martedì 12 marzo 2024
Il presidente spiega il messaggio universale della 22esima “due giorni” (16 e 17 marzo) nelle piazze italiane, centrale per l’associazione che accompagna i malati a Lourdes e nei santuari mariani
«Abbracciare la sofferenza, uscire da sé stessi»: ecco la Giornata nazionale

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Un appuntamento importante da dove inizierà una nuova stagione di pellegrinaggi e il consolidamento di tanti progetti di solidarietà nati con un unico obiettivo: alleviare la sofferenza dei piccoli, degli anziani e delle persone ammalate e disabili. Parole che ripetiamo spesso, forse alcune possono sembrare noiose, altre ripetitive, ma sono il cardine della nostra spiritualità, del nostro cammino. Spiritualità intesa come fondamento e quindi come la Parola di Dio che ci guida. Che è punto di partenza, ma che ci porta a Cristo attraverso Maria.

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Il percorso associativo è il nostro cammino, sorretto da tre bastoni: la fede, la speranza e la carità, l’amore e la passione per il nostro impegno. Tutto avvolto dalla guida e dalla luce che è Cristo. Un impegno che si traduce in azione. E la nostra è nel pellegrinaggio della vita accanto ai nostri amici, e nel pellegrinaggio a Lourdes o nei santuari, da dove tutto è cominciato.
Il nostro essere cristiani ci stimola a muoverci, ma muoversi significa “uscire da sé” e aprirsi all’altro. Abbracciare la sofferenza, accorgersi, ascoltare, camminare insieme, organizzare momenti di vita ricchi di incontri e di esperienze con e per le persone in difficoltà. Non rimanere indifferenti. Accorgersi significa abbracciare un bisogno e agire, non voltare lo sguardo.

L’Unitalsi lo fa tutte le volte che accoglie un fratello o una sorella nelle nostre sottosezioni (260 diffuse in tutta Italia) e ascolta i loro bisogni; tutte le volte che con il Progetto dei Piccoli accoglie una famiglia in difficoltà con bimbi ammalati, tutte le volte che organizza uscite, momenti di fraternità e altre iniziative per dare l’opportunità a chi raramente esce di casa di vivere momenti di spensieratezza, di una vita – come molte volte si dice – “normale”.

Grazie al servizio dei nostri volontari, la sofferenza e la malattia sono viste nella dimensione umana, perché imboccare, sostenere, aiutare nei bisogni elementari, lavare, accudire sono semplici se sono atti d’amore. Essere accanto alle famiglie di chi è nella malattia significa aiutarle nel cammino della vita, consapevoli che condividere è essenziale per costruire una società che non volti le spalle ai più fragili e che non li scarti.

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Essere cristiani consapevoli significa per noi diventare lievito nella Chiesa in virtù della nostra adesione a una Associazione ecclesiale profondamente radicata nel tessuto parrocchiale e comunitario delle nostre Diocesi.

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Per questo per la nostra 22esima Giornata nazionale abbiamo scelto come simbolo la pasta, il chicco di frumento che, se muore, cresce e dona vita. Con questa iniziativa ci piace pensare che essere nutrimento per il mondo diventi offrire un cofanetto di pasta anche a chi non ha pane, perché un dono d’amore può generare altro amore. E grazie alle offerte che raccoglieremo a seguito della generosità di chi vorrà incontrarci il 16 e 17 marzo nelle principali piazze d’Italia, presso i punti di offerta dedicati, potremo sostenere i tanti progetti dell’Associazione per abbracciare la sofferenza.

© sergio pancaldi morro d'oro

La Giornata nazionale
Per partecipare alla 22esima Giornata nazionale consulta il sito Unitalsi.it potrai conoscere in quali piazze troverai i punti di offerta Unitalsi.

Dal 1° aprile partono i nuovi pellegrinaggi Unitalsi
Sono online sul sito Unitalsi.it tutte le date delle partenze dei pellegrinaggi Unitalsi per Lourdes, Fatima e Santiago de Compostela, Polonia, Loreto, Siracusa e Pompei. Divise per regioni e mesi in modo da scegliere e prenotare il proprio pellegrinaggio.

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