sabato 29 febbraio 2020
Aule chiuse in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Sono oltre mille i contagiati, con 29 morti e 50 guariti. 5 partite rinviate. Gli Usa sconsigliano viaggi in Italia
Turisti asiatici con la mascherina in Galleria Vittorio Emanuele, semideserta, a Milano

Turisti asiatici con la mascherina in Galleria Vittorio Emanuele, semideserta, a Milano - Ansa

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Scuole sospese per un'altra settimana in Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. È questa la decisione del governo, resa nota dall'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, e dal presidente emiliano Stefano Bonaccini, mentre la riunione governo-Regioni era ancora in corso. Da parte del governo, ha detto Gallera al TgR Lombardia, c'è «sostanziale adesione alle nostre richieste». Su Facebook un post di Bonaccini spiega che «sulla base del parere del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, resta confermata la chiusura dei nidi, dell'attività scolastica e delle Università anche per la prossima settimana per le tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna». E aggiunge che «il Comitato tecnico scientifico e il governo ritengono di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell'andamento della situazione epidemiologica». Scuole aperte in tutte le altre regioni, comprese le Marche, la Liguria e il Friuli-Venezia Giulia. In Piemonte gli edifici scolastici riaprono lunedì, ma gli studenti torneranno in classe mercoledì.

I rettori lombardi avevano già annunciato la proroga della chiusura degli atenei lombardi fino al 7 marzo per l'epidemia di Covid-19 causata dal nuovo coronavirus Sars-CoV-2. Il ministero dell'Istruzione aveva già fatto sapere, con particolare riferimento alla "zona rossa" del Lodigiano, che l'anno scolastico sarà dichiarato valido anche se non si raggiungerà il minimo di 200 giorni di scuola richiesto dalla legge. La norma "salva anno scolastico" è contenuta del decreto per l'economia varato nella notte dal governo.

Per arginare i danni economici derivanti dalle "chiusure straordinarie" l'esecutivo ha infatti approvato nella notte un decreto che prevede aiuti ai lavoratori automi e al settore del turismo e sospensioni di mutui e bollette per due mesi nelle zone più colpite dall'emergenza virus. Protesta l'assessore lombardo al Bilancio, Davide Camparini: «Non c'è nulla per i lavoratori e le aziende esterne alla zona rossa. E l'insufficienza degli interventi di contrasto alla crisi economica è evidente anche per quella». TUTTI I DETTAGLI SUGLI AIUTI ECONOMICI

Ci sarà comunque un secondo provvedimento "per misure ancora più incisive e lavoriamo a un terzo intervento perché siamo consapevoli che l'Italia ha bisogno di una grande spinta per la ripresa economica", ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte uscendo dalla riunione della Protezione civile.

Si tratta sulle Messe feriali

Resta ancora da sciogliere il nodo che riguarda i luoghi di culto, il quale presenta caratteri peculiari e di più difficile gestione. Se, infatti, un matrimonio, per quanto spiacevole sia, si può rinviare di una settimana, altrettanto non può avvenire per un funerale. C’è poi la differenza tra una funzione festiva, più affollata, e una feriale, nella quale sarebbe possibile far rispettare una distanza di sicurezza tra i fedeli. Funerali e Messe feriali sarebbero, dunque, le uniche concessioni possibili fatte dal comitato tecnico-scientifico, che si sarebbe mosso su posizioni più rigide, in nome del principio di precauzione. Al momento, sabato sera, però resta il divieto.

Rinviate a maggio Juve-Inter e altre 4 partite

La Lega calcio di Serie A ha ufficializzato il rinvio al 13 maggio di Juve-Inter e delle altre quattro partite di questo fine settimana previste a porte chiuse. Le altre quattro gare sono Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Udinese-Fiorentina. La finale di Coppa Italia, inizialmente in calendario il 13 maggio, si giocherà il 20.

