sabato 12 dicembre 2015
La sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali, Teresa Bellanova (nella foto), annuncia per settimana prossima l'approvazione definitiva al Senato della delega in cui è inserita la tutela per le lavoratrici e i lavoratori nei cambi di appalto.
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Sarà definitivamente approvata la settimana prossima, al Senato, in recepimento della Direttiva europea, la delega in cui è inserita la clausola sociale per le lavoratrici e i lavoratori dei call center, ovvero la garanzia della continuità del lavoro nei cambi di appalto.Lo ha confermato Teresa Bellanova, sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali, intervenendo a Taranto al convegno Clausola sociale nei call center: garanzie occupazionali raggiunte da Taranto, organizzato da Slc Cgil Taranto nella sede della Cgil Taranto."Le aziende pubbliche e private che decideranno i cambi di appalto ovviamente con regolare bando - ha affermato Bellanova - dovranno comunicare la decisione preventivamente alla Organizzazioni sindacali. Per le lavoratrici e i lavoratori una garanzia senza precedenti e per me un importante risultato e una grande soddisfazione. Perché interviene in un settore delicatissimo come quello dei call center, e perché è in relazione alla vertenza tarantina che non è esagerato definire simbolica. Un risultato importante per Taranto, la conferma della grande attenzione del Governo e mia personale verso questa bellissima e sofferente città. Stiamo affrontando e cercando di risolvere questioni di estrema rilevanza che nel corso degli anni sono state quasi ignorate e di certo poco considerate. Noi, ci stiamo mettendo la faccia".Nel corso dell’intervento, la sottosegretaria Bellanova ha poi sottolineato le misure a sostegno della conciliazione vita-lavoro varate dal governo: "Abbiamo ampliato i congedi parentali, portando  a sei quelli previsti fino a tre anni, e a 12 anni quelli previsti fino a otto. Inoltre per i prossimi tre anni abbiamo previsto 38 milioni di euro l’anno destinati ai contratti di secondo livello che intervengono sull’organizzazione del lavoro e sulla conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. In questo modo credo di poter dire che si chiude il cerchio. Ora sta alla capacità delle parti saper contrattare e saper rendere esigibili i diritti che abbiamo ulteriormente rafforzato e ampliato".
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