375 euro al mese (contro i 500 attuali) e al massimo per un anno contro i 18 mesi delle famiglie povere senza occupabili. La stretta sarebbe dovuta arrivare anche sul tetto Isee per avere diritto al sussidio, che sarebbe dovuta scendere a 7.200 euro dai 9.360 attuali. Nella Mia i minori erano esclusi dalla scala di equivalenza e avevano diritto, se usufruivano dell'assegno unico e universale, di 50 euro al mese.




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