Le cifre e le zone dell'epidemia in Italia

Sono 1.128 le persone contagiate in Italia, di cui 29 morti e 50 guariti. Molti dei contagiati (si stima attorno al 10%) sono medici e infermieri: sono i dati a tarda sera forniti dal Commissario per l'emergenza Angelo Borrelli. Oggi i decessi sono stati 8, di cui 6 in Lombardia e 2 in Emilia Romagna: si tratta di persone anziane, ha detto Borrelli, che ha anche invitato i cittadini a "non intasare" i numeri di emergenza.

Sono 401 le persone ricoverate con sintomi - il 38% del totale delle persone colpite da coronavirus - e il 10%, ossia 105, è in terapia intensiva. Sono invece 543 le persone che si trovano in isolamento a casa. Il dettaglio regionale parla di 615 casi accertati in Lombardia, 217 in Emilia-Romagna, 191 in Veneto, 42 in Liguria, 13 in Campania, 11 in Piemonte, Toscana e Marche, 6 nel Lazio, 4 in Sicilia, 3 in Puglia, 2 in Abruzzo, uno in Calabria e nella Provincia autonoma di Bolzano.

Il primo caso verificato nel Lazio riguarda una donna di Fiumicino che era stata a Bergamo. Risultano positivi, con sintomi lievi, anche il marito e uno dei figli. I tamponi sono stati effettuali all'ospedale Spallanzani di Roma. Dallo stesso ospedale è stato dimesso Niccolò, il 17enne rientrato dalla provincia di Wuhan in Cina. Ha terminato la quarantena, rimasto sempre in osservazione in ospedale e sempre risultato negativo al tampone.

La situazione nel Lodigiano

La situazione più difficile resta quella del Lodigiano, dove ieri ci sono stati altri 51 ricoveri di cui 17 in Terapia intensiva. Gli ospedali di Lodi e di Cremona sono costretti a trasferire i pazienti più gravi, ricoverati in rianimazione, in altri nosocomi della Lombardia. Lunedì riapriranno comunque gli uffici delle Poste nella "zona rossa", per consentire di pagare le pensioni.

Il presidente dell'Ordine dei medici di Lodi chiede mascherine e camici per i medici di base. «Sottolineiamo le richieste con urgenza - ha detto Massimo Vajani a Rainews24 -. La prima è avere dei presìdi di protezione: ho saputo che alcune mascherine stanno arrivando, ma non sappiamo quante». Servirebbe anche ricambio di personale nella zona rossa. «A Castiglione d'Adda - ha detto - ci sono 4 medici per 6mila abitanti e, di questi, 3 sono in quarantena di cui uno risultato positivo, quello che ha individuato il primo caso». Vajani chiede inoltre che la guardia medica diurna possa essere istituita anche nella zona gialla».

L'ospedale di Cremona, sul quale gravita parte del Lodigiano, cerca infermieri per incarichi «di natura occasionale e temporanea», anestesisti e rianimatori. La Asst ha pubblicato ieri un bando per infermieri professionali che rimane aperto «sino a copertura della necessità assistenziale». E un avviso pubblico, aperto fino al 23 marzo, per incarichi di «specialistica di anestesia e rianimazione» per «sei mesi a decorrere dall'effettivo inizio, con possibilità di proroga».

Zaia (Veneto): la concorrenza straniera ne approfitta

E se in Lombardia il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, invoca un ritorno alla normalità e sprona la città a non fermarsi (vedi il video #Milanononsiferma), paventando il conto economico che quest'epidemia porta già con sé, in Veneto il presidente Luca Zaia vorrebbe allentare la stretta, ma «senza l' approvazione del mondo scientifico, non lo facciamo». La paura, anche qui, è la voragine nei conti economici delle regioni più ricche e produttive d'Italia. «Altri Paesi hanno già cominciato ad approfittare di questo momento di debolezza dell'Italia per occupare i nostri spazi - denuncia Zaia intervistato dal Corriere della Sera -. Ho il turismo e 600mila partite Iva che da soli valgono 150 miliardi di Pil. Se vanno in fumo, altro che recessione, è Medioevo». Riaprire dunque, ma solo con il via libera degli esperti sanitari. La salute dei cittadini prima di tutto anche perché, osserva Zaia, «se si ammalano, l'economia va male lo stesso».

«Calo del Pil tra 9 e 27 miliardi (tra -1% e -3%)»

Una diminuzione del Pil compresa tra -1% e -3% nel primo e secondo trimestre 2020. È questa l'indicazione degli effetti sull'economia del coronavirus secondo il Ref Ricerche che quantizza la perdita di Pil tra i 9 e i 27 miliardi. La stima considera l'impatto nelle regioni italiane, con effetti immediati e di più lunga durata, a seconda del settore considerato. Lombardia e Veneto, le regioni più interessate, spiega il Ref, contano per il 31% del Pil. Aritmeticamente, una contrazione del 10% del Pil in queste due regioni vale una diminuzione del 3% di quello nazionale.

Gli Usa sconsigliano i viaggi in Italia

Gli Stati Uniti hanno elevato l'allerta nei confronti dell'Italia al livello 3, come già accaduto per la Cina e la Corea del Sud. A tutti i cittadini americani si raccomanda di riconsiderare tutti i viaggi verso il nostro Paese, evitando quelli che non sono strettamente necessari. Si registra il primo decesso negli Stati Uniti, nella contea di King, vicino a Seattle, nello Stato di Washington.

In Germania un'intera scuola in quarantena

Quasi 200 bambini di una scuola elementare di Bonn, in Germania, sono stati messi in quarantena in casa. Secondo la Bild on line, la misura precauzionale è scattata dal momento che una dipendente di 23 anni dell'istituto è risultata positiva al test sul coronavirus. La giovane non è un'insegnante, ma un'educatrice che assiste 185 bambini nel doposcuola. Avrebbe sintomi lievi e potrebbe esser rimasta contagiata durante una festa. La scuola resterà chiusa per due settimane.

Provvedimenti anche in Francia

Il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha comunicato 16 nuovi casi di contagio in Francia. Il totale, da fine gennaio, sale a 100 casi. Véran ha annunciato anche l'annullamento dell'ultima giornata del Salone dell'Agricoltura, in programma domani a Parigi. Annullata la mezza maratona di Parigi, in programma domani con 44mila corridori registrati. Il governo ha ordinato la cancellazione di raduni con la partecipazione di oltre 5.000 persone in aree chiuse.

Quasi 80mila casi in Cina, impennata in Corea del Sud

Altri 47 decessi sono stati registrati ieri in Cina, che portano il bilancio delle vittime nel Paese a 2.835. Sono 427 i nuovi casi, in aumento rispetto ai 327 di ieri, portando il numero totale di contagi a 79.251.

Una persona è morta a Pechino e un'altra nella provincia di Henan, mentre 45 sono i decessi nella provincia dello Hubei. Tutti i casi, tranne quattro, erano nello Hubei e 420 erano nella capitale, Wuhan.

La Corea del Sud ha confermato 813 nuovi casi di contagio rispetto a ieri, con un nuovo triste record su base quotidiana. In totale sono 3.150 le persone colpite. Diciassette le vittime. Oltre il 90% dei nuovi casi si è verificato nella città-focolaio di Daegu e nella vicina provincia di North Gyeongsang.

L'Iran ha annunciato altri 9 decessi nelle ultime 24 ore, che portano il numero totale dei morti per l'epidemia a 43. I contagi conclamati sono saliti a 593, compresi la vice presidente della Repubblica islamica e il vice ministro della Sanità. Le cifre ufficiali sono però contestate da più parti: secondo fonti sanitarie, citate dalla Bbc, le vittime sarebbero oltre 200.

In Cina ai minimi il Pmi manifatturiero

L'indice Pmi manifatturiero di febbraio è sceso in Cina ai minimi record di 35,7, da 50 di gennaio e a dispetto di 46 atteso dagli analisti, scontando l'impatto dell'epidemia del coronavirus che ha fatto saltare la catena della produzione e della distribuzione in tutto il Paese. Anche il Pmi non manifatturiero è sceso ai minimi di sempre di 29,6, ha reso noto l'Ufficio nazionale di statistica (Nbs), ben al di sotto del 54,1 di gennaio.

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